CATALOGO  PDF 

Un dottorato imprevisto

07/05/2024 — Andréa de Nerciat

  € 14,00   

 

Racconto libertino ed erotico, Le Doctorat impromptu (1788) narra, in forma epistolare, la storia dell’educazione sessuale e sentimentale della giovane Erosie; una storia raccontata dalla stessa eroina a Juliette, sua amante e compagna conventuale, al fine di spiegarle le circostanze che l’hanno indotta a infrangere il voto di ostilità al sesso maschile giurato da entrambe. Malgrado la ripugnanza per «l’animale dal mento barbuto» provocata da tre uomini che l’hanno ingannata e delusa, la giovane Erosie, a causa di una clausola del testamento che la obbliga a sposarsi entro i vent'anni per accedere all’eredità paterna, accetta la proposta di matrimonio del barone de Roqueval, un quarantenne privo di fascino ma ricco e stimabile. Durante il viaggio che la condurrà dal futuro marito, Erosie incontrerà due uomini e cambierà per sempre le sue preferenze relative alle vie del piacere.

Nato a Dijon nel 1739, Nerciat intraprende la carriera militare prima al servizio del re di Danimarca, poi a Versailles. In questo periodo conduce una vita mondana e viene apprezzato come poeta e compositore musicale. In seguito, intraprende la carriera diplomatica. Dà alle stampe cinque romanzi, fra cui Le Doctorat impromptu, Mon noviciat, Les Aphrodites. Gli anni della Rivoluzione sono quelli più ambigui: pur detestando la Repubblica, resta al suo servizio come agente segreto; nel 1797 viene inviato a Napoli per controllare la corte. Giunto a Roma per compiere una missione segreta presso il papa, viene arrestato e incarcerato. Ne uscirà nel 1800. Di lì a poco muore a Napoli, nell’anonimato.


Angela Di Benedetto è professore associato di Letteratura francese presso l’Università di Foggia. Si occupa prevalentemente di letteratura fin de siècle e di argomentazione nei discorsi letterari e politici tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Fra le sue pubblicazioni: Delitti, ossessioni, crudeltà. Indagini sul racconto crudele francese fin de siècle (Bergamo University Press) e la traduzione commentata della Comtesse d’Escarbagnas di Molière (Bompiani). Attualmente lavora a una monografia sulla seduzione nel romanzo sette-ottocentesco.

con testo in lingua originale a fronte

ISBN 9788864792774

La primavera pugliese
Rifondazione comunista dal 1991 alla presidenza Vendola

01/03/2024 — Vincenzo Colaprice

  € 16,00   

 

L’elezione di Nichi Vendola alla guida della Regione Puglia ha rappresentato la consacrazione della primavera pugliese. Ma è stata anche il risultato di un percorso politico complesso, cominciato con lo scioglimento del PCI e la fondazione di Rifondazione comunista. Dal 1991 al 2005, questo partito ha vissuto fasi alterne, tra scissioni, movimentismo e una leadership ben radicata nelle dinamiche della Seconda Repubblica. A vent’anni di distanza dall’avvio della primavera pugliese, questo libro ripercorre – attraverso documenti e testimonianze inedite – le tappe che hanno condotto a quella stagione di speranze e rinnovamento. In Puglia Rifondazione comunista, con i suoi rappresentanti istituzionali, gli organi di partito e i militanti, ha infatti giocato in quegli anni un ruolo chiave nella formazione di una classe dirigente di sinistra. Ma è stata davvero l’alba di una Puglia migliore?

Vincenzo Colaprice (Corato, 1994) sta concludendo il dottorato di ricerca in Studi Umanistici presso l’Università degli Studi di Bari. Si occupa di Digital Humanities e in particolare di mappature digitali, mantenendo vivo l’interesse per la storia del movimento operaio e dell’antifascismo. Ha collaborato con la Fondazione Gramsci di Puglia e collabora tuttora con l’ANPI.

ISBN 9788864792903

La mia vagina
Antologia di poesia femminista russa contemporanea

05/02/2024 — Massimo Maurizio (a cura di)

  € 18,00   

 

In quest’antologia sono raccolte opere di diciotto autrici russofone che hanno fondato o aderito all’F-pis’mo (progetto di scrittura femminista). Il radicamento di un movimento femminista nella cultura russa e russofona ha avuto una genesi estremamente complicata, ma all’alba del 24 febbraio 2022 si poteva affermare con certezza che nella Federazione fosse nato un movimento di attiviste assai variegato, che rappresentava una delle realtà culturali più interessanti degli ultimi 15 anni. Gli avvenimenti successivi hanno disperso molte delle voci e creato barriere per uno sviluppo naturale del discorso femminista in Russia. Tuttavia esso continua ancora oggi, coraggiosamente deciso a far valere le proprie convinzioni e rivendicazioni. Questo libro vuole essere un piccolo omaggio a questo coraggio.

Massimo Maurizio (1976) insegna lingua e letteratura russa all’Università di Torino. Si occupa di dissenso russo dal periodo staliniano in poi e di letteratura contemporanea. È autore di numerosi articoli e saggi, e, fra gli altri, delle monografie Bespredmetnaja junost’ Andreja Egunova: tekst i kontekst (lzd-vo Kulaginoj-Intrada, 2008) e di Prossima fermata: Cremlino. Percorsi reali e immaginari per la Mosca letteraria (Bonanno, 2011) e del saggio Evgenij Kropivnickij e altri esperimenti di sopravvivenza letteraria (Stilo, 2018). La sua attività di traduttore verte sulla poesia russa del XX secolo, con particolare attenzione agli ultimi tre decenni. Ha curato e tradotto le antologie poetiche «La massa critica del cuore…». Antologia di poesia russa contemporanea (Mimesis-Hebenon, 2013), disAccordi. Antologia di poesia russa 2003-2016 (Stilo, 2016), Voci russe contro la guerra (in collaborazione con M. Caramitti, Università degli studi di Torino, 2022) e il Diario della fine del mondo di Natal’ja Ključareva (Stilo, 2023).

ISBN 9788864792866

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook18

Libertà è partecipazione
Formazione e impegno per un nuovo senso civico nella sfera pubblica

26/01/2024 — Mario De Pasquale

  € 14,00   

 

In questi tempi bui, possiamo ancora superare l’indifferenza e partecipare al destino del bene comune? In un momento storico in cui la crisi della democrazia rende più difficile il rinnovamento, siamo chiamati a superare l’individualismo veleggiando verso una libertà creativa nella sfera pubblica. Una libertà che, come cantava Gaber, «non è uno spazio libero», ma «partecipazione». Oltre il «sogno vuoto della libertà» (Foucault), possiamo sperimentare la creazione di nuovi stili di vita, liberi dalla logica del mercato; attraverso il dialogo, la sperimentazione condivisa e la cooperazione tra creatività promuoveremo nuove forme di democrazia generativa. Dal cambiamento dell’ethos e della vita quotidiana, può iniziare dal basso un percorso lungo ma efficace di trasformazione degli attuali modelli di sviluppo.

Mario De Pasquale (Spinazzola 1949), prima docente nei licei e poi dirigente scolastico, è promotore della ‘filosofia per tutti’, quindi innovatore delle forme del suo insegnamento e della sua presenza nella società civile. È autore di numerose pubblicazioni tra cui Didattica della filosofia. La funzione egoica del filosofare (Franco Angeli 1994), Filosofia per tutti (Franco Angeli 1998), Giovani e filosofia. Addio a Narciso (Stilo 2021).

ISBN 9788864792828

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook3

Una nuova terra promessa
Un'intervista a Martin Luther King e altri articoli su «Nigrizia»

16/01/2024 — Joseph Tusiani

  € 14,00   

 

Cinque articoli, ospitati tra il 1958 e il 1963 sulla rivista dei Comboniani «Nigrizia», rivelano un aspetto del tutto inedito della personalità di Joseph Tusiani, ben noto per la sua attività letteraria e per quella di traduttore. Essi testimoniano la sua sensibilità e il suo vibrante umore battagliero per una questione sociale di così scottante attualità come quella dei diritti civili degli afroamericani. Tra questi testi figura, in particolare, una interessante e rara intervista a Martin Luther King del 1960. Si potrebbe dire che qui spirito religioso e sensibilità per i deboli si alleino in una più ferma difesa della giustizia. Il suo impegno matura negli anni cruciali di un’America alle prese con la guerra fredda, parallelamente allo sviluppo di più incisivi fenomeni politici come il Black Power e le Black Panthers. Il volume è corredato da alcuni utili e snelli apparati che intendono illuminare le coordinate essenziali di un itinerario intellettuale esemplare.

AUTORE_Joseph Tusiani, professore di Letteratura italiana in varie università americane ed infaticabile traduttore di classici, dalle Rime di Michelangelo alla Gerusalemme liberata del Tasso e al Morgante del Pulci, è considerato uno dei più rappresentativi autori della letteratura italoamericana della seconda metà del Novecento. Poeta in cinque lingue (italiano, inglese, spagnolo, latino e dialetto garganico), sono memorabili soprattutto Gente Mia and other poems e l’autobiografia ora in edizione riveduta presso Bompiani, In una casa un’altra casa trovo (2016). Altre sue opere sono raccolte in utili antologie della produzione latina (quattro volumi), di quella inglese (Collected Poems / 1983-2004, 2004) e di quella dialettale (Storie dal Gargano, 2006). È morto nel 2020 a 96 anni. A San Marco in Lamis (FG) è attivo un Centro Studi intitolato al suo nome.


CURATORE_Sergio D’Amaro collabora a varie testate e dirige la rivista «Frontiere» del Centro Studi ‘J. Tusiani’ di San Marco in Lamis (FG). Tra le sue pubblicazioni: Beatles (Caramanica, 2004), L’allegro destino della signora Mariù (Besa, 2018), Romanzo meridionale (BesaMuci, nuova ed., 2023). Ha scritto con Gigliola De Donato la biografia di Carlo Levi Un torinese del Sud (Baldini

ISBN 9788864792705

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook3

Diario della fine del mondo

24/10/2023 — Natal’ja Ključarëva

  € 15,00   

 

Questo diario è stato scritto tra il 24 febbraio 2022 (quando ha avuto inizio l’aggressione russa contro l’Ucraina) e il dicembre 2022. È la storia della resistenza personale e quotidiana di chi, continuando a vivere in Russia, non vuole omologarsi a una mentalità ferina. È il tentativo di restare umani di fronte all’orrore che penetra nella vita di tutti i giorni. È il grido di una donna tramortita dal dolore per l’Ucraina, e delle sue lacrime che segnano una reazione rispetto al mondo che la circonda. Natal’ja Ključarëva racconta la paura e la necessità di mantenere i contatti, nel corso di quei dieci mesi, con altri “resistenti” loro malgrado. Donne e uomini decisi a resistere perché fortemente convinti che l’etica e l’umanità sono concetti superiori a qualunque ragion di stato e alle menzogne che essa necessariamente porta con sé.

Natal’ja Ključareva (1981) è poeta, prosatrice e giornalista, autrice di programmi per l’infanzia. Vive a Jaroslavl’. Il suo primo romanzo Rossija: obščij vagon è tradotto in francese, tedesco, polacco, serbo, finalndese, greco e italiano (con il titolo Un treno chiamato Russia). È stata vincitrice di premi letterari in Russia (premi “Jurij Kazakov”, “Debjut”), nel 2002 fa parte della short-list del premio “Poezija”, nel 2009 il suo secondo romanzo, SOS, entra nella long-list del prestigioso premio “Nacional’nyj bestseller”.

Massimo Maurizio (1976) insegna lingua e letteratura russa all’Università di Torino. Si occupa di dissenso russo dal periodo staliniano in poi e di letteratura contemporanea. Traduttore, principalmente di poesia russa, è autore di antologia di poesia russa e di traduzioni di autori contemporanei e del periodo post-staliniano.

ISBN 9788864792842

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook4

Lingue, culture e tradizioni dell'Eurasia e del Nordafrica
Un dialogo interdisciplinare tra arabisti, sinologi e slavisti

06/10/2023 — Victoria Almonte, Alessandro Cifariello, Emanuela De Blasio

  € 20,00   

 

La presente pubblicazione è il risultato della collaborazione pluriennale tra docenti di diversi ambiti disciplinari afferenti al Dipartimento di studi linguistico-letterari, storico-filosofici e giuridici dell'Università della Tuscia di Vi­terbo. Gli otto contributi che compongono la monografia declinano i temi di lingua e cul­tura con approcci differenti, oltrepassando i singoli ambiti scientifico-disciplinari e propo­nendo una impostazione interdisciplinare. I saggi sono organizzati in tre sezioni temati­che: Storia e letteratura, Espressioni artisti­che audiovisive e teatrali, Linguistica. La prima sezione del volume si basa su ricer­che di tipo storico-letterarie e comprende gli articoli di Muhammad Abdelkader Kenawi (sui testi autobiografici in Egitto tra il XIX e il XX secolo); di Victoria Almonte (sul diario di viaggio di Du Huan nel VIII secolo); di Ileana Amadei (sull'opera del navigatore cinese, Wang Dayuan , durante la di­nastia Yuan (1271-1368); e di Alessandro Cifariello (sull'origine delle moderne fake news nella questione ebraica cieli'Impero russo nella seconda metà dell'Ottocento).

La seconda parte del presente volume si concentra sullo studio di alcune forme arti­stiche quali il teatro e i prodotti audiovisivi come strumenti interculturali. Essa presenta i contributi di Ekaterina Lapina-Kratasiuk (sul romanzo di Aleksej Sal'nikov, La febbre dei Petrov e altri accidenti del 2016) e di Désirée Marianini (sull'analisi di un testo audiovisivo, The Bad Kids, ep. 1).

Il volume si chiude con due contributi di tipo linguistico e sociolinguistico, entram­bi di arabistica: Cristiana Bozza (sull'analisi di due testi inediti nel dialetto parlato della località di Bejaad, in Marocco) e Emanuela De Blasio (sul turpiloquio in alcuni brani rap nel mondo arabo).

Alessandro Cifariello è professore associato in L-LIN/21 Lingua e letteratura russa presso il DISTU dell'Università della Tuscia (Viterbo). Nel corso della carriera accademica ha rice­vuto premi e borse nazionali e internazionali per condurre ricerche sulle relazioni russo­ ebraiche e l'evoluzione dell'antisemitismo nell'Impero russo, sulla storia dei manuali di grammatica russa pubblicati in italiano e l'in­ segnamento del russo a partire dall'unità d'Italia. Ha pubblicato una monografia inti­tolata L'ombra del kahal (Roma 2013), tradu­zioni di letteratura russa tra cui una nuova traduzione del Noi di E. Zamjatin, e oltre 40 articoli su temi storici, letterari e linguistici.

Emanuela De Blasio è ricercatrice (RTDA) in Lingua e letteratura araba presso il DISTU dell'Università degli Studi della Tuscia (Viterbo). I suoi ambiti di ricerca sono la dialettolo­gia araba e le espressioni artistico-letterarie contemporanee nel mondo arabo, in partico­lare il rap, la vignettistica e la fumettistica. Ha pubblicato due monografie: Il rap nel mon­do arabo: una forma d'avanguardia. Analisi di un corpus di area vicinorientale (2019) e La vignettistica nel mondo arabo. Testi umori­stici di area vicinorientale (2019).

Victoria Almonte è ricercatrice (RTD-B) in L-OR/21 Lingua e letteratura cinese presso il Dipartimento DISTU dell'Università della Tuscia. I suoi ambiti di ricerca sono la circola­zione delle idee tra impero cinese e il resto del mondo e l'evoluzione del lessico geografi­co cinese antico. In particolare, il suo lavoro negli ultimi anni si è focalizzato sull'influenza della conoscenza geografica cinese da parte del mondo arabo-islamico. Ha lavorato su opere geografiche cinesi (e non solo) scrit­te durante le dinastie Tang (618-907), Song (960-1279) e Yuan (1271-1368), e pubblicato vari articoli. È co-responsabile dei progetti di Digitai Humanities ORACLEx (Open Research environment for the Ancient Chinese LExicon) e CTD Chinese Toponyms Database (https: / / www.chinesetoponyms.com/).

ISBN 9788864792781

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook3

Un 'binomio fantastico'
Gianni Rodari e l'insegnamento della letteratura

03/10/2023 — Andrea Calderoni

  € 20,00   

 

Trascorrono i decenni ma la Grammatica della fantasia resta «un vangelo creativo». L’opera di Gianni Rodari può e deve ispirare ancora oggi i docenti di ogni ordine e grado. Le tecniche contenute nel capolavoro rodariano sono supporti propedeutici all’insegnamento della letteratura. Andrea Calderoni prova a dimostrare attraverso la sua ricerca come un «binomio fantastico» possa aiutare i ragazzi a familiarizzare con la poesia e la narrativa. Il filo conduttore è la parola, considerata in ogni sua sfaccettatura, al fine di ambire a un’educazione linguistica. Muovendosi in questo contesto, l'autore approfondisce la poliedrica personalità dell’intellettuale piemontese, che è stato uno straordinario testimone dei cambiamenti della sua epoca.

Andrea Calderoni è nato a Omegna, nella stessa città di Gianni Rodari. Dopo la maturità scientifica, ha conseguito la Laurea Magistrale in Lettere Moderne con un percorso contemporaneista. È giornalista e docente di scuola superiore di italiano e di storia. Per la casa editrice ExCogita ha pubblicato due racconti brevi dal titolo I gialli dell’Atellaneo e La coscienza di Zero.

ISBN 9788864791821

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook4

Marx e i suoi scolari

14/09/2023 — Luciano Canfora, Eric Hobsbawm

  € 16,00   

 

Circa venti anni addietro, il grande storico britannico Eric Hobsbawm pubblicò un’ampia voce biografica su Karl Marx nell’Oxford Dictionary of National Biography. Questo scritto, che rispecchia la riflessione più matura di Hobsbawm sulla figura e sul pensiero di Marx, segna, nonostante la brevità, un passo avanti e, si potrebbe dire, conclusivo nell’ambito della riflessione di lunga durata dedicata da Hobsbawm alla figura di Marx. Il testo è preceduto da una ricerca di Luciano Canfora incentrata sulle indicazioni politiche operative lanciate in modo discontinuo da Marx durante la sua lunga militanza, e soprattutto durante il lungo esilio. Ciò che viene qui messo in evidenza è il peso costituito dalla rilettura che Engels diede di quelle indicazioni sommarie e discontinue: rilettura che determinò il modo di essere e di condurre la propria azione politica da parte della socialdemocrazia europea e tedesca in particolare. Al termine di questa vicenda vi è lo scontro durissimo tra gli eredi di Engels e l’emergente leninismo. Un’attenzione particolare viene dedicata all’esito italiano di questo scontro, imperniato sulla originalità, sanamente eretica dei maggiori esponenti del marxismo italiano Gramsci e Togliatti.

Luciano Canfora è professore emerito dell’Università di Bari. È Direttore del Dipartimento di Storia, Cultura e Storia Sammarinesi dell’Università della Repubblica di San Marino. Dirige i «Quaderni di storia» e collabora con il «Corriere della Sera». Tra le sue pubblicazioni più recenti ricordiamo: Karl Marx, Differenza tra la filosofia della natura di Democrito e quella di Epicuro, con un saggio di L. Canfora (Laterza, 2023); Catilina. Una rivoluzione mancata (Laterza, 2023); Dante e la libertà (Solferino, 2023); Sovranità limitata (Laterza, 2023).


Eric Hobsbawm (1917-2012), già docente a Cambridge (King0s College, Birkbeck College), è stato il maggiore storico del socialismo e dell'Europa otto e novecentesca. Tra le sue pubblicazioni: Il secolo breve (Rizzoli, 1995), Storia d'Europa, vol. V, L'età contemporanea. Secoli XIX-XX (Einaudi, 1996), Gente che lavora. Storie di operai e contadini (Rizzoli, 2001), Imperialismi (Rizzoli, 2007), La fine della cultura (Rizzoli, 2013). Ha diretto l'ampia e polifonica Storia del marxismo per Einaudi.


ISBN 9788864792804

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook17

Schiava e libera
Storia di Sojourner Truth, pioniera dei diritti civili

13/07/2023 — Raoul Lolli (a cura di)

  € 16,00   

 

Sojourner Truth nasce schiava intorno al 1797 nello Stato di New York. Viene venduta a quattro padroni diversi, prima di fuggire nel 1826 e raggiungere la libertà. Da allora viaggia in diversi Stati, entra in contatto con alcuni noti abolizionisti e tiene i primi discorsi pubblici. Nel 1851, in Ohio, pronuncia quello che resta il suo discorso più famoso, conosciuto con il titolo Ain't I a Woman?. Mentre è a Washington sale sui trasporti riservati ai bianchi, quasi un secolo prima di Rosa Parks. Dopo la guerra civile, lotta per i diritti delle donne afroamericane e riesce anche a riscattare il giovane figlio, segnando così il primo caso in cui una donna nera vince una causa contro un uomo bianco. Muore a Battle Creek, in Michigan, nel 1883. La biografia di Sojourner Truth racconta con un linguaggio diretto la sua giovinezza in condizione di schiavitù. La narrazione descrive gli episodi di crudeltà di cui è vittima e i suoi atti di resistenza individuale. Proseguendo con la conquista della definitiva libertà, il racconto rivela al lettore la figura della protagonista, che rivendica le sue idee come abolizionista e femminista.

Curatore_Raoul Lolli è dottore di ricerca in Letterature moderne, comparate e postcoloniali: Letterature e culture dei Paesi di lingua inglese (Università di Bologna), con soggiorni di ricerca presso Brown University, USA Rhode Island, e University of Ottawa, Canada. Ha pubblicato il romanzo Al Plurale, Il Seme Bianco, Roma 2019. Insegna Lingua e letteratura inglese presso il Liceo Scientifico A. Righi di Cesena.

ISBN 9788864792651

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook3

Un dialogo futurista
Una nuvola in brache di V. Majakovskij e Canto della fame di B. Jasieński

12/05/2023 — Simone Guagnelli (a cura di)

  € 18,00   

 

Questo volume presenta, per la prima volta tradotti e analizzati insieme, due capolavori dei movimenti futuristi di area slava, due poemi in diretto rapporto tra di loro. Il canto della fame (1922) del polacco Bruno Jasieński è, infatti, un omaggio e una risposta a Una nuvola in brache (1914-1915) di Majakovskij. Le due opere (qui proposte con testo originale a fronte) dialogano sia riguardo ai compiti poetici del movimento d’avanguardia, sia rispetto al connubio tra arte e Rivoluzione.

Il saggio introduttivo sottolinea gli aspetti comuni e le differenze tra due poeti che hanno pagato a caro prezzo la propria vocazione rivoluzionaria: Majakovskij morì nel 1930 in circostanze suicidarie mai del tutto chiarite, mentre Jasieński fu vittima delle grandi purghe staliniane e fucilato nel 1938 nei pressi di Mosca. Del poema di Majakovskij viene fornita una traduzione inedita, mentre del testo di Jasieński si presenta una prima versione italiana in volume.

Simone Guagnelli (Roma, 1970) è ricercatore di Slavistica presso l’Università di Bari. Nel 2003 ha fondato, con Alessandro Catalano, la rivista internazionale di culture slave «eSamizdat». Nel 2010 ha co-curato l'edizione della corrispondenza inedita del poeta Georgij Ivanov con il critico Roman Gul’, entrambi russi in emigrazione (Petropolis, San Pietroburgo, 2010). Per la Stilo ha curato I corvi scherzano a Varsavia di Tommaso Fiore (Bari, 2019) e Generazione Putin. Pagine dal 24 febbraio (Bari, 2022). Dal 2018 è nella direzione del Festival letterario «Pagine di Russia». Si è cimentato nella scrittura teatrale con l'opera in dieci monologhi sulla Rivoluzione russa Diciassettando (rappresentata nel 2017) e nella regia cinematografica con il mediometraggio legato alla cultura russa DPS. DaD Poets Society (2020). È attivista di Memorial Italia e ne cura lo spazio informativo presso il sito dell'Huffington post.

ISBN 9788864792699

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook8

Le utopie di Tommaso Fiore
Un itinerario politico e letterario

02/05/2023 — Daniele Maria Pegorari

  € 14,00   

 

Tommaso Fiore (1884-1973) è stato uno dei protagonisti del meridionalismo liberale del XX secolo impegnato in modo particolare nella difesa dei diritti dei contadini, e insieme a Salvemini si impegnò contro le eredità del periodo fascista. Fu sindaco, provveditore agli Studi, docente di Latino e Greco, allievo di Giovanni Pascoli, e poi di Benedetto Croce. Ebbe un’intensa attività intellettuale, che spaziò da Virgilio a Erasmo da Rotterdam, da Tommaso Moro a Spinoza, con particolare attenzione, soprattutto nella seconda parte della sua vita, anche alla cultura russa. Il saggio, in occasione del cinquantesimo anniversario della sua morte, ricostruisce il suo impegno culturale, politico e sociale partendo dall’importanza del concetto di utopia, base della sua formazione giovanile. Ciò che oggi più vive della sua lezione è il coraggio di sottoporre alla verifica dell’esperienza il suo pensiero politico, qualunque ne fosse il prezzo. La testimonianza più alta di questo approccio è consegnata ai suoi reportage: i taccuini scritti durante la Grande Guerra, le inchieste sulla società contadina pugliese e i diari di viaggio nell’Europa dell’Est. Ma pur nella prassi della militanza e delle responsabilità politiche non si spense mai il respiro lungo dell’utopia..

Daniele Maria Pegorari (Bari 1970) è professore di Letteratura italiana contemporanea, condirettore della rivista interdisciplinare «incroci» e Accademico Pugliese delle Scienze. In un quadro di critica della modernità, le sue ricerche riguardano soprattutto Dante, la sociologia della letteratura, il linguaggio poetico, la crisi del realismo e la scrittura utopica. Fra i suoi libri più recenti: Critico e testimone. Storia militante della poesia italiana 1948-2008 (2009), Il codice Dante. Cruces della ‘Commedia’ e intertestualità novecentesche (2012), Umberto Eco e l’onesta finzione. Il romanzo come critica della post-realtà (2016), Scritture precarie. Editoria e lavoro nella grande crisi 2003-2017 (2018), Letteratura liquida. Sei lezioni sulla crisi della modernità (2018), Amleto o lo specchio oscuro della modernità. Tre secoli di riscritture italiane 1705-2019 (2019), L’occhio di vetro. Racconti del Realismo terminale (2020), Dante, l’Immaginario. Sette passeggiate dalla selva ai cieli (2022) e, con Valeria Traversi, Il futuro in una stanza. Dialogo letterario dentro e oltre la pandemia (2020). In numerose edizioni scientifiche sono apparsi suoi articoli anche sul Cantico dei cantici, Inferno I, Ungaretti, Satta, Bodini, Pasolini, Calvino, Serricchio, Angiuli, Oldani e altri.

ISBN 9788864792583

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook4

Filosofia Concretezza Insegnamento in Pantaleo Carabellese

28/03/2023 — Alberto Altamura (a cura di)

  € 18,00   

 

I dodici saggi che compongono il volume intendono far emergere la poliedricità degli interessi che caratterizzarono il pensiero di Pantaleo Carabellese: il rapporto tra filosofia e storia della filosofia nell’attività dell’insegnamento; la critica alle espressioni più significative della filosofia italiana del suo tempo; il rapporto tra filosofia e religione nel comune riferimento all’Oggetto puro; il tema della trascendentalità del pensiero e la reazione alle ricorrenti dichiarazioni di morte della filosofia; la definizione della filosofia, nel solco di una radicalizzazione del criticismo kantiano, come attività antidogmatica di dissoluzione delle certezze della coscienza volgare e, ancora, le relazioni che questi temi assumono con la definizione di coscienza concreta. Questi saggi sono nati come interventi per il convegno «Filosofia Concretezza Insegnamento in Pantaleo Carabellese», svoltosi a Molfetta nell’ottobre del 2021, in occasione della riedizione dell’opera carabellesiana Che cosa è la filosofia? (1942) e della seconda edizione del «Certame Filosofico Nazionale Carabellesiano».

Pantaleo Carabellese (Molfetta 1877-Genova 1948) si laurea in Storia a Napoli nel 1901 e nel 1906 in Filosofia a Roma. Nel 1917 consegue la libera docenza in Filosofia teoretica. Tra i suoi testi più significativi ricordiamo Critica del concreto (1921, 1940, 1948 – riedito nel 2022 a cura di Furia Valori) e Che cosa è la filosofia? (1942 – riedito nel 2021 a cura di Marco Moschini). Insegna Filosofia teoretica a Palermo tra il 1922 e il 1929; tra il 1929 e il 1948 è invece all’Università di Roma, prima come ordinario di Storia della filosofia (1929-44) e poi, dopo l’uccisione di Gentile, dal 1944 al 1948, come ordinario di Filosofia teoretica. Avversando ogni forma di storicismo assoluto e d’idealismo, che riproporrebbero sotto mentite spoglie un oggettivismo provvidenzialistico e fatalistico, per il quale vengono sottratte agli uomini responsabilità e libertà, egli pensava che nella storia l’Essere diviene concreto nelle dimensioni strutturali della temporalità, della pluralità, della relazione, dell’alterità, passando continuamente dall’implicito all’esplicito. In questo contesto, la filosofia è continuo atto di conquista, sforzo, aspirazione, e il suo insegnamento-apprendimento riveste una funzione di civiltà, in quanto il filosofare consente agli individui di scoprire il valore universale del proprio esistere, nonché la partecipazione a tutte le forme di attività spirituale, rendendoli responsabili costruttori della realtà storica concreta.

ISBN 9788864792507

Sulle orme di Marx e Bakunin
L'anarchico Emilio Covelli

01/03/2023 — Mario Spagnoletti

  € 16,00   

 

L'anarchico Emilio Covelli (1846-1915) è stato tra i primi italiani a studiare Karl Marx negli anni delle grandi rivoluzioni politiche e sociali. Dopo aver completato gli studi giuridici all’Università di Napoli, il giovane Covelli si trasferì in Germania. Lì, tra Heidelberg e Berlino, si avvicinò al socialismo. Grazie a quel soggiorno di studio, riuscì ad approfondire le teorie di economia politica di Marx direttamente dalla lingua tedesca. Nell’opuscolo L’economia politica ed il Socialismo (1874), Covelli accetta parzialmente le teorie del filosofo tedesco. Dopo aver collaborato a lungo con il gruppo riunito attorno a Carlo Cafiero, suo conterraneo, più avanti, Covelli diventerà uno dei principali esponenti del movimento anarchico.

Mario Spagnoletti, studioso del Risorgimento e del movimento operaio e socialista, è autore di numerose pubblicazioni ed è stato docente di Storia dei partiti e dei movimenti politici, e professore aggregato di Storia contemporanea presso l’Università di Bari “Aldo Moro”.

ISBN 9788864792743

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook6

L'infedeltà in Manzoni
Passione e ragione nelle tragedie e nei 'Promessi Sposi'

24/01/2023 — Alberto Volpi

  € 15,00   

 

Perché i protagonisti delle opere di Alessandro Manzoni tradiscono? L’Autore esamina le diverse modulazioni dell’infedeltà nella produzione letteraria dello scrittore Milanese cercando di trovare le radici profonde dei tradimenti di don Abbondio, Gertrude e dell’Innominato, mettendoli in relazione alle passioni, nemiche tanto dei comandi divini quanto della ragione e dove si incrocia la dicotomia tra le storie narrate e la Storia provvidenziale.

Alberto Volpi è insegnante e dottore di ricerca in Teoria e analisi del testo presso l’Università di Bergamo. Ha pubblicato L’ordine violato. Il tradimento nell’opera di Alessandro Manzoni (Stilo 2008); Il nero seme. La scrittura come nullificazione nel Novecento italiano (Bergamo University press 2009); Raid. Una fenomenologia del contemporaneo, ebook per la rivista on line «Doppio zero» (2012). L’animalista, ebook di racconti per la rivista on line «Zibaldoni» (2013). Per Stilo, ha curato inoltre le antologie di poesie E sulla terra faremo libertà (2013) e Versi verdi (2022).

ISBN 9788864792712

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook5

L'Altra Puglia
In viaggio tra monti, fiumi, laghi e foreste

20/01/2023 — Ruggiero Maria Dellisanti, Annalisa Molfetta

  € 50,00   

 

La Puglia, territorio apprezzato prevalentemente per le coste, i beni culturali e i borghi, ha anche un grande patrimonio di fiumi, monti, laghi, boschi e foreste. L‘altra Puglia propone racconti di viaggio, box naturalistici e immagini che attirano l’attenzione su luoghi di grande bellezza.

L’opera è suddivisa in tre sezioni: Capitanata, Terra di Bari, Terra d’Otranto. Per ognuna di esse è stato redatto un racconto in cui i lettori possono facilmente immedesimarsi. I tre racconti sono corredati da 81 schede di approfondimento, che permettono di conoscere le caratteristiche naturalistiche dei luoghi. Arricchiscono il testo 80 immagini provenienti dalla tradizione pittorica pugliese e dalle sperimentazioni di giovani artisti contemporanei; in alcuni casi si è fatto ricorso a rielaborazioni grafiche di foto d’autore. La traduzione in lingua inglese rende questo volume di facile lettura anche ai cittadini stranieri che, sempre più numerosi, accorrono nel territorio pugliese..

Ruggiero Maria Dellisanti, geologo, impegnato a divulgare la conoscenza dell’ambiente e del territorio attraverso saggi, racconti e poesie. I suoi studi hanno rappresentato la base per la scoperta di sei cavità carsiche nel territorio di Minervino Murge e la valorizzazione del fiume Ofanto.


Annalisa Molfetta, esperta di scrittura narrativa, con racconti finalizzati alla valorizzazione del territorio, per la quale ha ricevuto diversi riconoscimenti, è autrice di guide storico-naturalistiche.


Traduzioni di Matthew Furfine e Melissa Scheinuk.

ISBN 9788864792521

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook2

La pulce di Hooke
Intersezioni tra medicina, letteratura e arte

20/12/2022 — Massimo Conese

  € 22,00   

 

I saggi raccolti in questo libro, partendo dalla rappresentazione artistica e letteraria della corporeità e delle sue patologie, mettono in evidenza come la malattia sia stata, spesso, stimolo per la creatività. Il volume è inoltre arricchito da un ricco apparato di immagini con rappresentazioni artistiche del corpo e delle sue malattie, dei microorganismi con cui la nostra specie convive, nonché degli scienziati che li hanno studiati. Testo e immagini ci introducono nella complessità della persona umana, attraverso i suoi rapporti con il mondo inanimato e con le nuove tecnologie biomediche.

Massimo Conese è autore di oltre 150 pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali su temi e argomenti di carattere pluridisciplinare. Dottore di ricerca in Biologia e Patologia Cellulare e Molecolare, è professore ordinario in Patologia Generale presso l’Università di Foggia. Ha curato anche raccolte di fiabe e leggende norvegesi e islandesi e saggi sulla interpretazione folkloristica e mitologica della medicina e delle malattie.

ISBN 9788864792736

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook5

Sogno di pace a Kiev
Diario di una missione umanitaria nell'Ucraina in guerra

08/12/2022 — Francesco Minervini

  € 12,00   

 

Nell’autunno del 2022, nel pieno della guerra tra Russia e Ucraina, una carovana della pace è partita dall’Italia per arrivare a Kiev. Donne e uomini della società civile che hanno attraversato l’Europa lanciando l’appello «Stop the War Now!». Questo libro racconta il viaggio, le speranze, la forza di volontà e l’impegno di chi, anche sotto le bombe, invoca l’apertura immediata dei negoziati, la fine dei combattimenti e l’avvio di un serio percorso di pacificazione. Ad accogliere la delegazione italiana, guidata dalla Ong Un Ponte Per e dal Movimento Nonviolento, c’erano anche giovani pacifisti ucraini. L’obiettivo principale della carovana era quello di fornire beni di prima necessità alla popolazione e portare in Ucraina uno spirito di fratellanza tra due popoli soffocati dall’odio. L’autore, docente e costruttore di pace, ha fatto parte di quella carovana.

Francesco Minervini vive a Bari ed è impegnato dagli anni ’90 sui temi della della giustizia e della legalità; è anche autore di numerose pubblicazioni e presidente dell'Associazione di promozione sociale Zefiro.

ISBN 9788864792729

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook2

Il caso Sandormoch
La Russia e la persecuzione della memoria

08/11/2022 — Irina Flige

  € 18,00   

 

Il protagonista del libro di Irina Flige è Sandormoch (Carelia), la radura boschiva in cui, negli anni Novanta, Veniamin Iofe, Irina Flige e Jurij Dmitriev scoprirono la fossa comune dove era stata sepolta un’intera tradotta di detenuti del primo lager sovietico, sulle isole Solovki. Sandormoch è un luogo chiave per comprendere il ruolo della memoria storica nella Russia contemporanea e la battaglia ingaggiata dagli attivisti e storici indipendenti contro l’ideologia ufficiale. La scoperta di questa fossa comune e la creazione del cimitero commemorativo sono soltanto due “atti” della tragedia che ruota intorno a Sandormoch e che ha portato all’arresto e alla condanna di Jurij Dmitriev, attualmente detenuto in una colonia penale. Nella peculiare e coinvolgente narrazione di Flige, adatta anche a un pubblico di non specialisti, la memoria si fa vivo organismo, soggetto a interpretazioni, manipolazioni, cancellazioni e riscritture. Il trauma del Gulag si delinea così come il terreno di scontro tra uno Stato autoritario e repressivo e l’individuo libero che vuole conoscere la verità e custodire la memoria del passato.

Irina Anatol’evna Flige (1960) Attivista per i diritti civili e ricercatrice, collabora da anni con antropologi e storici per condurre ricerche legate alla scoperta e preservazione dei luoghi della memoria del periodo staliniano. Nel 1978 incontra lo storico e dissidente Veniamin Iofe col quale, da metà anni Ottanta, organizza alcune spedizioni per ritrovare il luogo in cui era stata interamente fucilata e poi sepolta una tradotta proveniente dal lager delle isole Solovki. Nel 1988 entra a far parte dell’organizzazione “Memorial”, all’epoca non ancora ufficialmente registrata. Ne diventa collaboratrice nel 1991, nel 1998 è eletta membro del direttivo di Memorial San Pietroburgo e dal 2002 ricopre la carica di presidente. Nel 1997, insieme a Veniamin Iofe e Jurij Dmitriev scopre la fossa comune di Sandormoch, in Carelia.

ISBN 9788864792682

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook3

Generazione Putin
Pagine dal 24 febbraio

16/09/2022 — Simone Guagnelli (a cura di)

  € 15,00   

 

Questo volume collettaneo raccoglie i pensieri di una generazione di russisti, ospiti del Festival letterario Pagine di Russia, che si sono formati professionalmente negli ultimi trenta anni vivendo la Russia post-sovietica e putiniana. Non saggi accademici ma riflessioni spontanee nate a partire dal 24 febbraio 2022; non interventi di politica o di geopolitica né indagini sulle cause della guerra ma personali considerazioni, in una corsa a ritroso nel tempo che inevitabilmente, a volte, abbraccia anche una visione politica e culturale, senza però mai farne la meta su cui piantare la bandiera della propria ideologica ragione. Ne emerge l’istantanea di una generazione di studiosi ferita in cui ciascuno – con il suo stile e il suo sentire – prova a riscoprire le ragioni di una passione che la storia sembra aver improvvisamente messo in discussione.


Il festival ‘Pagine di Russia’, nato nel 2013, è un esperimento di esplorazione del territorio culturale russo che mira ad approfondire i grandi temi della letteratura e dell’arte russi rivedendoli alla luce del presente, in una prospettiva di confronto continuo e attraverso la forma del festival letterario. Nella cornice di tale festival si propongono eventi che spaziano dal campo della letteratura e della musica a quello del teatro e del cinema e che coinvolgono non solo l’accademia ma anche il territorio e la cittadinanza.

La direzione scientifica del Festival è affidata a Marco Caratozzolo e Simone Guagnelli (Università degli Studi di Bari).

Simone Guagnelli (Roma, 1970) è ricercatore di Slavistica presso l’Università di Bari e traduttore. Come studioso, diviso tra la Polonia e la Russia, ha sempre prediletto il lavoro d’archivio, dedicandosi ad articoli, saggi e volumi (sia in italiano che russo) che spaziano da tematiche cinquecentesche fino ai rapporti tra Italia e Russia nel secondo Novecento. Nel 2003 ha fondato, con Alessandro Catalano, la rivista internazionale di culture slave «eSamizdat». Nel 2010 ha pubblicato in Russia, con Andrej Ar’ev, la corrispondenza inedita del poeta russo emigrato Georgij Ivanov con il critico Roman Gul’ (Petropolis, San Pietroburgo 2010). Tra le altre cose ha anche pubblicato due lettere inedite di Umberto Zanotti Bianco («eSamizdat», 2004, 2), meridionalista e conoscente di Fiore.

ISBN 9788864792675

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook4

Oslo Blocco Boyz

09/05/2022 — Zeshan Shakar

  € 18,00   

 

Oslo, inizio anni Duemila. Due ragazzi, Mo e Jamal, abitano in Tante Ulrikkes vei, (T.U.V), una via del quartiere di Stovner, caratterizzato dalla massiccia presenza di famiglie di origine straniera. I due accettano di partecipare a un progetto di ricerca che ha lo scopo di indagare sulle condizioni di vita dei giovani che risiedono nella periferia nord-orientale di Oslo. Partendo da personalità e situazioni familiari molto diverse, i ragazzi si raccontano descrivendo le loro giornate, scandite da lunghe ore di studio o lavori saltuari, feste con altri studenti o canne con gli amici, genitori esigenti o assenti. Entrambi si troveranno ad affrontare eventi storici di carattere nazionale e internazionale che influenzeranno pesantemente le loro aspirazioni, costringendoli al confronto tra desiderio di integrazione, senso di emarginazione e fedeltà alle proprie radici. Un romanzo-manifesto dei conflitti sociali, culturali e generazionali che attraversano le banlieue della capitale norvegese e di tutta Europa.

Zeshan Shakar (1982) è cresciuto nel quartiere di Stovner. È laureato in scienze politiche all’Università di Oslo e in economia alla Norwegian Business School (BI). Shakar ha lavorato per diversi ministeri e uffici pubblici, e attualmente è impiegato presso il Comune di Oslo. Questo è il suo romanzo d’esordio: pubblicato nell’autunno del 2017 per la casa editrice Gyldendal con il titolo Tante Ulrikkes vei, ha vinto numerosi premi ed è oggetto di studio e dibattiti. Ha venduto oltre 150.000 copie e da esso è stata tratta anche un’opera teatrale. Nel 2020 Shakar ha pubblicato il suo secondo romanzo, Gul bok.


Margherita Podestà Heir è nata e cresciuta a Galliate (NO). Laureata in Lingue e Letterature scandinave si è specializzata a Oslo dove dal 1994 insegna italiano. Dal 1998 si occupa di traduzione di testi letterari, gialli, saggi, film e opere teatrali, in particolare dal norvegese. Collabora con le più prestigiose case editrici italiane.

ISBN 9788864792668

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook2

Traumaturgie
Tre voci dell'Europa centro-orientale: Marija Malinovskaja, Beata Obertyńska, Matei Vișniec

05/05/2022 — K. Jaworska, M. Maurizio, R. Merlo

  € 20,00   

 

Questo volume presenta una scelta rappresentativa dell'opera di tre originali voci poetiche dell'Europa centro-orientale: la polacca Beata Obertyńska (1898-1980), il romeno Matei Vișniec (n. 1956) e la bielorussa Marija Malinovskaja (n. 1994). Due autrici e un autore che hanno saputo elaborare la violenza e la sofferenza di traumi collettivi - come la seconda guerra mondiale o il totalitarismo est-europeo degli anni della Guerra Fredda - e individuali - come la violenza domestica e la malattia mentale - traendo dolorosamente linfa e alimento per la propria poesia dall'esperienza dell'indicibile.

Krystyna Jaworska insegna Lingua e Letteratura polacca all'Università di Torino. Si occupa di nessi tra letteratura e storia, di testi odeporici, del romanticismo e del suo ruolo paradigmatico nella cultura polacca novecentesca, del periodo della seconda guerra mondiale, della letteratura dell'emigrazione e di poesia contemporanea.

Massimo Maurizio insegna Lingua e Letteratura russa all'Università di Torino. Si occupa principalmente di letteratura russa non ufficiale del periodo staliniano e post-staliniano, di poesia contemporanea e di cultura sovietica del periodo 1930-1980.

Roberto Merlo insegna Lingua e Letteratura romena all'Università di Torino. In ambito letterario si occupa di autori otto-novecenteschi e di immaginario letterario. Ha tradotto prosa, poesia e teatro romeni contemporanei.

ISBN 9788864792361

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook4

Versi verdi
Ecopoesia italiana dal Novecento ad oggi

04/04/2022 — Alberto Volpi (a cura di)

  € 18,00   

 

La natura è stata da sempre insieme all’amore e alla guerra un tema centrale della poesia. In tutta la tradizione poetica a partire dalle origini religiose la si è considerata la madre che nutre l’umanità in modo spontaneo o attraverso i pazienti sforzi del lavoro. L’uomo ha fatto dell’ambiente naturale un oggetto di dominio e di sfruttamento oppure al contrario il luogo idillico del riposo dagli affanni cittadini a volte cercando con esso un incerto equilibrio altre sognando una completa panica compenetrazione. Oggi come ci dicono gli scienziati e la nostra esperienza quotidiana la natura indebolita e ferita dall’intervento umano necessita di impellenti cure e opere di salvaguardia. È una prospettiva nuova dunque pienamente ecologica quella che si affaccia in questa antologia volendo affiancare la voce dei poeti italiani contemporanei a quella delle ultime generazioni mobilitate per la salvezza del pianeta.

Alberto Volpi è insegnante e dottore di ricerca in Teoria e analisi del testo presso l’Università di Bergamo. Ha pubblicato con Stilo L’ordine violato. Il tradimento nell’opera di Manzoni (2008) e l’antologia di poesia della Resistenza E sulla terra faremo libertà (2013).


Franco Arminio Carlo Betocchi Attilio Bertolucci Paolo Buzzi Dino Campana Giorgio Caproni Giuseppe Conte Raffaele Crovi Maurizio Cucchi Auro D’Alba Gabriele D’Annunzio Antonio Delfini Luigi Di Ruscio Luciano Erba Luciano Folgore Franco Fortini Tiziano Fratus Virgilio Giolitti Giovanni Giudici Arturo Graf Mariangela Gualtieri Tonino Guerra Primo Levi Valerio Magrelli Giancarlo Majorino Carlo Michelstaedter Eugenio Montale Ada Negri Guido Oldani Giorgio Orelli Giovanni Pascoli Pier Paolo Pasolini Albino Pierro Umberto Piersanti Antonia Pozzi Fabio Pusterla Salvatore Quasimodo Clemente Rebora Angelo Maria Ripellino Nelo Risi Roberto Roversi Edoardo Sanguineti Camillo Sbarbaro Tiziano Scarpa Rocco Scotellaro Vittorio Sereni Maria Luisa Spaziani Delio Tessa Giuseppe Ungaretti Paolo Volponi Andrea Zanzotto Valentino Zeichen

ISBN 9788864792439

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook5

Alcibiade
La coscienza di sé

10/01/2022 — Platone (a cura di Nicola Pice)

  € 15,00   

 

L’Alcibiade è nella letteratura greca il dialogo che ha per protagonisti il giovane figlio di Clinia e Socrate, dove si mette a fuoco la necessità della cura di sé, strettamente legata all’imperativo di matrice delfica che invita a conoscere sé stesso: non si può, difatti, «avere cura dell’uomo» se non se ne conosce l’identità. Per conoscere davvero noi stessi dobbiamo guardare nella parte migliore della nostra anima. Per Socrate in ogni anima umana c’è un fondo di divino, che la rende migliore; solo vedendo questa parte divina ci si può conoscere e solo chi conosce sé stesso è in grado di governare la città.

Nicola Pice, docente di Lettere classiche e dottore di ricerca in Scienze dell’antichità classica e cristiana, Storia della tradizione e della ricezione, si è occupato di teatro classico, di poesia epica e di dialettologia e tradizioni popolari. Ha pubblicato Alcesti e le Alcesti (Il Castello 2011), La similitudine nel poema epico (Edipuglia 2003), e curato Il Libro dei miracoli di Cosma e Damiano (Ed Insieme 2014), Alceste prima Alceste seconda di Alfieri (Edipuglia 2013), Lessico dialettale bitontino di G. Saracino (Edipuglia 2013), Il soldato ripieno di sé di Plauto (Barbera 2009), La Samia di Menandro (Edipuglia 2000). È fra gli autori del manuale di Grammatica greca Imperfetto Perfetto Piuccheperfetto (Cappelli 2009).

ISBN 9788864792552

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook2

L'acqua
Poesie (2002-2012)

13/12/2021 — Miguel Ángel Curiel

  € 22,00   

 

Se è vero che la poesia sgorga da un luogo misterioso e primordiale in cui ogni vita ha inizio, un luogo in cui, plasmata con terra, acqua, aria e fuoco, nasce la parola, la voce di Miguel Ángel Curiel ce ne dà piena conferma. Un elemento tra gli elementi. Preesistente, atemporale, intessuta di materia e spirito, solida e rarefatta, contingente e trascendentale, razionale e visionaria. La sua scrittura è come l'acqua: un liquido che riempie i vuoti, occupa gli spazi, lenisce l'arsura della corruzione dei giorni e ci disseta, anche quando il suo distillato è forte e ardente.

Miguel Ángel Curiel (Korbach, Germania, 1966) è scrittore e poeta spagnolo, voce unica e indipendente della poesia del XXI secolo. Nel 2000 ottiene l'accessit al Premio Adonais per il libro di poesia El verano. Nel 2014 ha riunito tre delle sue opere, Por efecto del las aguas, Los sumergidos e Hacer hielo, nel volume El agua (finalista nel 2015 del Premio Nacional de Poesía) che ora vede la luce per la prima volta in traduzione. Tra i numerosi libri ricordiamo: El nadador (2016, finalista del Premio Nacional de Poesía), Fábrica de la seda/ Fabbrica della seta (2017), Jaraíz (2018, finalista del Premio Nacional de Poesía), Trabajos de ser solo hierba e Eulalia. Poesía 2000-2020 (2021). Dal 2009 scrive e pubblica per i tipi di Amargord il 'diario' poetico Luminarias. Sue riflessioni di grande lucidità e sensibilità poetica appaiono periodicamente sul quotidiano online www.eldiario.es (sezione di Castilla-La Mancha). Ha partecipato a diverse edizioni del festival poetico 'Nací el 21 en primavera', presso L'Università degli Studi di Bari.

finalista nel 2015 del Premio Nacional de Poesía

ISBN 9788864792620

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook2

I gemelli di San Nicola

06/12/2021 — Vasilij Nemirovič-Dančenko

  € 14,00   

 

In una torrida giornata estiva, mentre gli abitanti di Bari Vecchia sono immersi nei chiassosi e consueti rituali della loro vita quotidiana, un evento straordinario sconvolge la pace della Basilica di San Nicola. Una povera pellegrina russa, giunta poche ore prima per inchinarsi alle spoglie del Santo, viene trovata morta dal priore della Basilica accanto all’altare della cripta. Ma non è tutto: vicino alla donna morente si scorge un’altra presenza. È l’inizio di questa «favola della realtà» di Nemirovič-Dančenko, in cui elementi di mistero si intrecciano a una trama dai tratti fiabeschi, dando vita a un affresco che si sviluppa tra le vie, gli odori, i colori, i volti dei bambini e le urla genuine delle donne di Bari Vecchia.

Vasilij Nemirovič-Dančenko (1844-1936) fu poeta, prosatore e giornalista. Fratello del più celebre regista teatrale Vladimir, acquisì grande notorietà per i resoconti ispirati ai numerosi viaggi che compì in varie parti del mondo (tra questi la Spagna, l’Africa, l’Estremo Oriente, il Monte Athos), anche come corrispondente di guerra per i più influenti quotidiani e periodici russi. I luoghi visitati divennero l’ambientazione dei suoi numerosi romanzi e racconti, scritti con uno stile tradizionale russo, ma ricchi di originali elementi paesaggistici e di vita quotidiana. Nell’ultima parte della sua vita, Nemirovič-Dančenko, che non condivise la Rivoluzione d’Ottobre, si stabilì a Praga, collaborando con le maggiori testate dell’emigrazione russa in Europa.

ISBN 9788864792606

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook5

Puglia di carta
Scrittori stranieri dell'età moderna e contemporanea in viaggio tra parole e immagini

29/11/2021 — Patrizia Ripa (a cura di)

  € 60,00   

 

Puglia di carta presenta brani tratti dalle pagine di letteratura di viaggio di una serie di scrittori stranieri dell’età moderna e contemporanea – russi, inglesi, francesi e tedeschi – che hanno visitato il territorio pugliese e lo hanno raccontato. I viaggiatori vengono presentati con trentaquattro brevi biografie. Le località raccontate sono ventiquattro, divise per zone, dalla Capitanata alla Terra d’Otranto passando per la Terra di Bari, e permettono di ripercorrere l’itinerario di un viaggiatore immaginario, dal nord al sud della Puglia. Le narrazioni – tratte dai testi in lingua originale e proposte con la trascrizione in lingua moderna e la traduzione italiana – sono accompagnate da illustrazioni, opera di autori stranieri o di pittori pugliesi. La traduzione in lingua inglese delle sezioni più significative rendono queste pagine fruibili anche da cittadini di altre nazionalità. Tra gli scrittori c’è chi ha colto la bellezza della natura, chi è stato più attento alla dimensione socio-antropologica, chi è stato più attratto dalla componente artistico-architettonica dei monumenti, chi invece ha focalizzato il suo interesse sugli aspetti storici di un contesto che è cambiato nel tempo. Ciascuna testimonianza si configura come un tentativo di superare pregiudizi e luoghi comuni e fornisce un contributo concreto e ‘alternativo’ alla conoscenza del territorio. Attraverso gli occhi dei viaggiatori assistiamo all’evoluzione e ai cambiamenti sociali e culturali della Puglia, con uno sguardo esterno, pieno di interesse e curiosità che aiuta a entrare in questa terra caratterizzata dalla bellezza di una misteriosa armonia trinitaria tra terra, cielo e mare. La Puglia, al centro da alcuni anni dell’attenzione internazionale, ritorna a essere quello che un viaggiatore tedesco, ai primi del ‘900, definì: il ‘giardino di Dio’.

Patrizia Ripa, docente di lingua e letteratura inglese, ha partecipato a numerosi progetti internazionali e pubblicato articoli su riviste specializzate. Collabora con la redazione dell'ANFIS (Associazione Nazionale Formatori Insegnanti Supervisori), ha pubblicato articoli su riviste di teatro (Quaderni del CUT di Bari) e si è occupata dei problemi di traduzione relativi alla 'Philosophy for Children' di Matthew Lipman. Ha curato la pubblicazione nel presente volume delle traduzioni dall'inglese e la stesura delle schede biografiche dei viaggiatori inglesi.

ISBN 9788864792590

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook1

Lenin
Verso la rivoluzione d'Ottobre (1905-1917) vol. II

24/10/2021 — Guido Carpi

  € 18,00   

 

Se nel primo periodo di attività politica Lenin si era dedicato a plasmare una figura di militante di tipo nuovo e a dotarla dei necessari strumenti analitici e organizzativi, la rivoluzione russa del 1905 costituisce il banco di prova per le sue capacità di orientamento strategico e di duttilità tattica: prima con l’obiettivo di cavalcare e indirizzare la marea rivoluzionaria, poi per mettere in salvo le strutture portanti del bolscevismo di fronte al trionfo della reazione zarista. Nel 1907 inizia il nuovo decennio di esilio, in un clima tanto asfittico e conflittuale all’apparenza quanto ricchissimo di nuovi spunti analitici ‘sommersi’: nel 1917 ci congediamo infatti da un leader dall’enorme esperienza, impegnato in una ridefinizione globale dei destini del mondo e in procinto di fare ritorno nella Madrepatria dilaniata dalla guerra, con le conseguenze che tutti conoscono. Il presente volume documenta il lavorio occulto e molecolare che – fra rivoluzione, riflusso, guerra mondiale e nuova rivoluzione – avrebbe generato l’onda d’urto politica più devastante del Ventesimo secolo.

Guido Carpi (1968) è professore ordinario di Letteratura russa presso l'Università di Napoli ‘L'Orientale’. È autore di numerosi saggi su Dostoevskij e, fra l'altro, di una Storia della letteratura russa in due volumi (Roma, 2010 e 2016), della monografia Russia 1917: Un anno rivoluzionario (Roma 2017) e di una Storia del marxismo russo (Mosca 2016, in lingua russa).

ISBN 9788864792538

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook1

La comunicazione nei mass media: l'esperienza russa

30/09/2021 — Alessandra Elisa Visinoni

  € 20,00   

 

La Federazione Russa rappresenta una realtà socioculturale, per certi versi, ancora poco conosciuta in Italia ma che è ormai oggetto di crescente interesse, in considerazione dei fatti di cronaca e del consolidamento dei rapporti economici e culturali tra i due Paesi. Questo volume contribuisce a soddisfare tale curiosità attraverso l’analisi di uno degli aspetti più complessi e affascinanti della realtà russa (e, in generale, delle società moderne), ovvero la comunicazione nei media, tradizionali e digitali. Grazie ad un approccio multidisciplinare, improntato all’utilizzo di strumenti propri della linguistica dei media, della semiotica, degli studi culturali e della sociologia, i ricercatori russi e italiani che hanno partecipato alla realizzazione di questa monografia indagano le condizioni in cui i nuovi media hanno fatto il loro ingresso nel contesto russo, il loro influsso su quelli tradizionali e sulle forme di interazione verbale e non verbale che concernono la quotidianità dei russofoni.

Curatore

Alessandra Elisa Visinoni è cultore della materia per Letteratura russa, assegnista di ricerca e docente a contratto per il corso di Filologia slava B presso l’Università di Bergamo. Le sue ricerche riguardano principalmente le relazioni culturali italo-russe, l’influenza della letteratura classica greca e latina nella prosa russa ottocentesca, la seteratura (web literature in lingua russa). Riguardo a questi temi ha pubblicato saggi e articoli in riviste accademiche e ha partecipato a convegni nazionali e internazionali, nonché una monografia dal titolo: Un demonio fra la prima e la terza Roma. Riflessioni tacitiane su «I demòni» di F.M. Dostoevskij (2015). Per Stilo ha curato la traduzione de Le stagioni d’amore (2020, tit. originale Kuranty ljubvi) di M. A. Kuzmin.


Testi di:

A. Polonskij, Direttore del Dipartimento di Giornalismo, Istituto di Scienze Sociali e Comunicazione di Massa, Università degli Studi di Belgorod.


V. Gluškova, Direttore della Cattedra di Lingua Russa e Business Communication, Università della Cooperazione, Economia e Diritto di Belgorod.


U. Persi, ordinario di Letteratura russa, Università degli Studi di Bergamo.

ISBN 9788864792613

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook2

Giovani e filosofia
Addio a Narciso

01/09/2021 — Mario De Pasquale

  € 16,00   

 

Nel testo si sviluppano dialoghi filosofici su temi che riguardano l’essere giovani oggi: l’identità difficile, il rischio del narcisismo, l’ampliamento di una condizione di precarietà e di insicurezza, l’irrilevanza, la marginalizzazione del ruolo nella sfera del consumo, Il lavoro precario… Le nuove generazioni rischiano così di ritirarsi nel privato, adattandosi ad una vita a 'bassa risoluzione' e coltivando l’apatia. Perché non immaginare l’abbandono del 'guscio' protettivo del privato, costruendo nuove modelli di società? Un nuovo futuro.

Mario De Pasquale (Spinazzola 1949), docente nei licei e poi dirigente scolastico, promotore della ‘filosofia per tutti’, è tra i protagonisti dell’innovazione in didattica della filosofia. È autore di numerose pubblicazioni e ricerche ed è tuttora co-direttore editoriale della rivista «Comunicazione Filosofica» (Sfi) e vice direttore della Rivista “Logoi.Ph” (Mimesis).

Acquistando il primo volume si ha in omaggio Filosofia e città giusta, in edizione digitale

ISBN 9788864792545

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook4

Lo stadio universale
Lo sport nella poesia contemporanea

03/06/2021 — Stefano Savella

  € 16,00   

 

La pratica sportiva ha esercitato fin dall'antichità un forte richiamo in campo poetico. Ma è soltanto a partire dal Novecento che lo sport è stato descritto in relazione al contesto esterno: come un vero e proprio fenomeno di massa. Non vengono più celebrati esclusivamente il campione-eroe e le sue doti fisiche, ma l'effetto prodotto dalle vittorie e persino dalle sconfitte: sul pubblico di un campetto di periferia, sugli spettatori assiepati sulle gradinate di uno stadio, sugli appartenenti a un gruppo di persone in lotta per i propri diritti, o su un'intera nazione. I primi decenni del Novecento pongono le premesse per il cambiamento epocale degli anni Trenta, quando – con i Giochi Olimpici di Los Angeles e di Berlino – le gesta atletiche e le imprese sportive acquistano una vera rilevanza internazionale. Riguardo al calcio, in particolare, poeti di ogni parte del mondo hanno reso immortali momenti e personaggi legati tanto alla loro storia personale quanto a quella del loro paese. Un esito presente anche nella poesia italiana del Novecento, senza dimenticare l'ispirazione offerta da altri sport come atletica, ciclismo e pugilato.

Curatore_Stefano Savella, nato nel 1982, vive e lavora a Bari. È redattore editoriale freelance, pubblicista, blogger, ed è direttore della rivista web «PugliaLibre. Libri a km zero». Suoi articoli sono apparsi su «Lo Straniero » e «Nazione Indiana». Nel 2013 ha pubblicato il suo primo libro, Soffri ma sogni. Le disfide di Pietro Mennea da Barletta (Stilo Editrice), seguito nel 2017 da Povera patria. La canzone italiana e la fine della Prima Repubblica (Arcana).


AUTORI_Rafael Alberti • Muhammad Ali • Maya Angelou • Bertolt Brecht • Louis Daniel Brodsky • Franco Buffoni • Dino Campana • Pierre de Coubertin • Milo De Angelis • Jules Deldeer • Carlos Drummond de Andrade • Paul Éluard • Evgenij Evtušenko • Bruno Fattori • Alfonso Gatto • Giovanni Giudici • Günter Grass • Nordhal Grieg • Sinan Gudžević • Jaques Guhl • Michael S. Harper • Seamus Heaney • Miguel Hernández • Ted Hughes • Rudyard Kipling • Barbara Lamblin • Primo Levi • Mario Luzi • Gilka Machado • Osip Mandel’štam • Magdalena Martín • Concha Méndez • Eugenio Montale •Henry de Montherlant • Vinicius de Moraes • Héctor Negro • Mark O’Connor • Alfred Ollivant • Alexi Pappas • Octavio Paz • Sandro Penna • Giovanni Raboni • Roberto Roversi • Umberto Saba • Edoardo Sanguineti • Vittorio Sereni • Priscilla Uppal • Walt Whitman • Kazimierz Wierzyński • William Carlos Williams • Nikolaj Zabolockij • Valentino Zeichen

ISBN 9788864792422

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook2

Ostinate e ribelli
Porzia, Lucia e Lella: voci dell'antimafia sociale a Bari vecchia

08/03/2021 — Francesco Minervini

  € 12,00   

 

Porzia, Lucia e Lella sono tre donne nate e cresciute nel cuore di Bari vecchia, vivendo giorno dopo giorno le contraddizioni, lo spirito di comunità e il potere esercitato dalla malavita nel borgo antico. Erano destinate a una vita come quella di tante donne del quartiere, da dedicare esclusivamente alla casa e alla famiglia. Ma all’improvviso si ritrovano a piangere un figlio o un fratello; e nel segno del dolore ricostruiscono la loro vita, rendendosi voci e volti di un’antimafia sociale e religiosa. Senza abbandonare mai i vicoli di Bari vecchia, anzi camminando a testa alta e diventando figure di riferimento per un’intera parte della città che non si rassegna alla violenza e alla criminalità.

Francesco Minervini vive a Bari e insegna Lettere al liceo classico. Tra le sue pubblicazioni: Si vis pacem. Studi, riflessioni e approfondimenti sull’elaborazione dell’idea di pace nell’antichità greco-romana, di cui è curatore (Aracne 2010); Non la picchiare così. Sola contro la mafia (la meridiana 2015). Per la Stilo ha pubblicato InCanto classico. Autori latini e greci e cantautori d’oggi in concerto (2010); Il grido e l’impegno. La storia spezzata di Michele Fazio (2011); La scuola è un animale politico, di cui è curatore (2013); Sono solo pupazzi. Un giorno con Gaetano Marchitelli vittima innocente di mafia (2014); Oltre Capaci. Rocco Dicillo agente di scorta al fianco di Falcone (2019).

ISBN 9788864792514

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook4

Vita da Gastarbeiter
L'impegno civile di un emigrante in Germania

20/02/2021 — Lorenzo Annese

  € 14,00   

 

Dall’infanzia trascorsa al lavoro nelle campagne della Terra di Bari, fino a diventare il primo rappresentante sindacale italiano in Germania. Il percorso di vita di Lorenzo Annese è uno straordinario affresco del mondo del lavoro nel Novecento, nonché una storia di emigrazione perfettamente attuale. Dopo lo sfruttamento subìto da bambino, nei campi, per sostenere la famiglia, Annese trova in Germania, come Gastarbeiter (lavoratore ospite), un «mondo nuovo», ricco di opportunità ma anche di sacrifici, di inquietudini, a volte di ostilità. Entrato alla Volkswagen, Annese approda presto al mondo sindacale: per decenni rappresenterà la numerosa comunità italiana sia in fabbrica sia all’esterno, nel «villaggio italiano» di Berliner Brücke, curando gli interessi dei connazionali fino all’elezione a consigliere comunale. Ma resterà per sempre «un nomade, non soltanto geografico, ma anche nella mente, nella coscienza, nel cuore».

Lorenzo Annese è nato ad Alberobello nel 1937. Nel 1958 emigra in Germania con un contratto di lavoro per l’agricoltura. Tre anni dopo riesce a farsi assumere dalla Volkswagen di Wolfsburg: è il primo operaio italiano dell’azienda automobilistica tedesca. Nel gennaio del 1962, con l’arrivo in massa di manodopera italiana, viene liberato dal lavoro in produzione per assistere le migliaia di connazionali assunti in fabbrica. Dopo essere entrato nel sindacato metallurgico IG Metall, nel 1965 viene eletto membro di commissione interna: è la prima volta che uno straniero ricopre tale carica nella Germania federale. È sempre rieletto fino al 1993, anno del suo pensionamento. In un’attività più che trentennale svolge un’instancabile lavoro per favorire l’integrazione della corposa comunità italiana di Wolfsburg - la più grande “città italiana” a nord delle Alpi - con la popolazione tedesca. Vive in Germania con sua moglie Frieda. Ha una figlia, Ria, che gli ha dato quattro nipoti.

ISBN 9788864792415

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook7

Lenin
La formazione di un rivoluzionario (1870-1904) vol. I

09/11/2020 — Guido Carpi

  € 18,00   

 

A centocinquant’anni dalla nascita e a poco meno di cento dalla morte di Vladimir Il’ič Ul’janov (Lenin), questa sua nuova biografia copre gli anni della formazione e pone al centro il progetto a cui il dirigente bolscevico ha consacrato l’intera propria opera: plasmare un nuovo tipo di militante politico ‘universale’ e dargli strumenti analitici e organizzativi che gli consentano di trasformare il mondo. Il presente saggio è in buona parte dedicato a descrivere questa nuova figura di attivista, a dar voce ai suoi rappresentanti, a documentarne psicologia e immaginario: tanto le idee di Lenin quanto le sue decisioni operative si debbono comprendere non solo alla luce dei suoi dibattiti con gli altri teorici di spicco della socialdemocrazia, ma anche – e in misura determinante – nella continua opera di sintesi attiva degli orientamenti ideali e dell’attività pratica di quella cerchia di uomini e donne che egli ha chiamato alla vita e da cui, novello Anteo, trae a sua volta le proprie forze.

Guido Carpi (1968) è professore ordinario di Letteratura russa presso l’Università di Napoli ‘L’Orientale’. È autore, fra l’altro, di una Storia della letteratura russa in due volumi (Roma, 2010 e 2016), della monografia Russia 1917: Un anno rivoluzionario (Roma 2017) e di una Storia del marxismo russo (Mosca 1916, in lingua russa).

ISBN 9788864792019

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook1

Le stagioni dell'amore

05/11/2020 — Michail Alekseevič Kuzmin

  € 18,00   

 

Michail Kuzmin fu una figura di grande spicco negli ambienti simbolisti pietroburghesi: eccentrico, eclettico, dandy, egli incarnava il prototipo dell’artista e dell’intellettuale fin de siècle. Noto soprattutto come poeta, fu anche prolifico prosatore e fine saggista, distinguendosi inoltre per le sue capacità di compositore, sebbene solo a livello di alto dilettantismo. Questi tratti, uniti a uno spiccato interesse per le arti figurative e per il teatro, concorrono a farne uno dei più interessanti realizzatori della concezione estetica della ‘sintesi delle arti’ wagneriana, diffusasi in Russia tra il XIX e il XX secolo. Il suo contributo maggiore, in questo senso, è Le stagioni dell’amore (1910), ciclo poetico pensato per la trasposizione teatrale, nel quale Kuzmin si cimenta nelle molteplici vesti di autore dei testi, delle musiche, di attore e di collaboratore alla regia. Corredata nella pubblicazione dalle litografie di due dei più rinomati grafici dell’epoca, Sergej Sudejkin e Nikolaj Feofilaktov, l’opera rappresenta un piccolo gioiello del wagnerismo russo.

Michail Alekseevič Kuzmin (Jaroslavl’, 6 ottobre 1872-Leningrado, 1° marzo 1936) fu scrittore, poeta, drammaturgo, compositore, critico letterario. Vicino agli ambienti di Mir Iskusstva e del Simbolismo, fondò nel 1910 il movimento chiarista a cui aderirono poeti del calibro di Anna Achmatova e Osip Mandel’štam. Prolifico autore di prosa e di versi, tra le sue opere principali ricordiamo: le raccolte poetiche Aleksandrijnskie pesni (‘Canti alessandrini’, 1906), Seti (‘Reti’, 1908), Forel’ razbivaet lëd (‘La trota rompe il ghiaccio’, 1929), il romanzo Krylja (‘Ali’, 1908). Lavorò intensamente per il teatro, componendo, tra l’altro, le musiche per Balagančik (‘La baracca dei saltimbanchi’, 1906) di Aleksandr Blok messo in scena da Mejerchol’d. Nonostante l’impegno profuso nella mai interrotta attività letteraria, Kuzmin non riuscì mai a trovare una sua collocazione nella Russia sovietica, e questo fece sì che venisse posto progressivamente ai margini della vita culturale.


Alessandra Elisa Visinoni è cultore della materia per Letteratura russa, assegnista di ricerca e docente a contratto per il corso di Filologia slava presso l’Università di Bergamo. Le sue ricerche riguardano principalmente le relazioni culturali italo-russe, l’influenza della letteratura classica greca e latina nella prosa russa ottocentesca, la seteratura (web literature in lingua russa). Riguardo a questi temi ha pubblicato saggi e articoli in riviste accademiche, nonché una monografia dal titolo Un demonio fra la prima e la terza Roma. Riflessioni tacitiane su «I demòni» di F.M. Dostoevskij (2015) e ha partecipato a convegni nazionali e internazionali.

ISBN 9788864792286

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook6

Filosofia nella pandemia
L'altro vaccino

08/09/2020 — Nicola Tenerelli (a cura di)

  € 14,00   

 

Dov’è la Filosofia durante la pandemia? È la domanda alla quale vuole rispondere questo agile volume nato durante il lockdown e nel dramma del Covid-19. Nel periodo pandemico la comunicazione sulla malattia è curata prevalentemente da politici e medici che hanno portato avanti strategie utilitaristiche, i primi tesi a raggiungere obiettivi economici e sociali, i secondi impegnati a salvaguardare la salute dei cittadini. Tuttavia alcuni problemi di fondo possono avere risposte solo da altre discipline, in primis dalla Filosofia. Quale umanità dovrà risorgere dalla pandemia? Quale condizionamento sta esercitando il morbo sulla vita futura? Quali strategie potrebbero essere introdotte per realizzare una socialità eticamente e funzionalmente rinnovata? Far comprendere un evento a cui spesso sono state date interpretazioni confuse e discordanti è l’obiettivo di questa raccolta. I testi di Tenerelli, Maiale, Altamura rappresentano la pars destruens del volume, laddove si analizzano i processi sociali necessariamente mutati a causa di una differente percezione dell’Altro determinata dal virus. I contributi di Mercante, De Pasquale e Labellarte sono mossi da un approccio costruttivo, alla ricerca di una risoluzione possibile. Tutti gli interventi sono accomunati dal proposito di muovere il pensiero filosofico per realizzare una fondamentale consapevolezza: stiamo vivendo un processo storico che, se ben studiato e agito, potrebbe migliorare la vita dell’intero pianeta.

Alberto Altamura (1962) è docente di Filosofia nei licei dopo un passato presso l’Università di Vienna; ha curato la riedizione dell’opera di Giuseppe Semerari e contribuito alla riscoperta di Pantaleo Carabellese. Autore di numerosi saggi, collabora con la rivista «Paradigmi».

Mario De Pasquale (1949), docente di Filosofia, già dirigente scolastico del Liceo Salvemini di Bari, vice direttore della rivista filosofica «Logoi.ph» e condirettore dell’organo della SFI «Comunicazione Filosofica». Autore di numerose ricerche e pubblicazioni di didattica della filosofia.

Alberto Labellarte (1987) è docente di Filosofia all’I.I.S.S. Romanazzi di Bari; è autore di alcune pubblicazioni e ricerche sulla Storia della scienza.

Alberto Maiale (1972) è docente di Filosofia presso il Liceo Salvemini di Bari ed è criminologo clinico. Ha pubblicato saggi e articoli con diverse case editrici.

Annamaria Mercante (1978), docente di Filosofia del Liceo Salvemini di Bari, è fondatrice e formatrice nel gruppo Philosophia Ludens. Ha pubblicato saggi e articoli sulla didattica della filosofia e sul pensiero di John Dewey.

Nicola Tenerelli (1964) è docente di Filosofia dei Licei Cartesio di Triggiano. Ha ricevuto il Premio Borsellino dal Presidente della Repubblica per la lotta alla mafia. È autore di diverse pubblicazioni e curatore dei siti web filosofiadellarelazione.it e caffefilosofico.net.

ISBN 9788864792033

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook3

Il futuro in una stanza
Dialogo letterario dentro e oltre la pandemia

02/09/2020 — Daniele Maria Pegorari, Valeria M.M. Traversi

  € 14,00   

 

Nel tempo in cui si contrasta il Coronavirus col distanziamento sociale, un critico e una scrittrice dialogano fittamente in un appartamento, muovendosi fra cucina e soggiorno, biblioteca e camera da letto. Possono farlo perché sono marito e moglie, un privilegio che non deve andare sprecato, quando la paura più profonda è che si estingua il fondamento ‘umanistico’ della nostra civiltà, fatto di parole, di sapere critico e di emozioni. Nascono così queste pagine, in cui la letteratura di ogni tempo (dall’epica classica a Boccaccio, da Manzoni alle distopie del Novecento) dà conforto e suona campanelli d’allarme, attiva memorie e apre scenari possibili di rinascita. Fra piccole confessioni personali e critica sociale, i due autori tracciano un originale affresco della contemporaneità, col pensiero che vola frequentemente ai propri allievi, persi di vista il 5 marzo 2020, perché non dimentichino mai che l’immaginazione è indispensabile alla scienza e che la relazione personale non è mai surrogabile col contatto digitale.

Daniele Maria Pegorari (1970) è professore di Letteratura italiana moderna e contemporanea nell’Università di Bari e condirettore della rivista «incroci». Si occupa soprattutto di sociologia della letteratura, tradizione dei modelli e poesia contemporanea. Fra i suoi libri: Critico e testimone. Storia militante della poesia italiana 1948-2008 (2009), Il codice Dante. Cruces della ‘Commedia’ e intertestualità novecentesche (2012), Letteratura liquida. Sei lezioni sulla crisi della modernità (2018), Amleto o lo specchio oscuro della modernità. Tre secoli di riscritture italiane 1705-2019 (2019).


Valeria Mirta Maria Traversi (1974) insegna Lettere nella scuola secondaria ed è autrice del romanzo Io non sono Clizia (2019), frutto di anni di studio sul rapporto fra Eugenio Montale e Irma Brandeis. Dopo un dottorato di ricerca in Italianistica presso l’Università di Bari, ha pubblicato Il dispaccio di Venere, opera seicentesca del veneziano Pietro Michiele (2008), e alcuni saggi su Primo Levi e la letteratura della Shoah, su Giuseppe Ungaretti e su Pier Antonio Quarantotti Gambini. Nel 2014 è uscita l’edizione ampliata della sua antologia Margherite ad Auschwitz. Poesie sulla Shoah.

ISBN 9788864790992

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook1

Benedizionale di Bari
Fuoco e acqua, cielo e terra nella liturgia della Veglia pasquale in un rotolo dell'XI secolo

02/09/2020 — Giuseppe Micunco (a cura di)

  € 28,00   

 

«Terra, aria, acqua, fuoco: i quattro elementi che la sapienza antica riteneva costitutivi del cosmo intero, quelle creature per cui Francesco d’Assisi lodava il Signore chiamandole ‘fratello’ e ‘sorella’, tutto è coinvolto e redento nel Risorto in queste preghiere di benedizione che accompagnavano (e in forma diversa ancora oggi accompagnano) i riti della solenne Veglia pasquale e che ritroviamo nel Benedizionale dell’XI secolo della nostra Chiesa di Bari, un rotolo liturgico in pergamena, che integrava il canto dell’Exultet».Così compendia mons. Francesco Cacucci, arcivescovo di Bari-Bitonto, nella sua Prefazione, il senso e il contenuto del meraviglioso Benedizionale di Bari esposto nel Museo diocesano e da poco restaurato: una pergamena di tre metri, con il testo in scrittura bari-type, illustrato con scene sacre e liturgiche, ricche di simboli, ma anche di vivace realismo, e con raffinate miniature di sapore orientale. L’analisi di testi e immagini ci fa conoscere sempre meglio, insieme all’Exultet, la realtà di una Chiesa barese viva e credente, di una città multietnica, capace di una sintesi religiosa e civile quanto mai originale.

Giuseppe Micunco, di Bari, già docente di latino e greco nei licei di Stato e di latino e greco biblico in istituti teologici pugliesi, è stato collaboratore dell’UTET per la collana dei classici latini ed è autore di numerose pubblicazioni nel campo della cultura sia classica che cristiana. Tra i più recenti lavori: il dodicesimo volume della collana Piccola letteratura greca da lui diretta, Socrate e Platone. La ricerca e l’idea (Stilo 2018); l'edizione critica, con traduzione e indici, de I sette sigilli, opera del monaco medievale barese Benedetto da Bari nella collana Studi storici per la Chiesa di Bari-Bitonto (Edipuglia 2018); la seconda edizione dell’Exultet I di Bari (Stilo 2020).

ISBN 9788864792446

Sabo si è fermato

15/06/2020 — Oto Horvat

  € 14,00   

 

Sabo si è fermato, romanzo breve di Oto Horvat, si segnala innanzitutto per una intensa vena lirica. L’autore, attraverso la voce dell’io narrante Saša Sabo, sperimenta la scrittura soggettiva come terapia contro il dolore dell’anima all’indomani della morte della giovane moglie, qui sempre evocata con la lettera-simbolo A. In bilico tra diario, libro di memorie e appunti di viaggio, la storia si presenta come una sequenza di voci con frequenti trafitture, anche se dall’impianto non è difficile ricostruire la cronologia degli eventi: le biografie familiari dei due giovani, la vita della coppia negli anni Novanta e i suoi spostamenti lungo un itinerario che tocca diverse città europee: Novi Sad, Budapest, Berlino, Firenze. Un’armoniosa intesa intellettuale spezzata dalla malattia, cui seguono il trauma della perdita, la solitudine e lo spaesamento del “dopo”. Nel labirinto dei micro-episodi si fa pervicacemente strada l’idea della scrittura come confessione, forse unica via d’uscita dalla sofferenza. Difatti, in un rapido susseguirsi di tonalità elegiache, talvolta non immuni da accenti cupi ma sempre intercalate dalla luce del ricordo felice, il romanzo si afferma come prova di forza e inno alla continuità della vita, facendosi a suo modo portavoce di un messaggio di speranza.

Oto Horvat (Novi Sad, 1967) è poeta, narratore e traduttore in serbo di opere poetiche dal tedesco, dall’ungherese e dall’italiano. Ha compiuto studi di germanistica prima in Iugoslavia/Serbia poi in Germania. Attualmente vive e lavora a Firenze. Ha esordito giovanissimo come autore di versi pubblicati in antologie e riviste letterarie ricevendo importanti riconoscimenti e premi nazionali. Con la silloge Come gli amanti di Celan (2016) si è aggiudicato nel 2017 il premio letterario Karoly Szirmai per gli scrittori di lingua serba e ungherese della Vojvodina. La sua traduzione del romanzo Cratere (1992) di János Pilinszky ha conseguito il Premio dell’anno dell’Associazione degli scrittori della Vojvodina.

Vincitore del Premio Biljana Jovanović nel 2014

Vincitore del Premio Mirko Kovać, come miglior romanzo dell'anno, nel 2015

Candidato al Premio NIN nel 2014

ISBN 9788864792378

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook1

Picasso e dintorni

08/06/2020 — Ivan Aksënov

  € 18,00   

 

Uscito in Russia nel 1917, Picasso e dintorni è il primo studio monografico su uno dei più importanti artisti del Novecento. Quasi ignorato all’epoca, negli ultimi decenni il libro è stato scoperto e apprezzato dai massimi esperti di cubismo. Si tratta di un’opera eccentrica, divisa in due parti: una raccolta di riflessioni aforistiche non solo su Picasso, ma anche su estetica e sociologia dell’arte; una trattazione sulla tecnica espressiva del pittore nella sua evoluzione dal 1900 al 1914. L’autore del saggio sostiene l’eccezionalità delle soluzioni estetiche di Picasso nel contesto delle avanguardie, a differenza degli interventi dell’epoca sul cubismo (su tutti, quelli di Soffici e Apollinaire), e al tempo stesso esalta la bellezza delle sue sperimentazioni più estreme, in polemica con le pessimistiche interpretazioni metafisiche di Berdjaev. Corredata da un ampio commento, questa edizione mira a offrire per la prima volta al pubblico italiano un testo di rilievo nella critica cubista, oltre che un’opera poco nota dell’«Età d’argento» della letteratura russa.

Ivan Aksënov (1884-1935) è stato poeta, prosatore, traduttore, studioso di teatro elisabettiano e di cinema, critico letterario e d’arte. Appassionato di avanguardie artistiche, ha dapprima aderito al gruppo futurista Centrifuga, mentre negli anni Venti si è avvicinato alle correnti del costruttivismo in letteratura e nel teatro, collaborando a lungo con Mejerchol’d. Dimenticato dopo la morte, negli ultimi due decenni è stato oggetto di un’attenzione crescente da parte di studiosi delle avanguardie storiche. Tra le sue opere principali si ricorda la raccolta poetica Neuvažitel’nye osnovanija (‘Motivi inconsistenti’, 1916) e il dramma Korinfjane (‘I Corinzi’, 1918). Per la saggistica, oltre alla monografia su Picasso, è degno di nota lo studio sulla vita e la tecnica cinematografica di Sergej Ejzenštejn, di cui Aksënov è stato maestro (Portret chudožnika, ‘Ritratto dell’artista”, 1933-1935; prima edizione integrale nel 1991). Picasso e dintorni è la sua prima opera proposta in traduzione italiana.

Alessandro Farsetti è ricercatore di Letteratura russa all’Università Ca’ Foscari di Venezia. I suoi campi di indagine comprendono la poetica delle avanguardie artistiche di inizio Novecento in Russia, la cultura popolare dell’URSS, la letteratura di viaggio, la poesia russa contemporanea. Su Ivan Aksënov ha già pubblicato una monografia (Una voce parigina nel Futurismo russo, Firenze University Press, 2017), vincitrice del premio ‘Opera Prima’ dell’Associazione Italiana degli Slavisti. Ha inoltre curato l’edizione italiana del romanzo The Gadfly (1897) di E. L. Voynich (Il figlio del cardinale, Castelvecchi, 2013), studiandone la ricezione in URSS, e, insieme a Michail Talalay e Dar’ja Moskovskaja, l’edizione russa commentata delle memorie italiane di Nikolaj Anciferov (Staraja basmannaja, 2016).

ISBN 9788864792453

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook1

Mar sin fronteras
Antologia liquida di poesia spagnola contemporanea

18/03/2020 — Paola Laskaris

  € 14,00   

 

Mar sin fronteras è un’antologia di poesia spagnola contemporanea inedita dedicata al mare come spazio di condivisione profonda, di rotte tracciate e tracciabili, di naufragi e approdi inaspettati, spazio di viaggiatori e sognatori con lo sguardo aperto sull’orizzonte. I testi – tutti inediti e in lingua originale – raccolti nel volume (con traduzione italiana a fronte) sono firmati da circa quaranta poeti, scelti tra le voci più significative dell’attuale poesia spagnola e offrono, nel loro insieme così variegato per stili e prospettive, la viva immagine di un oceano di parole mutevole, cangiante e senza confini; uno spazio di poesia liquido e sorprendente come le correnti e le vite che attraversano il mare.

Curatore_Paola Laskaris insegna Letteratura spagnola presso l’Università degli Studi di Bari ‘Aldo Moro’, dove dal 2008 organizza biennalmente l’Incontro internazionale di primavera con la poesia spagnola contemporanea ‘Nací el 21 en primavera…’, che accoglie le voci più significative dell’attuale panorama poetico. Ama leggere e tradurre poesia dallo spagnolo e in spagnolo.

ISBN 9788864792408

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook2

Pensiero e responsabilità in Pantaleo Carabellese
Una filosofia del concreto

06/03/2020 — Alberto Altamura et al.

  € 16,00   

 

Occuparsi dell’opera di Pantaleo Carabellese a cento anni dalla prima edizione della sua opera fondamentale, Critica del concreto (1921), non significa soltanto ridiscutere un momento della filosofia italiana della prima metà del Novecento, riflettendo su una prospettiva teoretica che osò sfidare l’egemonia culturale del neoidealismo storicistico e della metafisica neoscolastica, ma significa soprattutto cogliere, come sottolineato da Giuseppe Semerari, il lato italiano di quella rifondazione dell’ontologia rappresentata a livello europeo da pensatori come Husserl, Heidegger e Sartre. A questo Carabellese pensatore europeo, nell’ottobre del 2018, fu dedicata una giornata di studi che vide dialogare a Molfetta, città natale del filosofo, studiosi legati al magistero di alcuni dei suoi più importanti interpreti: Giuseppe Semerari, Teodorico Moretti-Costanzi ed Edoardo Mirri. La pubblicazione degli Atti di quel convegno mira a mettere in risalto la vitalità del pensiero carabellesiano.

Pantaleo Carabellese (Molfetta 1877-Genova 1948) si laurea in Storia a Napoli nel 1901 e nel 1906 in Filosofia a Roma. Nel 1917 consegue la libera docenza in Filosofia teoretica. Tra i suoi testi più significativi ricordiamo Critica del concreto (1921, riedita nel 1940 e nel 1948) e Che cos’è la filosofia? (1942). Insegna Filosofia teoretica a Palermo tra il 1922 e il 1929; tra il 1929 e il 1948 è invece all’Università di Roma, prima come ordinario di Storia della filosofia (1929-44) e poi, dopo l’uccisione di Gentile, dal 1944 al 1948, come ordinario di Filosofia teoretica. Avversando ogni forma di storicismo assoluto e d’idealismo, di oggettivismo provvidenzialistico e fatalistico, capace di togliere piena responsabilità alla libertà degli uomini, egli pensava che nella storia l’Essere diviene concreto nelle dimensioni strutturali della temporalità, della pluralità, della relazione, dell’alterità, passando continuamente dall’implicito all’esplicito. In questo contesto, la filosofia è continuo atto di conquista, sforzo, aspirazione, e il suo insegnamento-apprendimento riveste una funzione di civiltà, in quanto il filosofare consente agli individui di scoprire il valore universale del proprio esistere, nonché la partecipazione a tutte le forme di attività spirituale, rendendoli responsabili costruttori della realtà storica concreta.


Curatore_Alberto Altamura, docente di Filosofia nei licei, è un ricercatore che ha al suo attivo un lungo curriculum di studi e di pubblicazioni riguardanti la filosofia del Novecento, in particolare quella marxista. Formatosi nell’Università degli Studi di Bari, dal 1980 al 1984, sotto la guida del prof. Giuseppe Semerari, ha pubblicato numerosi saggi, curato la riedizione dell’opera semerariana Responsabilità e comunità umana (Guerini 2014) ed è stato collaboratore della rivista filosofica «Paradigmi» e redattore della rivista «le passioni di sinistra» (www.alberto-altamura.it).

ISBN 9788864792392

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook2

Exultet I di Bari
Parole e immagini di pace tra Oriente e Occidente alle origini della letteratura di Puglia

10/02/2020 — Giuseppe Micunco

  € 30,00   

 

L’Exultet I di Bari è «la prima espressione poetica pugliese» (Avitto) e può considerarsi, per tanti aspetti, un prodotto originale della cultura barese dell’XI secolo: lungo più di cinque metri, largo 40 cm, è un rotolo di pergamena, uno dei ventotto scritti e miniati nell’Italia centromeridionale durante il basso medioevo, allestiti per cantare, nella veglia pasquale, il preconio, l’inno di esultanza della Chiesa per la risurrezione di Cristo. Il codice barese presenta un testo latino in gran parte originale rispetto a quello franco-ambrosiano entrato nel Messale romano, in una scrittura locale, variante della beneventana, passata alla storia come bari-type. Il commento figurato, che abitualmente accompagnava questo tipo di opera, appare qui per la prima volta orientato in senso opposto rispetto al testo, così che, mentre il diacono lo cantava srotolandolo dall’ambone, il popolo poteva seguirlo attraverso le immagini. In questa nuova edizione si presentano il testo integrale, la traduzione, un puntuale commento filologico e iconografico, arricchito da un capitolo sulle notazioni musicali che corredano il testo e da uno studio sui 48 santi raffigurati nei medaglioni inseriti nelle cornici marginali che corrono lungo tutta la pergamena.Questo Exultet barese mette insieme elementi latini e longobardi, bizantini e arabi, ebraici e armeni, classici e cristiani, in una sintesi culturale, religiosa e civile, che costituisce una testimonianza di unità e di pace tra Oriente e Occidente, alle origini della letteratura in Puglia.

Giuseppe Micunco, di Bari, già docente di latino e greco nei licei di Stato, e di latino e greco biblico in istituti teologici pugliesi, è impegnato nella comunità ecclesiale barese come direttore dell’Ufficio Laicato e notaio attuario per la cause dei santi. È stato collaboratore dell’UTET per la collana dei classici latini, scrive su riviste scientifiche, è autore di numerose pubblicazioni nel campo della cultura sia classica che cristiana. Tra i più recenti lavori l’ultimo volume (n. 12) per la collana Piccola letteratura greca da lui curata, Socrate e Platone. La ricerca e l’idea (Stilo 2018) e, per la collana Studi storici per la chiesa di Bari-Bitonto, l’edizione critica, con traduzione e indici, de I sette sigilli, opera del monaco medievale barese Benedetto da Bari (Edipuglia 2018).

ISBN 9788864792385

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook2

Filosofia e rivoluzione digitale
Echi dal futuro

21/01/2020 — Enrica Tulli

  € 14,00   

 

La questione che si vuole affrontare in questo agile volume muove dall’affermarsi della rivoluzione digitale, di cui molti parlano e scrivono come di un fenomeno già in atto nelle pratiche che interessano ampi settori della nostra vita – dall’architettura, all’ingegneristica, all’arte e così via – traendone riflessioni originali sull’impatto esistenziale di chi le pratica e di chi le subisce. Con l’aiuto di un gruppo di giovani professionisti ormai pienamente inseriti in ambiti di studio e di lavoro in cui il digitale ha trovato piena occupazione – e con il contributo teorico di una docente universitaria del settore – viene qui affrontata la trama complessa e decisiva dei rapporti tra filosofia e saperi digitali. L’impresa è ardua: occorre incrociare le linee interpretative e avviare una riconsiderazione del lavoro filosofico in relazione ai cambiamenti del Sé, al modo in cui ci rapportiamo gli uni con gli altri e diamo forma al mondo.

Enrica Tulli ha insegnato Filosofia e Storia nei licei. È stata sperimentatrice di ricerca per l’iris (Iniziative e Ricerche per l’Informatica nella Scuola del cede, Frascati) e direttrice di corsi di formazione per docenti. Specializzata in Metodologia informatica e ricerca disciplinare, ha pubblicato saggi e articoli sulla didattica delle discipline e sull’innovazione educativa in riviste specializzate. Ha ideato e realizzato progetti innovativi, tra i quali 'Contaminazione dei linguaggi e dei saperi’, ‘Umano, disumano, post-umano’. Nel direttivo della Società Filosofica Italiana di Bari, ha partecipato ad attività di ricerca e di formazione e ha condotto numerosi caffè filosofici.

ISBN 9788864792330

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook2

Scritti sulla cultura russa (1910-1960)

14/01/2020 — Tommaso Fiore

  € 16,00   

 

Il presente volume raccoglie una selezione tra i più importanti scritti, pubblicati su quotidiani e riviste, che Tommaso Fiore ha dedicato alla cultura russa, a partire dal 1910 fino all’inizio degli anni Sessanta. Tali riflessioni si declinarono perfettamente con le principali svolte storiche e culturali che caratterizzarono la sua percezione della Russia zarista e di quella sovietica: la Rivoluzione d’Ottobre, la Seconda guerra mondiale, lo stalinismo, il disgelo, il ruolo della Russia in Europa, ma anche il retaggio dei grandi classici (in particolare Tolstoj, Dostoevskij e Čechov), infine la testimonianza degli scrittori contemporanei e la loro diffusione in Italia.

La selezione di articoli qui presentata permette di apprezzare, più che in altri testi, lo stile e il metodo di Tommaso Fiore, volti sempre a una ricerca del senso ultimo delle cose e delle contraddizioni presenti nell’anima russa, attraverso il principio dell’accostamento di grandi opposizioni tematiche e la definizione delle frizioni derivanti da tale accostamento.

Tommaso Fiore (1884-1973) è stato uno dei più illustri intellettuali pugliesi e protagonista del pensiero meridionalista del XX secolo. In politica si impegnò in modo particolare nella difesa dei diritti dei contadini; dopo la Prima guerra mondiale partecipò alla vita politica nel Partito d’Azione e, insieme a Salvemini, si impegnò contro le eredità del periodo fascista. Fu sindaco di Altamura (1920-22) e provveditore agli Studi di Bari (1944-48), oltre che docente di Latino e Greco presso il liceo classico di Molfetta. Allievo di Giovanni Pascoli, e poi di Benedetto Croce, ebbe un’intensa attività intellettuale, che spaziò da Virgilio a Erasmo da Rotterdam, da Tommaso Moro a Spinoza, con particolare attenzione, soprattutto nella seconda parte della sua vita, anche alla cultura russa. Fu autore di libri particolarmente importanti e suggestivi sulla Puglia contadina e operaia, come Un popolo di formiche (1952), che vinse il Premio Viareggio, Il cafone all’Inferno (1955) e Formiconi di Puglia (1963).

ISBN 9788864792347

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook2

Rumore
Appunti di guerra dalla Bosnia ed Erzegovina

12/11/2019 — Ranko Risojević

  € 14,00   

 

In Bosnia ed Erzegovina le strade di montagna sono aspre, tortuose, costellate da pietre e alberi spezzati. Allo stesso modo Rumore è un romanzo disseminato di pensieri, di considerazioni lasciate a mo’ di traccia lungo il cammino, pesanti impronte di inchiostro che hanno accompagnato lo scrittore durante gli anni del conflitto balcanico, tenendolo ancorato a una scintilla di speranza. Attraverso il susseguirsi dei frammenti narrativi che raccolgono il coro di voci di un popolo ammutolito, Ranko Risojević afferma l’importanza della scrittura come compagna di vita, del sogno come rimedio al male.

Questa seconda edizione del romanzo è arricchita dal contributo di Ljljana Banjanin, docente di Lingua e letteratua serba-croata all’Università di Torino.

Ranko Risojević nasce nel 1943 in un paesino al nord della Bosnia ed Erzegovina, ai confini con la Croazia. Si laurea in Matematica e Fisica presso la Facoltà di Scienze Matematiche e Naturali dell’Università di Sarajevo. Inizia a lavorare come professore di Matematica e Fisica nelle scuole, ma ben presto lascia il lavoro per dedicarsi alla scrittura: poesia, prosa e drammi teatrali. Durante l’ultimo conflitto bellico che ha frammentato la Jugoslavia è rimasto a Banja Luka. Questo libro racconta la sua esperienza durante la guerra.

Danilo Capasso ha conseguito il dottorato di ricerca in Lingue e Letterature Slave Comparate presso l’Università Statale di Milano nel 1995. Dal 1998 si è trasferito a Banja Luka (Bosnia ed Erzegovina) dove, presso l’Università, ha fondato e diretto la Cattedra di Italianistica. È autore di numerosi saggi e traduzioni letterarie dalle lingue slave all’italiano per diverse case editrici ed è autore di un manuale di grammatica innovativa per lo studio e l’insegnamento della lingua italiana all’estero.

ISBN 9788864792279

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook2

I mendicanti nobili

04/11/2019 — Hagop Baronian

  € 14,00   

 

I mendicanti nobili (Medzabadiv Muratsgannere) è un romanzo satirico sull’avarizia e la vanità umane, caratteristiche possedute da tutti i personaggi della storia che si rivelano degli idioti, dei bugiardi o, a volte, entrambe le cose. Il protagonista dell’opera – già tradotta in arabo, inglese e francese – è Apisoghom Agha (‘signore’ o ‘padrone’); gli fa da corollario un vasto assortimento di ciarlatani, editori, giornalisti, poeti, medici, preti, avvocati, che si recano da lui per offrirgli aiuto, ma soprattutto per ricevere in cambio i suoi favori. Questi personaggi rappresentano l’intellighenzia armena caduta nella povertà spirituale a causa delle condizioni socio-politiche e ridotta ad adulare uomini come Apisoghom Agha, ricco, provinciale e ignorante. Nell’Armenia del XIX secolo, così come nel mondo odierno, tutto ruota intorno al denaro e al tornaconto personale. Quest’opera quindi, sebbene rappresenti una società ben precisa, ha un carattere universale.

Curatore_Kegham J. Boloyan (siriano-armeno) è professore di Lingua e letteratura araba, Lingua e traduzione araba presso le Facoltà di Lingue e letterature straniere dell’Università di Bari (2000-2003) e di Lecce dal 1996, nonché esperto linguistico di Lingua araba all’Università del Salento dal 2002 ad oggi. Presidente del Centro Studi e Ricerche di Orientalistica di Bari. Tra le pubblicazioni da lui curate si ricordano: Nora Arissian, Il genocidio armeno 1915. Nel pensiero degli intellettuali arabi siriani (Radici Future, 2018); ‘Abd al-Salam al-’Ugayli, Il narratore del deserto (FaLvision, 2014); Aghavni Boghosian, Il richiamo del sangue. Ricordi… dal genocidio armeno 1915 (FaLvision, 2012); ‘Abd al-Ḥamīd Ben Haduqa, Racconti algerini (Giuseppe Laterza, 2004). È autore di Arabi: Cristiani e Musulmani a confronto nel Vicino Oriente (Schena, 2000); Al-muslimūn wa’l-Islām fi’l-mağalla al-’arabiyya al-masīhiyya al-Masarra, Librairie St. Paul, Libano 1999 (in lingua araba).

ISBN 9788864792323

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook1

I corvi scherzano a Varsavia

04/10/2019 — Tommaso Fiore

  € 15,00   

 

Dopo aver partecipato al Congresso Internazionale degli Intellettuali per la Pace (Wrocław, 25-28 agosto 1948) Tommaso Fiore torna nella Repubblica Popolare di Polonia nel novembre del 1953 come capo delegazione della Associazione italiana per i rapporti culturali con la Polonia. Dalle impressioni ricavate nel corso delle due esperienze, soprattutto della seconda, nasce I corvi scherzano a Varsavia, che nel presente volume viene riproposto con l’aggiunta di un ricco apparato di note e di una introduzione che ricostruisce le vicende, a tratti rocambolesche e sempre curiose, di quei viaggi. Questo testo, ancora fresco e avvincente, sospeso tra il genere odeporico, storico, politico e puramente letterario, costituisce il primo tassello della trilogia che l’autore ha dedicato all’Utopia del socialismo in Europa orientale; ad esso seguiranno, infatti, Al paese di Utopia, sulla Russia sovietica, e Sull’altra sponda, dedicato all’Albania (entrambi già pubblicati da Stilo Editrice). L’interesse di Fiore per i Paesi del socialismo reale nasce dal suo forte impegno a favore del Mezzogiorno e ben si coniuga con la sua militanza antifascista e democratica.

Autore_Tommaso Fiore (1884-1973) è stato uno dei più illustri intellettuali pugliesi e protagonista del pensiero meridionalista del XX secolo. In politica si impegnò in modo particolare nella difesa dei diritti dei contadini; dopo la Prima Guerra Mondiale partecipò alla vita politica nel Partito d’Azione e, insieme a Salvemini, si impegnò contro le eredità del periodo fascista. Fu sindaco di Altamura (1920-22) e provveditore agli Studi di Bari (1944-48), oltre che docente di Latino e Greco presso il liceo classico di Molfetta. Allievo di Giovanni Pascoli, e poi di Benedetto Croce, ebbe un’intensa attività intellettuale, che spaziò da Virgilio a Erasmo da Rotterdam, da Tommaso Moro a Spinoza, con particolare attenzione, soprattutto nella seconda parte della sua vita, anche alla cultura russa. Fu autore di libri particolarmente importanti e suggestivi sulla Puglia contadina e operaia, come Un popolo di formiche (1952), che vinse il Premio Viareggio, Il cafone all’Inferno (1955) e Formiconi di Puglia (1963).


Curatore_Simone Guagnelli (Roma, 1970) è ricercatore di Slavistica presso l’Università di Bari e traduttore. Come studioso, diviso tra la Polonia e la Russia, ha sempre prediletto il lavoro d’archivio, dedicandosi ad articoli, saggi e volumi (sia in italiano che russo) che spaziano da tematiche cinquecentesche fino ai rapporti tra Italia e Russia nel secondo Novecento. Nel 2003 ha fondato, con Alessandro Catalano, la rivista internazionale di culture slave «eSamizdat». Nel 2010 ha pubblicato in Russia, con Andrej Ar’ev, la corrispondenza inedita del poeta russo emigrato Georgij Ivanov con il critico Roman Gul’ (Petropolis, San Pietroburgo 2010). Tra le altre cose ha anche pubblicato due lettere inedite di Umberto Zanotti Bianco («eSamizdat», 2004, 2), meridionalista e conoscente di Fiore.

ISBN 9788864792309

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook3

Juhan

18/09/2019 — Ameen Rihani

  € 15,00   

 

Nel pieno del primo conflitto mondiale, mentre nella penisola di Gallipoli un Impero ottomano ormai in ginocchio si difende strenuamente dagli attacchi delle truppe da sbarco alleate grazie all’appoggio bellico della Germania, nella capitale Costantinopoli (l’attuale Istanbul) si consuma un dramma di amore e morte che vede protagonista Juhan, una giovane femminista turca dalla bellezza statuaria e dal fascino conturbante, che intende farsi promotrice di una grande riforma culturale, sociale e politica del suo Paese, anzi, «di tutto l’Islam», a partire dall’emancipazione delle donne, vittime di un’antica tradizione conservatrice e patriarcale. Se il sultano ha dichiarato il jihad contro gli aggressori miscredenti della Triplice Intesa, Juhan invoca il suo personale jihad, non contro i nemici cristiani, «bensì contro l’infedeltà e la tirannia dell’uomo», reo di aver segregato il genere femminile entro gli angusti confini dell’harem, relegandolo ai margini della società.

Ameen Rihani (Freike, 1876-1940), poeta, narratore, drammaturgo, saggista, giornalista, attivista politico e nazionalista libanese, è considerato il fondatore della letteratura siro-americana e uno dei principali esponenti della rinascita culturale araba. Il suo The Book of Khalid (New York, 1911) è il primo romanzo in lingua inglese pubblicato da un autore arabo negli Stati Uniti.


Francesco Medici, membro ufficiale dell’International Association for the Study of the Life and Work of Kahlil Gibran, è uno dei maggiori esperti e traduttori in Italia dell’opera gibraniana, nonché autore di numerosi interventi critici su altri eminenti letterati siro-libanesi emigrati in America tra il XIX e il XX secolo, tra cui Ameen Rihani, del quale ha curato la prima traduzione italiana di Il Libro di Khalid (Mesogea, 2014). Per la Stilo ha inaugurato la collana ‘Officina’ con la monografia Luzi oltre Leopardi. Dalla forma alla conoscenza per ardore (2007) e ha contribuito alla collana ‘Ciliegie’ con l’antologia Poeti arabi della diaspora (2015).

ISBN 9788864792293

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook3

Tommaso Fiore e la Russia
Il riscatto degli oppressi tra meridionalismo e socialismo

02/09/2019 — Marco Caratozzolo

  € 18,00   

 

Il volume documenta il rapporto tra la Russia e il Mezzogiorno secondo Tommaso Fiore − autorevole esponente del meridionalismo −, il quale nel corso del Novecento elabora una visione caratterizzata da un confronto fra due aree geograficamente lontane ma culturalmente molto vicine. Lo studio permette di comprendere come Fiore abbia interpretato organicamente una cultura a lui lontana, confrontandola con i suoi valori di intellettuale del Sud Italia. Nella visione dello scrittore pugliese le istanze del meridionalismo si incontrano con il socialismo, di cui volle verifi care personalmente gli esiti storici, trovandovi limiti evidenti ma anche forti elementi di progresso e di utopia.

Marco Caratozzolo è professore associato di Slavistica e insegna dal 2006 Lingua e letteratura russa presso l’Università degli Studi di Bari ‘Aldo Moro’. È direttore scientifi co del festival letterario ‘Pagine di Russia’ e della omonima collana di studi e traduzioni dal russo presso Stilo Editrice. Ha scritto monografi e, articoli e saggi su vari aspetti della letteratura russa, soprattutto sull’opera di Dostoevskij e sull’emigrazione russa in Francia e in Italia. Ha curato la nuova edizione della commedia di Griboedov Che disgrazia l’ingegno (Marchese editore, 2017), per la cui traduzione ha ricevuto il Premio ‘Lorenzo Claris Appiani’; è inoltre autore dell’edizione critica dei ricordi di Gor’kij su Lenin (Lenin un uomo, Sellerio, 2018). Negli ultimi anni si è dedicato allo studio del retaggio di Tommaso Fiore, con particolare attenzione alle sue idee sulla letteratura russa.

ISBN 9788864792316

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook2

Le parole di Carlo Levi
Guida e dizionario tematico

26/08/2019 — Sergio D'Amaro

  € 12,00   

 

L’interesse per l’opera di Carlo Levi è cresciuto costantemente negli ultimi anni: pubblicazioni, mostre, convegni, edizioni complete hanno approfondito gli aspetti più significativi di un autore dai molteplici interessi. Questo agile volumetto inquadra sinteticamente ma globalmente la vita e l’opera di Levi: scrittore, saggista, pittore, intellettuale impegnato, attivista politico. Molte pagine dedicate al ‘Piccolo dizionario leviano’ vengono individuate con rigore e raggruppate per temi le coordinate geografiche nonché umane della vita e dell’opera del grande scrittore. Emerge con grande forza la ricchezza dell’esperienza complessiva di Levi: un mare aperto di interessi, di proposte, di narrazioni, di curiosità inesausta, qui attentamente vagliata in ogni suo aspetto.

Sergio D’Amaro è uno dei più importanti studiosi italiani di Carlo Levi. Insieme a Gigliola De Donato ha pubblicato la rigorosa biografia Un torinese del Sud: Carlo Levi (Baldini

ISBN 9788864792262

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook3

Rime

24/06/2019 — Isabella Morra

  € 14,00   

 

La tragica fine a Valsinni della giovane poetessa lucana Isabella Morra, seguita da quella del presunto amante, Diego Sandoval de Castro, ha attraversato i secoli e alimentato l’immaginario collettivo. Da quando Benedetto Croce ha focalizzato l’attenzione sulla scrittrice e sulla sua produzione letteraria, non sporadici sono stati gli approfondimenti critici su questa figura sospesa tra adesione al codice petrarchista, necessità della scrittura e programmatica aspirazione alla gloria letteraria. Questa edizione si ripropone l’obiettivo di inquadrare il mito di Isabella nel caleidoscopico avvicendarsi delle interpretazioni, con uno sguardo aggiornato alla fortuna della scrittrice. I testi delle Rime, corredati di note esegetiche e di puntuale rinvio alle fonti, si offrono ai lettori rivelando ancora una volta tutta la loro freschezza e novità.

Autore_Isabella Morra (1520-1546), giovane poetessa lucana, è una delle più interessanti voci poetiche del Rinascimento italiano. La sua vita fu contrassegnata tanto da un grande amore per la poesia e la letteratura quanto da un complesso di tragiche vicende che culminarono con la sua morte, tramata dai fratelli. A Valsinni (Matera) è stato creato un parco letterario in sua memoria e un Premio letterario è stato promosso dalla Casa della poesia di Monza.

Curatore_Gianni Antonio Palumbo è autore di numerosi contributi di critica letteraria sull’Umanesimo, sul Rinascimento e sulla letteratura contemporanea. Con lo pseudonimo di ‘Giano bifronte critico’ è artefice del blog di critica militante gianobifrontecritico.wordpress.com/.

ISBN 9788864792255

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook7

Adriatica
Poesie dalle due sponde di Levante

15/06/2019 — William Vastarella

  € 14,00   

 

In occasione della festa dell’Ascensione, Venezia celebra sin dal Medioevo il cosiddetto ‘sposalizio del mare’, nel quale un anello gettato in acqua simboleggia l’unione della città con l’Adriatico, nell’antichità sancendone altresì il dominio. Adriatica vuol essere anch’essa un anello offerto alle onde. Partendo da Bari, infatti – un’«albania», secondo le parole di Giorgio Caproni –, questa antologia poetica ripropone i versi più evocativi e rappresentativi dell’Adriatico secondo un percorso circolare che, di volta in volta, lambisce i Paesi dei diversi autori: Italia, Serbia, Bosnia ed Erzegovina, Croazia, Albania. Un suggestivo viaggio che muove da due interrogativi: esiste, all’interno della vasta e sfaccettata cultura mediterranea, una specificità letteraria dell’Adriatico? E può l’universalità della poesia, tracciando una linea immaginaria in virtù di testi e contesti intrecciati, giungere infine a individuare un’unica, speciale comunità ‘adriatica’?

Curatore_William Vastarella è nato a Napoli il 16 ottobre del 1974. Vive a Bari ed è docente di materie letterarie nella scuola secondaria; nel 2008 ha conseguito il dottorato in Teoria del linguaggio e scienze dei segni. Si interessa di analisi dei testi e della comunicazione. Collabora con riviste letterarie e sue poesie sono presenti in diverse antologie.


Autori_Lino Angiuli, Vittorio Bodini, Michele Campione, Giorgio Caproni, Vittorino Curci, Gabriele D'Annunzio, Gianni D'Elia, Luigi Fallacara, Loris Ferri, Daniele Giancane, Boris Jovanovic Kastel, Niko Kacalidha, Vasil Klironomi, Zimo Krutaj, Ivan V. Lalic, Claudio Lolli, Franca Mancinelli, Agim Mato, Timo Merkuri, Elio Pagliarani, Vesna Parun, Salvatore Ritrovato, Giuseppe Rosato, Roberto Roversi, Cesare Ruffato, Umberto Saba, Anna Santoliquido, Abdulah Sidran, Christian Sinicco.

ISBN 9788864791760

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook2

La tessitrice
Oltre la vita di Giovanni Pascoli

15/05/2019 — Paolo De Stefano

  € 14,00   

 

La tessitrice – terzo romanzo ‘pascoliano’ dell’Autore, dopo L’ombra (Stilo 2012) e La sorella (Stilo 2016) – racconta gli anni che seguirono la morte del poeta, avvenuta il 6 aprile 1912, ed è incentrato sulla figura della sorella Maria, detta Mariù. Una donna dalla forte personalità, che per quarant’anni, fino alla morte (1953), ebbe vigile cura dell’eredità spirituale e letteraria del fratello e fu – scrive De Stefano – «la silenziosa e devota tessitrice non solo della vasta opera poetica ed antologica di lui, ma […] colei che seppe annodare, armonizzandoli, i sottili fili della inquieta e anche dolorosa vita del grande poeta. Tessitrice dell’opera e della vita, volle e seppe togliere le carte del fratello all’incuria e alla polvere del tempo e, con geloso zelo, le ordinò e […] le consegnò agli studiosi quale patrimonio della cultura e dell’humanitas».

Paolo De Stefano, allievo di Luigi Russo alla Scuola Normale Superiore di Pisa negli anni Cinquanta, è stato a Taranto docente di Italiano e Latino nello storico liceo ‘Archita’ e poi preside del liceo classico ‘Quinto Ennio’, divenuto per opera sua attivo polo culturale della città con la creazione, nel 1985, del Centro Studi di Italianistica e della rivista «L’Arengo». Instancabile animatore della vita culturale tarantina, De Stefano ha tenuto seminari di Letteratura italiana nella sede ionica dell’Università di Bari (che nel 1992, rettore Aldo Cossu, gli ha conferito il Sigillo accademico). Titolare di medaglia d’oro del Ministero dell’Istruzione e membro ordinario dell’Accademia Pugliese delle Scienze, ha al suo attivo molteplici pubblicazioni, dedicate sia ad autori di origine tarantina (tra cui le 'Deliciae Tarentinae' dell’umanista Tommaso Niccolò d’Aquino, 'Pater e Pricò' di Cesare Giulio Viola), sia soprattutto ai grandi classici della letteratura italiana, in particolare ai prediletti Dante e Pascoli.

ISBN 9788864791777

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook6

Oltre Capaci
Rocco Dicillo agente di scorta al fianco di Falcone

15/05/2019 — Francesco Minervini

  € 12,00   

 

Il 23 maggio 1992 nelle automobili che scortavano Giovanni Falcone e sua moglie c’era anche Rocco Dicillo, un giovane agente di polizia di Triggiano (BA). Aveva scelto di servire lo Stato collaborando nella protezione dei principali obiettivi delle trame criminali mafiose,negli anni in cui Cosa Nostra faceva strage di magistrati, giornalisti, uomini e donne impegnati in prima persona contro la mafia. Rocco Dicillo si mise dalla loro parte fino a diventare un «martire civile», come fu definito dall’arcivescovo di Bari Mariano Magrassi nel giorno dei suoi funerali. In questo libro il suo profilo viene ricostruito attraverso testimonianze che ci parlano del rapporto con le persone che amava (il fratello Michele, la fidanzata Alba, la madre Lisetta) declinando nel privato la sua tensione alla cura degli altri. Si aggiunge il ricordo del suo collega Giuseppe Costanza, sopravvissuto alla strage di Capaci. Questa è una storia di virtù civile.

Francesco Minervini, docente di lettere classiche nella scuola secondaria superiore, è impegnato nella raccolta di storie e testimonianze riguardanti legalità e cittadinanza attiva. È autore di numerose pubblicazioni tra cui 'Il grido e l’impegno. La storia spezzata di Michele Fazio' (Stilo 2012), 'Sono Solo Pupazzi. Un giorno con Gaetano Marchitelli vittima innocente della mafia' (Stilo 2014), 'Non la picchiare così. Sola contro la mafia' (la meridiana 2016) – da cui è stato anche tratto nel 2019 uno spettacolo teatrale –, 'Finalmente urlo. Storia di una straordinaria ingiustizia', di cui è coautore (Grecale 2018); un suo contributo è presente nel volume dedicato a tutte le vittime di mafia 'Non a caso' (la meridiana 2017).

ISBN 9788864791784

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook4

Accerchiamento

09/05/2019 — Carl Frode Tiller

  € 16,00   

 

Tre voci per ricomporre un’identità: quella di David, che non ricorda più chi sia. Nelle tre lettere/monologhi che gli rivolgono due amici dell’adolescenza e il patrigno, i ricordi che lo coinvolgono si intrecciano con le storie personali di chi scrive, in una fitta tessitura di vicende dolenti e disperate e sentimenti che rompono gli argini del quieto vivere familiare, mostrando le numerose crepe nei rapporti interpersonali. L’autore trascina nell’occhio del ciclone una storia personale che è anche generazionale, indagando sui ruoli famigliari e di genere, e su quello che accade quando l’identità di qualcuno viene ricostruita attraverso il filtro delle vite degli altri.

Carl Frode Tiller (Nomsos, Norvegia, 1970) è scrittore, storico e musicista, considerato uno dei romanzieri norvegesi più importanti della sua generazione. Oltre ai romanzi, Tiller ha scritto diverse opere teatrali, racconti e brevi prose per varie riviste e giornali. Accerchiamento, pubblicato nel 2007 e primo volume di una trilogia, è il suo primo romanzo edito in Italia. Con questa opera ha vinto, nello stesso anno, il Norwegian Critics Prize for Literature e il Brage Prize, nel 2008 è stato nominato per il Nordic Council Literature Award e nel 2009 ha vinto l’EU Prize for Literature.

TRADUTTORE Margherita Podestà Heir è nata e cresciuta a Galliate (NO). Laureata in Lingue e Letterature scandinave si è specializzata a Oslo dove dal 1994 insegna italiano. Dal 1998 si occupa di traduzione di testi letterari, gialli, saggi, film e opere teatrali, in particolare dal norvegese. Collabora con le più prestigiose case editrici italiane.

Romanzo vincitore dello European Union Prize for Literature nel 2009

ISBN 9788864792224

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook2

La città nella neve

09/05/2019 — Beka Kurkhuli

  € 14,00   

 

I cinque racconti della Città nella neve mostrano la realtà di una nazione ‘di periferia’ alla ricerca di un contatto ravvicinato con l’Europa. La guerra tra georgiani e abcasi (Assassino), il legame d’amore tra due ragazzi sullo sfondo della crisi energetica degli anni Novanta (La città nella neve), la quotidianità di un uomo non vedente in bilico tra nostalgia e rabbia (In sogno vidi), i ricordi di giovinezza in una Tbilisi multietnica dei tempi sovietici (Una sera): è un mosaico composto tanto da storie private quanto da vicende che hanno segnato la storia della Georgia. Chiude la raccolta Musakala, in cui l’autore ha ricostruito, romanzandolo, il punto di vista dei combattenti mujaheddin durante la guerra in Afghanistan.

Beka Kurkhuli è nato a Tbilisi (Georgia) nel 1974, si è specializzato in scrittura drammaturgica e ha esordito come autore nel 1991. Dal 1999 al 2004 ha lavorato come reporter in zone di guerra in Georgia, Caucaso e Afghanistan e ha ricevuto in patria importanti riconoscimenti come il premio letterario SABA 2014.

TRADUTTORE Nunu Geladze Fusco è di madrelingua georgiana con cittadinanza italiana. Laureatasi in Filologia all’Università statale di Tbilisi, traduttrice letteraria, insegnante di italiano in Georgia, giornalista e scrittrice, ha ricevuto numerose onorificenze per il suo impegno a favore della promozione degli scambi culturali tra Georgia e Italia. Ha tradotto opere di autori classici e moderni, curando inoltre un frasario georgiano-italiano.

ISBN 9788864792248

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook4

Il silenzio della pietra

09/05/2019 — Filiz Ozdem

  € 14,00   

 

Nel Silenzio della pietra la storia personale di Sude si intreccia con le vicende e le ferite ancora aperte della giovane repubblica di Turchia. Il gomitolo dei ricordi si dipana a partire dall’infanzia e dall’adolescenza in cui Sude è divisa tra due mondi familiari profondamente diversi, passando attraverso la scoperta delle origini armene del ramo materno, arrivando infine alla perdita dell’uomo che ama. Lentamente Sude assembla i tasselli della storia familiare, scontrandosi con il silenzio che avvolge la storia della persecuzione armena, con le sue deportazioni e le forzate conversioni. Via via che prosegue la ricerca la narrazione si fa più onirica, confondendo la realtà col sogno, l’immaginazione con l’incubo, in una atmosfera di crescente oppressione. Sullo sfondo di uno degli episodi più dolorosi della storia della Turchia, è il filo rosso della paura a intrecciare i destini dei personaggi.

Filiz Özden, dopo essersi diplomata al liceo italiano, si è laureata in Filosofia all’Università di Istanbul, dove ha conseguito anche la laurea magistrale. Ha tradotto in turco molti scrittori italiani tra cui Pier Paolo Pasolini, Italo Calvino, Edmondo de Amicis, Angela Nanetti, Carlo Collodi, Gianni Rodari, Lucia Tumiati, Guido Sgardoli. Oltre a cinque romanzi e una raccolta di poesie ha pubblicato numerosi libri per bambini.

TRADUTTORE Anna Lia Proietti si è laureata in Lingue e letterature straniere all’Università di Pisa ed ha conseguito un dottorato in Filologia Italiana all’Università Ca’ Foscari di Venezia. Vive e lavora a Istanbul dove insegna Traduzione e lingua italiana all’Università Yıldız. Ha tradotto dal turco numerose opere tra cui Ada d’ambra (Sellerio) e Scandaloso omicidio ad Istanbul (Sellerio). Si occupa in particolare di acquisizione bi/multilingue e di interferenza linguistica.

ISBN 9788864792217

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook5

Più silenzioso dell'acqua

02/05/2019 — Berislav Blagojević

  € 14,00   

 

La guerra semina morte anche tra chi è rimasto in vita, una morte lenta fatta di rimorsi e fantasmi. Reduce dal conflitto fratricida serbo-bosniaco seguito alla disgregazione dell’ex Jugoslavia, Danilo Mišić è consumato dal senso di colpa per un fatale errore commesso sul campo di battaglia e si è chiuso in una prigionia mentale in cui trova spazio solo un dialogo immaginario col poeta russo Daniil Ivanovič Charms. Ruotano attorno a Danilo i cinici medici dell’ospedale psichiatrico, la moglie Radmila, il dottor Borković che lo tiene in cura. Fanno da cornice le contraddizioni del dopoguerra: la corruzione, l’impunità dei carnefici, i traumi personali e collettivi di un conflitto che neppure l’intervento di forze sovranazionali è riuscito a fermare. Più silenzioso dell’acqua è un requiem privo di schermi ideologici su una guerra che non ha visto vincitori ma solo vittime.

Berislav Blagojević (1979) è una delle voci più brillanti e poliedriche della nuova letteratura della Bosniaco ed Erzegovina. Nato a Slavonski Brod da una famiglia serba, ha dovuto fare i conti con la guerra poco meno che adolescente. Con il deflagrare del conflitto in Slavonia (1991) la madre lo affidò a un vicino di casa, musulmano, il quale se lo caricò in macchina spacciandolo per proprio figlio, riuscendo a eludere i posti di blocco e a metterlo in salvo presso alcuni parenti a Doboj. Oggi vive a Banja Luka.

TRADUTTORE_ Danilo Capasso ha conseguito il dottorato di ricerca in Lingue e Letterature Slave Comparate presso l’Università Statale di Milano nel 1995. Dal 1998 si è trasferito a Banja Luka (Bosnia ed Erzegovina) dove, presso l’Università, ha fondato e diretto la Cattedra di Italianistica. È autore di numerosi saggi e traduzioni letterarie dalle lingue slave all’italiano per diverse case editrici ed è autore di un manuale di grammatica innovativa per lo studio e l’insegnamento della lingua italiana all’estero.

ISBN 9788864792194

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook2

Voci nel vento

02/05/2019 — Grozdana Olujić

  € 16,00   

 

I fantasmi della guerra non riposano mai. E ti cercano ovunque, anche oltreoceano. È ciò che accade a Danilo Aracki, uno degli ultimi eredi di una famiglia serba che, generazione dopo generazione, ha attraversato tutti i conflitti del Novecento. Gli spettri del passato non lo lasciano mai solo: quelli del nonno Luka, del padre Stevan, della sorella Veta, tutti protagonisti di drammatiche storie in tempo di guerra. Poi ci sono i vivi: i bambini dell’orfanotrofio di Jasenak, i ricoverati degli ospedali psichiatrici dove Danilo ha lavorato, in Serbia, in Germania e negli Stati Uniti. In fuga dalla sua madrepatria, perseguitato dai ricordi, Danilo cerca rifugio in una comunità di nativi americani nel Midwest; ma la diaspora della sua famiglia non lo abbandonerà neppure lì. Voci nel vento di Grozdana Olujić è un avvincente romanzo corale, in cui le radici e i destini di un’intera famiglia si intrecciano a quelli di una terra tormentata, senza pace.

Grozdana Olujić (nata a Erdevik, nel Regno di Jugoslavia, nel 1934) è una scrittrice serba. Pubblica il suo primo romanzo a ventidue anni, ottenendo un enorme successo e suscitando, allo stesso tempo, numerose polemiche per la sua critica all’ideologia ufficiale. Pubblica numerosi romanzi tra gli anni Sessanta e Settanta, prima di decidere di dedicarsi alla letteratura per ragazzi e alla traduzione dall’inglese. Torna alla letteratura nel 2009 con il romanzo Voci nel vento, che vince il premio NIN, terza donna a conquistare questo prestigiosissimo premio.

TRADUTTORE_ Danilo Capasso ha conseguito il dottorato di ricerca in Lingue e Letterature Slave Comparate presso l’Università Statale di Milano nel 1995. Dal 1998 si è trasferito a Banja Luka (Bosnia ed Erzegovina) dove, presso l’Università, ha fondato e diretto la Cattedra di Italianistica. È autore di numerosi saggi e traduzioni letterarie dalle lingue slave all’italiano per diverse case editrici ed è autore di un manuale di grammatica innovativa per lo studio e l’insegnamento della lingua italiana all’estero.

Romanzo vincitore del Premio NIN nel 2009

ISBN 9788864792231

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook2

Un album di storie

02/05/2019 — Andonis Gheorghìu

  € 16,00   

 

Seguendo le voci di gente senza nome che si mescolano e si intrecciano in un perfetto racconto corale, Andonis Gheorghìu accompagna il lettore di Un album di storie nella sua Cipro. Attraverso questi racconti, tra situazioni intime e private e fatti pubblici, conosciamo la realtà dell’isola, della sua gente, a partire dalla dolorosa vicenda dell’invasione turca del 1974, le cui stragi e i cui dispersi sono, nella memoria dei ciprioti, una ferita ancora profonda e viva – che l’autore affronta in un’ottica libera da stereotipi e pregiudizi –, per arrivare ad alcuni aspetti della società cipriota contemporanea, come la condizione degli immigrati e l’omofobia. Testimonianze dirette, articoli di giornale, reportages, pagine web, citazioni da detti popolari, poesie, rendono la polifonia del libro particolarmente ricca e variegata.

Andonis Gheorghìu è nato nel 1969, ha studiato Giurisprudenza a Mosca e lavora come avvocato a Lemessòl. È membro della redazione del periodico di letteratura, arte e pensiero «Avef» (Lefkosìa). Ha curato i diari teatrali (2001-2013) sulla storia del teatro cipriota, pubblicati dal Percorso Teatrale di Lemessòl.

TRADUTTORE_Valentina Gilardi, laureata in Lettere classiche presso l’Università degli studi di Milano, si è specializzata in greco moderno a Cipro e ad Atene. Insegna e lavora come traduttrice e interprete per il greco moderno dal 2004. Ha tradotto numerosi testi letterari per diverse case editrici.

Romanzo vincitore dello European Union Prize for Literature nel 2016

ISBN 9788864792200

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook1

Metamorfosi di un mistero
Savinio e Apuleio

31/12/2018 — Angelo Vannini

  € 20,00   

 

Nel corso della sua carriera letteraria Alberto Savinio (1891-1952) ha più volte letto e ‘riscritto’ le Metamorfosi di Apuleio (II secolo d.C.), opera narrativa nota anche come l’Asino d’oro. Questo studio cerca di comprendere tanto le motivazioni che hanno portato Savinio a confrontarsi con il testo apuleiano, quanto gli esiti filosofici ed estetici della sua rielaborazione, esplorandone i molteplici livelli. Lo studio approfondisce lo strumento concettuale della metalessi per sondare il modo in cui Alberto Savinio fa interagire verità e finzione, testo e realtà. Infine, esso presenta un’interpretazione filosofica della riscritture saviniane di Apuleio, mostrando come lo scrittore italiano abbia cercato con esse di riflettere sul problema del male nella natura umana.

Scrittore e drammaturgo, Angelo Vannini è nato ad Ancona nel 1982. Ha insegnato lingua e letteratura italiana all’Université Paris Nanterre e all’Université de Franche-Comté. Le sue ricerche riguardano il rapporto tra filosofia e letteratura, la filosofia della traduzione e la ricezione dei testi dell’antichità greco-romana nelle letterature moderne e contemporanee.

ISBN 9788864792132

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook1

Evgenij Kropivnickij e altri esperimenti di sopravvivenza letteraria

31/12/2018 — Massimo Maurizio

  € 20,00   

 

Il saggio analizza l’opera di Evgenij Kropivnickij e, tangenzialmente, di altre figure ‘minori’ del periodo, rilette come alternative estetiche all’utopia dello stalinismo e come precursori dei modi e delle forme caratteristiche del samizdat maturo. È infatti opinione diffusa che la cultura sovietica degli anni Trenta e Quaranta sia stata − ad eccezione di rari esponenti del modernismo − monolitica e soggiogata al diktat realsocialista o confinata e quindi soffocata nei Gulag. In realtà, come spesso avvenne nella storia della Russia e nonostante le purghe e il terrore generalizzato, anche questo periodo ha avanzato poetiche personalissime, foriere di proposte estetiche e culturali alternative a quelle ufficiali, sebbene relegate al sottosuolo e inaccessibili al pubblico. Nei decenni più bui della storia sovietica, esse ebbero la forza di riattualizzare le conquiste del modernismo nel contesto disumanizzante della dittatura staliniana.

Massimo Maurizio insegna Lingua e Letteratura russa all’Università degli Studi di Torino. In particolar modo si occupa di letteratura russa non ufficiale degli anni staliniani e post-staliniani, nonché di poesia contemporanea e di cultura sovietica del periodo 1930-1980.

ISBN 9788864792187

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook2

Sull'altra sponda

31/10/2018 — Tommaso Fiore

  € 14,00   

 

Reportage di una breve visita in Albania (1959). Il libro conferma la fuoriuscita di Fiore dall’orizzonte della provincia meridionale, anche se la conoscenza dei paesi stranieri era finalizzata a individuare efficaci terapie per la loro cura. Inoltre queste pagine ebbero il merito di perorare la causa dell’amicizia italo-albanese, i cui vantaggi sono lucidamente compresi da Fiore in anticipo sui tempi, e che si realizzerà infatti soltanto decenni più tardi, in un mutato contesto storico-politico. Infine, questo diario di viaggio costituisce una testimonianza importante della stagione finale dell’impegno etico-civile del grande meridionalista: una stagione scarsamente indagata dagli studiosi, e che pure getta nuova luce sul significato della sua parabola umana e intellettuale, nonché sull’attualità del suo insegnamento.

Tommaso Fiore è stato uno dei più illustri meridionalisti del secolo scorso. Collaborò alla «Rivoluzione liberale» di Piero Gobetti (dove apparvero le Lettere Pugliesi, riedite decenni più tardi con il titolo di Un popolo di formiche) ed entrò in contatto con il gruppo di «Giustizia e Libertà», avviando una riflessione originale sulla ‘questione meridionale’. Fiore partecipò successivamente alla cospirazione antifascista fra le fila del Partito d’Azione; pubblicò la traduzione dell’Utopia di Tommaso Moro e la pregevole introduzione all’Elogio della follia di Erasmo da Rotterdam. Arrestato diverse volte a causa della sua opposizione al Fascismo fu relatore al I Congresso dei Comitati di Liberazione Nazionale dell’Italia libera e come Provveditore agli Studi intraprese con vigore l’opera di defascistizzazione della scuola. Gli ultimi vent’anni della sua vita furono occupati quasi esclusivamente dagli studi, dall’insegnamento universitario e dall’attività saggistica.

ISBN 9788864792118

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook2

Papi che leggono Dante
La ricezione dantesca nel magistero pontificio da Leone XIII a Benedetto XVI

30/10/2018 — Valentina Merla

  € 35,00   

 

In un clima polemico tra cattolici e non cattolici, negli anni dell’Unità d’Italia, in cui una falange del patriottismo italiano aveva incasellato l’Alighieri sotto l’egida del ghibellinismo anticlericale, Leone XIII interviene assolvendo la Monarchia dalla colpa di eresia e ricollocando il pensiero di Dante in seno alla Chiesa. Sulla scorta di tale assoluzione, Pio X incentiva le iniziative per il VII centenario dantesco, Benedetto XV rivaluta il poeta con l’enciclica In praeclara summorum (1921), aprendo le porte al riuso che i pontefici successivi faranno del corpus degli scritti danteschi: Dante diventerà una auctoritas a supporto delle argomentazioni, per mezzo di una fitta trama di allusioni e citazioni. Nel 1965, in occasione del VI centenario dantesco, Paolo VI con la lettera apostolica Altissimi cantus definirà Dante teologo e Giovanni Paolo II si servirà della fonte dantesca non solo nei documenti del magistero, ma anche nella sua produzione letteraria, soprattutto nel Trittico romano.

Dopo aver conseguito la laurea specialistica in Filologia Moderna (Foggia, 2008) con una tesi sulla presenza di Dante nel magistero pontificio e nella teologia del Novecento, Valentina Merla si concentra sullo studio della ricezione dantesca negli scritti di Davide Rondoni. In seguito consegue in titolo di Dottore di Ricerca in Filologia, Letteratura e Tradizione discutendo una tesi sulla ricezione di Dante nel magistero pontificio contemporaneo. Dal 2015 è docente di ruolo.

ISBN 9788864792125

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook3

Socrate e Platone
La ricerca e l'idea

30/10/2018 — Giuseppe Micunco

  € 12,00   

 

‘Conosci te stesso’, il motto scritto sul frontone del tempio di Apollo a Delfi, per Socrate non significa solo conoscere in sé l’individuo con le sue caratteristiche contingenti, ma conoscere e riconoscere in sé ciò che è universalmente umano. Vuole dire ‘conosci la tua anima’, giacché l’uomo, nella sua essenza più profonda, non è altro che la sua anima. Il suo pensiero ce lo ha trasmesso il discepolo Platone, in ‘dialoghi’ in cui la ‘ricerca del maestro’ si approfondisce e sviluppa fino alla scoperta del mondo delle idee e dell’Idea di sommo bene: è quella che Platone chiama la ‘seconda navigazione’, che, spiega Reale. L’anima e la metafisica: non solo e non tanto conquiste teoretiche, ma ragioni di un impegno nella pòlis per la verità e per il bene comune.

Giuseppe Micunco, di Bari, già docente di latino e greco nei licei di Stato, e di latino e greco biblico presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Bari, è studioso dal grande rigore critico e dai molteplici interessi.

ISBN 9788864792163

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook4

Oliver Cromwell
Testo russo a fronte. Ediz. bilingue

30/10/2018 — Anatolij Lunacarskij

  € 16,00   

 

Il melodramma storico Oliver Cromwell (1919) di Anatolij Lunačarskij (1875-1933), Commissario del popolo per l’Istruzione del primo Governo sovietico, è uno dei testi più significativi dei ‘misteri rivoluzionari’ dell’Ottobre teatrale. La proiezione ideale della rivoluzione inglese del ’600 su quella bolscevica dell’Ottobre 1917 nasce sulla scorta d’una visione storiografica stabilizzata dal succedersi delle Rivoluzioni in Europa: quella puritana attrasse Lunačarskij anche per via della sua tendenza a vedere nel socialismo una nuova ‘religione’ dell’Umanità. Un rinnovato esercizio di teopoiesi, nel quale s’intrecciano motivi politici, sociali e culturali (inclusa una nota di massoneria). La singolare figura intellettuale e politica dell’Autore, che ebbe con Lenin e col Partito bolscevico uno stretto rapporto sempre nutrito di discussioni teoriche, e la valenza storica del suo Eroe, indussero la rappresentazione del testo –ormai semidimenticato – in Cecoslovacchia, nei mesi cruciali della ‘Primavera di Praga'.

Cesare G. De Michelis (Roma, 1944) è professore emerito di Letteratura Russa dell’Università di Roma ‘Tor Vergata’, dove ha insegnato per trent’anni, dopo un decennio all’Università di Bari. Si è occupato di cultura russo-antica (La Valdesìa di Novgorod, 1993) e di quella moderna e contemporanea, dal Settecento al Novecento. Ha affiancato alla ricerca un’intensa attività di traduttore (Puškin, Gogol’, Dostoevskij, Tolstoj, Brjusov, Blok, Pasternak, Šklovskij) e pubblicistica.

ISBN 9788864792170

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook2

Marxismo aperto
Giuseppe Semerari e l'umanesimo socialista tra destalinizzazione e Sessantotto

03/05/2018 — Alberto Altamura

  € 14,00   

 

In un saggio breve arricchito da brani antologici di grande valore, l’autore ricostruisce un momento particolarmente fecondo della storia del comunismo europeo, tra gli anni ’50 e ’70 del XX secolo. L’opera richiama l’attenzione sulla vivacità e la complessità del pensiero filosofico marxista sviluppatosi nel fuoco delle rivolte polacche del 1956 attraverso Kołakowski e Schaff, nella Jugoslavia di Tito attraverso le vicende della rivista «Praxis», in quel misto di speranza e tragedia che fu la Primavera di Praga attraverso Kosík. Impegnati in una serrata critica del socialismo realizzato, questi intellettuali aprirono la strada a una nuova riflessione filosofica di cui, in Italia, Giuseppe Semerari (1922-1996) fu un importante interprete, contribuendo con la sua analisi del marxismo aperto dell’Europa orientale alla diffusione delle proposte teoretiche dei suoi principali esponenti. Il volume contiene la traduzione integrale del testo di Leszek Kołakowski – Wovon leben die Philosophen? – realizzata da Giuseppe Semerari.

Alberto Altamura (Molfetta 1962) docente di Filosofia nei licei è un ricercatore che ha al suo attivo un lungo curriculum di studi e di pubblicazioni riguardanti la filosofia del Novecento, in particolare quella marxista. Formatosi nell’Università degli Studi di Bari, dal 1980 al 1984, sotto la guida del prof. Giuseppe Semerari, ha pubblicato numerosi saggi, curato la riedizione dell’opera semerariana Responsabilità e comunità umana (Guerini 2014) ed è stato collaboratore della rivista filosofica «Paradigmi» e redattore della rivista «le passioni di sinistra» (www.alberto-altamura.it).

ISBN 9788864792026

La nostra voce non si spezza

30/04/2018 — Antonio Lillo

  € 12,00   

 

Nei racconti qui racchiusi si alternano personaggi malinconici e rinunciatari a sognatori e rivoluzionari; gli uni e gli altri, incuranti della vita che scorre tra le dita, cercano la propria strada, un riscatto possibile ma sempre più improbabile. Intorno a loro prende forma la provincia meridionale, spazio circoscritto e sicuro che sa però anche diventare infido, quando i bisbigli si tramutano in dicerie e gli orizzonti si restringono a quelli di una piazza o di una villa, dove nulla sembra poter accadere se non con un pizzico di follia.

Antonio Lillo (1977) vive e lavora a Locorotondo (BA), dove è direttore editoriale delle edizioni Pietre Vive.

ISBN 9788864792101

Labili confini
Poesie di migrazione, viaggio ed esilio

28/02/2018 — F. Palumbo

  € 14,00   

 

Ci sono molteplici modi di essere straniero, così come molteplici sono le cause che spingono gli uomini a spostarsi, a migrare. Al viaggio, allo spostamento sono legati sentimenti acuti e contrastanti: la scoperta, l’entusiasmo, lo struggimento, l’isolamento, la mancanza. Quest’antologia raccoglie una selezione di testi poetici di autori e autrici di tutto il mondo (dal Novecento ai giorni nostri) con l’intento di far conoscere le voci di chi per necessità o scelta, costrizione o desiderio, ha lasciato la propria terra d’origine, varcando confini fisici e mentali, attraversando paesi e stati d’animo, ma anche di chi – senza mai spostarsi dal luogo natìo – ha viaggiato con la mente. Labile è la definizione di ‘casa’, labile è l’identità di chi migra, labile è la lingua in cui questi autori si esprimono poiché non è sempre quella madre. Tutti hanno scelto i versi come mezzo per dare corpo a pensieri e a stati d’animo individuali o collettivi, eleggendo il linguaggio poetico a territorio di incontro, conoscenza, condivisione.

Autori antologizzati: Maram al-Masri, Tahar Bekri, Tahar Ben Jelloun, James Langston Hughes, Konstantinos Kavafis, Bejan Matur, Pablo Neruda, Salvatore Quasimodo, Rocco Scotellaro, Léopold Sédar Senghor, Wole Soyinka, Božidar Stanišić, Giuseppe Ungaretti Duo Yu, Hasan Atiya Al Nassar, Wystan Hugh Auden, Giorgio Caproni, François Cheng, Mahmoud Darwish, Fatemeh Ekhtesari, Forugh Farrokhzad, Czesław Miłosz, Pier Paolo Pasolini, Pedro Shimose, Derek Walcott, Adam Zagajewski, Adonis, Aisha Arnaout, Faraj Bayrakdar, Bertolt Brecht, Iosif Aleksandrovič Brodskij, Aimé Césaire Najwan Darwish, Assia Djebar, Gëzim Hajdari Abdellatif Laâbi, Yang Lian, Umberto Saba Mario Scalesi, Wallace Stevens.

Francesca Palumbo è nata a Bari dove vive e insegna Lingua e letteratura inglese nelle scuole superiori. Si occupa di Alfabetizzazione e certificazione dell’Italiano per stranieri. Organizza seminari sull’Intercultura e laboratori di Scrittura creativa nelle scuole. Blogger e traduttrice, scrive recensioni di libri per testate online e collabora con «La Repubblica». Ha pubblicato la silloge di racconti Volevo dirtelo (Il Filo 2008), il romanzo Il tempo che ci vuole (Besa 2010), l’instant book La vita è un colpo secco (Atmosphere 2014) e la graphic novel In fondo (Fasi di Luna 2014). Con il suo ultimo romanzo Le parole interrotte (Besa 2015) ha vinto il Premio Letterario Nazionale Bari Città Aperta ed è risultata finalista nella terna del prestigioso premio letterario della Società dei Lettori Lucchesi.

ISBN 9788864791661

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook4

Scritture precarie
Editoria e lavoro nella grande crisi 2003-2017

28/02/2018 — Daniele Maria Pegorari

  € 16,00   

 

Questo libro indaga come gli scrittori italiani nati negli anni Sessanta, Settanta e Ottanta abbiano raccontato (attraverso romanzi, novelle, reportage e poesie) la prostrazione dei soggetti sottoposti al precariato. A questa temporaneità del lavoro fa da specchio la temporaneità esistenziale: il precariato, infatti, produce una liquidità delle identità e nuove forme di ‘alienazione’, raccontata secondo modalità che lontanamente richiamano la letteratura industriale di Volponi. Si scopre, però, che le nuove generazioni non possono inquadrare in maniera ‘totale’ ed ‘epica’ il dramma sociale che si è abbattuto in Italia, poiché il grado di consapevolezza e di ‘esperienza’ della realtà è ormai ridotto a frammenti, essi pure temporanei e funzionali a un mercato editoriale che subordina la profondità alla leggerezza, la durata estetica alla consumabilità commerciale, la stabilità del libro alla volatilità della letteratura digitale.

Daniele Maria Pegorari (Bari, 1970) è professore di Letteratura italiana contemporanea, Sociologia della letteratura e Letteratura italiana nell’Università di Bari ‘Aldo Moro’. Ha pubblicato diciassette libri, fra cui tre su Mario Luzi (1994, 2002 e 2006), il Vocabolario dantesco della lirica italiana del Novecento (2000), Critico e testimone. Storia militante della poesia italiana 1948-2008 (2009), Les barisiens. Letteratura di una capitale di periferia 1850-2010 (2010), Il codice Dante. Cruces della ‘Commedia’ e intertestualità novecentesche (2012), Umberto Eco e l’onesta finzione. Il romanzo come critica della post-realtà (2016) e Letteratura liquida. Sei lezioni sulla crisi della modernità (2018). Dirige la rivista «incroci» (nata nel 2000 per Adda Editore), tre collane di ricerche e testi per la Stilo Editrice e una sezione della rivista scientifica internazionale «Dante» (Serra Editore), oltre ad aver ideato e curato numerosi eventi pubblici, fra cui il festival Dante, l’immaginario.

ISBN 9788864791685

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook2

Il canto l'incanto il grido
Tre poetesse dell'Europa centro-orientale: K. I??akowiczówna, K. Nekrasova, M. Petreu. Con testo russo, polacco e rumeno a fronte

28/12/2017 — Kazimiera Illakowiczowna, Ksenija Nekrasova, Marta Petreu

  € 16,00   

 

Questo volume presenta tre identità femminili estremamente diverse, le tre ‘identità contro’ della polacca Kazimiera Iłłakowiczówna (1888-1983), della russa Ksenija Nekrasova (1912-1958) e della romena Marta Petreu (n. 1955), tre autrici dell’Europa centro-orientale che, nel loro insieme, hanno percorso un lungo e tortuoso cammino, incominciato negli ultimi decenni del XIX secolo e giunto fino ai primi anni del XXI, che racchiude e amplia quindi le contraddizioni del ‘secolo breve’, con le sue guerre, le sue dittature e le sue illusioni tradite. Temi quali il dolore, la solitudine, la morte, ma anche l’estasi e il miraggio della redenzione vengono soppesati, meditati, sofferti da prospettive e con atteggiamenti molto diversi – mi(s)tico nel caso di Nekrasova, furioso-misoteista nel caso di Petreu, evangelico e ‘francescano’ nel caso di Iłłakowiczówna – per ritrovarsi nella dimensione inattesa di una ricerca sempre personalistica, genericamente ascrivibile alla sfera dello ‘spirituale'.

Krystyna Jaworska si occupa di nessi tra letteratura e storia, di letteratura odeporica, del romanticismo polacco e del suo ruolo nella cultura polacca della seconda metà del XX sec., del periodo della seconda guerra mondiale e dell’emigrazione.

Massimo Maurizio si occupa di letteratura russa non ufficiale degli anni staliniani e post-staliniani, nonché di poesia contemporanea e di cultura sovietica del periodo 1930-1980.

Roberto Merlo insegna Lingua e Letteratura romena all’Università di Torino. In ambito letterario si è occupato di autori otto-novecenteschi e di immaginario letterario. Ha tradotto prosa, poesia e teatro romeni contemporanei. Di Marta Petreu ha curato l’antologia L’Apocalisse secondo Marta. Poesie 1981-2014 (2016).

ISBN 9788864791944

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook1

Il frutto del tempo

22/12/2017 — Luigi Fallacara

  € 15,00   

 

Il tempo in frantumi è il nostro tempo. Non possiamo coglierne il senso complessivo ma solo afferrare attimi, osservarne il vorticoso trascorrere e gli imprevedibili esiti. Negli avanzi, nei detriti dell’esistenza, tuttavia, si può percepire la presenza di qualcosa di più grande e inafferrabile, un «tempo vero». È questo il nucleo tematico dell’ultima raccolta di Luigi Fallacara il cui dattiloscritto fu consegnato dall’autore nel marzo 1962, un anno prima della sua morte. La prima e unica edizione, edita dalla Locusta di Vicenza nel 1962 e vincitrice del Premio ‘Vallombrosa’, è oramai introvabile. Di qui l’esigenza di riportare alla luce testi che hanno ancora molto da dire al nostro tempo. Fra le pagine di questa silloge si legge l’essenza del ragionare del poeta sui momenti di oblio e sulle situazioni liminari della vita, sulle ombre e le luci, su folgoranti aperture astrali ma anche su confortanti dolcezze terrestri, sugli affetti familiari, sulla ricerca della felicità e la fiducia nel domani, sul divino e il mistero dell’esistenza.

Nato a Bari nel 1890, completa gli studi umanistici in una Firenze dallo straordinario fervore culturale. Qui entra in contatto prima con la rivista dell’avanguardia letteraria «Lacerba» e poi con «Il Frontespizio», incunabolo dell’ermetismo, che più di tutto segnò il suo percorso. La sua intensa attività creativa, pienamente inserita all’interno dei fenomeni culturali del primo Novecento, vide la pubblicazione di numerose raccolte di poesie. La scrittura di racconti e romanzi accompagnò costantemente la più centrale attività poetica.

ISBN 9788864791623

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook1

Sempre verso Itaca
Itinerari tra mito e riletture contemporanee

14/11/2017 — Bianca Sorrentino

  € 14,00   

 

Questo vivace dialogo tra pagine del mito classico e riletture contemporanee indaga il rapporto tra il tormento lacerante e la conoscenza, esplorandolo attraverso le sue molteplici accezioni: il viaggio, con Ulisse come archetipo di colui che «a lungo errò» e «molti dolori patì»; la memoria, con Enea che a caro prezzo paga la promessa di rifondare la casa perduta; la verità, con Edipo, che solo quando si acceca riesce a vedere; la poesia, con Orfeo, che discende nel nulla e canta la vita; il lutto, con Elettra come testimone della ferocia e incubatrice d’odio; la ricerca di senso, con Filottete che attraverso l’esperienza dell’alienazione comprende il significato delle sue ferite, e la ricerca di una via, con Dedalo che nella prigionia impara a desiderare la libertà. Al lettore resta un’immaginifica suggestione di leggerezza, che soffia via la polvere dagli occhi e con un tocco di gentilezza chiarisce lo sguardo.

Bianca Sorrentino (Bari, 1988) si occupa di teatro e didattica, ha esordito per i tipi di Stilo Editrice con Mito classico e poeti del ’900. Suoi contributi sono apparsi su Poesia di RaiNews, Parco Poesia, Midnight, L’EstroVerso, Laboratori Poesia, Iris News, Buenos Aires Poetry e sul sito del Centro Culturale Tina Modotti di Caracas.

ISBN 9788864791920

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook3

Amore e reciprocità
Un percorso filosofico tra il reale e l'impossibile

30/09/2017 — Annalisa Caputo

  € 14,00   

 

L’amore reciproco è realmente possibile? E, ammesso che sia così, potrebbero mai le parole ed i concetti essere in grado di ‘dirlo’? Queste pagine sono una sfida incrociata ad una doppia impossibilità: raggiungere l'amore reciproco e, prima ancora, scriverne. Eppure esso è difficile da non cercare e pensare. Attraverso una serie di ‘figure’ filosofiche e poetiche, che fungono un po’ da galleria degli specchi, il libro conduce i lettori a scavare dentro se stessi e le proprie relazioni: il malinconico, il passivo, l’egocentrato, il romantico, il pauroso, il mercante, il donatore, il poeta, il riconoscente. L’approdo è una soglia. Qui la domanda iniziale si trasforma: dall’impossibile al reale, e la reciprocità si mostra come ‘possibile’ mutualità.

Annalisa Caputo, professoressa di Filosofia teoretica, insegna Linguaggi della filosofia e Didattica della filosofia presso l’Università degli Studi Bari ‘Aldo Moro’. È autrice di numerosi lavori tra cui, per la Stilo: Io e tu. Una dialettica fragile e spezzata. Percorsi con Paul Ricoeur (2009); Nietzsche e la poesia, a cura di A. Caputo e M. Bracco (2012). È inoltre fondatrice e direttrice della rivista internazionale (on-line, open access, peer review) «Logoi.ph» (www.logoi.ph).

ISBN 9788864791869

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook1

Prescrivimi un libro
I benefici psicologici della biblioterapia

30/09/2017 — Angelo Urbano

  € 15,00   

 

La biblioterapia è uno strumento psicologico che, attraverso la lettura e la scrittura, favorisce la cura di sé e la conoscenza di altri modi di pensare e di essere. Questa tecnica si pone tra le applicazioni clinico-terapeutiche e, a più larga diffusione, come strumento di auto-aiuto in situazioni di disagio psicologico e sociale. Rappresenta un atto di crescita, di ricerca della propria identità nonché una valida risorsa per affrontare particolari traumi o periodi di vita negativi. Leggere e scrivere, dunque, rappresentano una modalità efficace per ‘curarsi’ poiché i libri aprono universi di significato, regalano benessere, sono una finestra sul mondo. Sviluppano il pensiero inducendolo al ragionamento e accrescono contemporaneamente l’immaginazione.

Angelo Urbano (Bari, 1981) è psicologo, ed oltre ad occuparsi dell’attività clinica in ambito psicologico, ha approfondito gli studi sulla biblioterapia come sostegno per singole persone e gruppi. Lettore da sempre, scrittore per diletto, pubblica articolidi psicologia e recensioni di libri su diversi blog, tra i quali il portale tematico labiblioterapia.wordpress.com.

ISBN 9788864791883

Soffri ma sogni
Le disfide di Pietro Mennea da Barletta

01/08/2017 — Stefano Savella

  € 12,00   

 

«La fatica non è mai sprecata. Soffri, ma sogni». Questa frase di Pietro Mennea esprime il profondo spirito di sacrificio che lo ha condotto a una lunga stagione di vittorie attraverso cinque partecipazioni alle Olimpiadi, il record del mondo, numerosi altri successi in Italia e in Europa. Vi si leggono però anche le difficoltà degli esordi a Barletta, la sua città, in cui la carenza di buoni impianti di allenamento era superata dalla presenza di figure che lo hanno formato nella vita e nello sport. Proprio a Barletta, sulla pista d’atletica dello stadio comunale, Mennea ottenne una delle sue migliori prestazioni di sempre. Abbandonata l’attività agonistica, nella sua nuova carriera di professionista, docente universitario e uomo politico, egli rafforzò la propensione alla sfida individuale. Lo testimoniano le sue lauree, le sue pubblicazioni, l’impegno costante nella lotta al doping e per lo sviluppo della propria terra.

Stefano Savella, nato a Barletta nel 1982, è redattore editoriale, pubblicista e blogger. Si occupa di questioni politiche europee su «Votofinish.eu » ed è direttore della rivista web «PugliaLibre. Libri a km zero». Suoi articoli sono apparsi negli anni scorsi sullo «Straniero» e su «Nazione Indiana». Nel gennaio 2017 è uscito il suo secondo libro, Povera patria. La canzone italiana e la fine della Prima Repubblica (Arcana).

ISBN 9788864791845

Nietzsche e la solitudine
Il destino di un inattuale

02/05/2017 — Michele Bracco

  € 10,00   

 

Prendendo in considerazione gli scritti e le lettere del filosofo tedesco, nonché alcune suggestive testimonianze – soprattutto femminili – fornite da coloro che ebbero modo di frequentarlo, l’Autore mostra come la solitudine costituì per Nietzsche la condizione e la conseguenza del suo essere un pensatore inattuale, al punto che egli finì col tempo per assumere un’aria misteriosa e inquietante, «come se venisse da una terra dove non abita più nessuno» (lettera di Erwin Rohde a Franz Overbeck). Il volume si apre con la prefazione di Giuliano Campioni (già ordinario di Storia della filosofi a all’Università di Pisa e curatore dell’edizione italiana Colli-Montinari delle Opere e dell’Epistolario di Nietzsche) e si conclude con un dialogo con il pittore Valerio Adami, uno degli esponenti più prestigiosi del panorama artistico contemporaneo, autore del ritratto in copertina.

Michele Bracco (Bari 1966), studioso del pensiero contemporaneo e docente di Filosofi a nel Liceo classico e linguistico 'C. Sylos' di Bitonto, ha scritto numerosi saggi apparsi in volumi e su riviste italiane e internazionali. Per la Stilo Editrice ha pubblicato Sulla distanza. L’esperienza della vicinanza e della lontananza nelle relazioni umane (nuova ed. 2016) e ha curato, con Annalisa Caputo, il volume Nietzsche e la poesia (2012). Nel 2016 ha partecipato come relatore al Convegno Internazionale di Filosofi a intitolato L’inattuale. Da Nietzsche a noi, organizzato presso l’Università degli Studi di Bari dalla rivista «Logoi».

ISBN 9788864791807

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook1

Falce senza martello
Racconti post-sovietici

28/03/2017 — G. Marcucci

  € 16,00   

 

Raccolta di racconti russi contemporanei che accoglie alcune fra le più interessanti ‘giovani’ voci del panorama letterario attuale, autori nati tra gli anni Settanta e Ottanta e affermatisi allʼinizio dei Duemila. Pur avendo origini differenti scrivono tutti nella stessa lingua, alcuni in una forma più breve, altri tendendo al racconto lungo. Il loro sguardo – sul passato in particolare – talvolta è simile, talvolta possiede sfumature diverse, ma ciascuno di loro trasporterà il lettore, attraverso temi universali, in luoghi dentro e oltre la Russia, in un viaggio affascinante che non potrà lasciarci indifferenti.

Giulia Marcucci è ricercatrice presso lʼUniversità per Stranieri di Siena dove insegna Lingua e traduzione russa. Si occupa di letteratura e cinema russi contemporanei, di didattica e di problematiche linguistiche del russo dagli anni Novanta a oggi. È autrice di articoli e saggi, e di una monografia dal titolo Lo scrittore bifronte: Anton Čechov tra letteratura e cinema (1909-1973). Ha tradotto opere di saggistica e romanzi di autori contemporanei russi come Andrej Astvacaturov e Michail Elizarov, lʼopera di Nikolaj Anciferov La Pietroburgo di Dostoevskij, racconti di Dmitrij Prigov, Lev Rubinštejn, Olʼga Slavnikova, Olʼga Novikova e di altri autori del panorama letterario russo odierno.

ISBN 9788864791876

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook2

Pensare la rivoluzione russa
Ediz. ampliata

27/03/2017 — Luciano Canfora

  € 14,00   

 

«Io faccio in questo momento unʼesperienza di comunismo. Essa è riuscita parzialmente, ma in molti punti è fallita. Davanti a questi risultati io non intendo far violenza ai fatti. Se Marx si è sbagliato, bisogna riscrivere il Capitale» (Lenin).

Luciano Canfora è professore emerito dellʼUniversità di Bari. Dirige i «Quaderni di storia» e collabora con il «Corriere della Sera». Tra le sue pubblicazioni più recenti ricordiamo: La meravigliosa storia del falso Artemidoro (Sellerio, 2011); Il mondo di Atene (Laterza, 2011); Gramsci in carcere e il fascismo (Salerno, 2012); Spie, URSS, antifascismo. Gramsci 1926- 1937 (Salerno, 2012); La guerra civile ateniese (Rizzoli, 2013); La crisi dell’utopia. Aristofane contro Platone (Laterza, 2014); Augusto. Figlio di dio (Laterza, 2015); Tucidide. La menzogna, la colpa, l’esilio (Laterza, 2016); La schiavitù del capitale (il Mulino, 2017).

ISBN 9788864791890

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook4

La legge di Gresham
Economia e filosofia nella riflessione di Oresme, Biel e Copernico

10/01/2017 — Alberto Labellarte

  € 10,00   

 

L’autore ricostruisce, in modo essenziale, la riflessione di Nicola Oresme, Gabriele Biel e Niccolò Copernico che, tra Medioevo e Rinascimento, determinò il superamento della concezione aristotelico-tomista dell’economia, formalizzò la ‘Legge di Gresham’, e pose le basi per la nascita delle dottrine economiche moderne come quelle di Adam Smith.

Alberto Labellarte (classe 1987) è nato e vive a Valenzano (BA). Ha compiuto i suoi studi presso l’Università degli Studi di Bari ‘Aldo Moro’ dove ha conseguito la laurea magistrale in Filosofia. Docente nei licei, ha curato la pubblicazione di diverse opere tra cui quelle di N. Oresme, Trattato sull’origine, la natura, il diritto e i cambiamenti del denaro (Stilo 2016), G. Biel, Trattato sul potere e l’utilità del denaro (Stilo 2016) e Niccolò Copernico, Trattato sulla coniazione del denaro (Stilo 2016).

ISBN 9788864791722

Orbìta
Deviando sollecito dalla rotta. Antologia poetica dalla Lettonia. Testo russo a fronte. Ediz. bilingue

30/12/2016 — M. Maurizio

  € 14,00   

 

Deviando sollecito dalla rotta è un’antologia che vuole proporre lo sguardo estremamente particolare degli autori sulla realtà circostante, uno sguardo che fonde la visione scettica e spesso impartecipe propria della contemporaneità con il peculiare romanticismo caratteristico della generazione che ha debuttato negli anni immediatamente successivi al 1991. Il contesto specifico della Lettonia post-sovietica concilia un interesse vivissimo per la cultura occidentale innestato però sul substrato precedente, dando vita a sperimentazioni inedite non soltanto in quella parte d’Europa. La scelta di questi testi riflette una tappa nell’evoluzione di uno dei gruppi più interessanti e innovatori nel panorama della poesia contemporanea in lingua russa.

Orbìta (Tekst-gruppa Orbita) si è formato nel 1999 a Riga e a oggi riunisce quattro poeti, tre dei quali russofoni (S. Chanin, V. Svetlov, S. Timofeev) e A. Punte, che compone anche in lettone. Oltre alla produzione squisitamente letteraria, pubblicata in edizioni grandemente curate dal punto di vista grafico, i membri di Orbìta si dedicano a progetti multimediali, realizzati in forma di performance poetico-teatrali e di video-poesia, anche grazie alla collaborazione con musicisti e registi. Oltre a essere una delle realtà più sfaccettate e complesse della poesia russa contemporanea, Orbìta rappresenta anche un riuscito esperimento di sintesi multiculturale nel panorama del territorio dell’ex URSS, grazie alle frequenti collaborazioni con poeti lettoni e alla traduzione e diffusione di questa cultura ben oltre i confini del Paese.

ISBN 9788864791852

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook2

Il presepe fra Oriente e Occidente

06/12/2016 — Mariagraziella Belloli

  € 10,00   

 

L’autrice ricostruisce la storia del presepe visto come icona dell’incontro tra Oriente e Occidente. Partendo dalla storia di questa tradizione e dal culto a essa connesso di Gesù Bambino, analizza le figure dei Re Magi, considerati come archetipo del viaggio ‘sapienziale’ dell’uomo di cultura verso il Mistero dell’universo. Il testo dedica, poi, ampio spazio alla scoperta della manifestazione artistica del presepe nella pietà popolare, particolarmente quella napoletana e salentina. Quest’ultima, meno conosciuta, è affidata a una tradizione di maestri cartapestai che, in ossequio allo spirito di ‘contiguità’ all’Oriente, hanno saputo costruire una originale ‘tradizione nella tradizione’.

Mariagraziella Belloli, laureata all’Istituto Orientale di Napoli in Lingua e letteratura francese, studiosa di Orientalismo e docente presso l’Università degli Studi di Bari, si occupa di temi legati all’Oriente e alla trasmigrazione dei simboli artistici e culturali dal Levante nella civiltà europea. È stata redattrice della rivista internazionale dell’Enec (Europe Near East Centre) «La porta d’Oriente» diretta da Franco Cardini, e di «Leonora. Rivista di dibattito politico economico culturale» diretta da Nico Perrone. Per la Stilo ha pubblicato Il Pellegrino di Rostov. La Chiesa Russa in Bari.

ISBN 9788864791838

Majorana e Sciascia
Un caso irrisolto tra scienza e letteratura

30/11/2016 — Domenico Ribatti

  € 10,00   

 

Domenico Ribatti, nel desiderio di cogliere gli intrecci tra scienza e letteratura, ripercorre le tappe della vicenda umana e professionale del fisico Ettore Majorana filtrate dalla lente d’ingrandimento del pamphlet La scomparsa di Majorana, pubblicato da Sciascia nel 1975. Che il ‘caso’ di Ettore Majorana e della sua scomparsa susciti ancora oggi grande interesse è del resto comprensibile se consideriamo che una delle ipotesi avanzate sulla sparizione è legata alle sue ricerche di fisico nucleare. Come è caratteristico di Sciascia, la letteratura viene usata per descrivere e denunciare il groviglio socio-politico del suo tempo, prediligendo personaggi in conflitto col Potere e con la propria coscienza. Quello della scomparsa dunque è un topos letterario, un espediente per affrontare il dissidio tra scienza ed etica, tra progresso e pietas.

Domenico Ribatti è ordinario di Anatomia umana presso l’Università degli Studi di Bari. Ha pubblicato Scienza e letteratura. Storia di un doppio legame (Stilo 2008), Medicina malata (Stilo 2010), Lorenzo Tomatis. La ricerca medica tra cura e profitto (Stilo 2010), Viaggio nel cervello (Stilo 2012), Un medico d’avanguardia. Gianni Bonadonna e la chemioterapia dei tumori (Carocci 2015), Agli albori della embriologia sperimentale (Carocci 2016), Raccontare la scienza (Progedit 2016).

ISBN 9788864791609

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook1

Canto e penso
Letteratura filosofia e musica tra autori antichi e moderni

30/11/2016 — Francesco Minervini

  € 14,00   

 

Chi scrive ha una convinzione: la classicità e il suo pensiero riusciranno a sopravvivere nella misura in cui manterranno attivi la vitalità e il fascino che ne costituiscono la linfa. Mito e logos, poesia e filosofia, canto e argomentazione non sono in contrapposizione ma si integrano: le emozioni espresse nel canto trovano risposta nella elaborazione razionale dando origine a un circuito in cui intuizione, emozione e pensiero, poesia, musica e filosofia si arricchiscono vicendevolmente. Analizzando con attenzione le opere, scopriamo che costanti sono gli interrogativi dell’animo umano ma diverse le risposte e le modalità della loro costruzione. Testi di Agostino, Battiato, Bersani, Caparezza, Catullo, De André, Epicuro, Eraclito, Euripide, Gaber, Giorgia, Guccini, Lucrezio, Mannoia, Mia Martini, Mina, Medea, Negramaro, Omero, Orazio, Platone, Vasco Rossi, Seneca, Sofocle.

Francesco Minervini vive a Bari e insegna Lettere al liceo classico. Tra le sue pubblicazioni: Si vis pacem. Studi, riflessioni e approfondimenti sull’elaborazione dell’idea di pace nell’antichità greco-romana, di cui è curatore (Aracne 2010); Non la picchiare così. Sola contro la mafia (la meridiana 2015). Per la Stilo ha pubblicato InCanto classico. Autori latini e greci e cantautori d’oggi in concerto (2010); Il grido e l’impegno. La storia spezzata di Michele Fazio (2011); La scuola è un animale politico, di cui è curatore (2013); Sono solo pupazzi. Un giorno con Gaetano Marchitelli vittima innocente di mafia (2014).

ISBN 9788864791791

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook4

Umberto Eco e l'onesta finzione
Il romanzo come critica della post-realtà

22/11/2016 — Daniele Maria Pegorari

  € 16,00   

 

«Caro Pegorari, il Suo è il saggio più bello che abbia letto sui miei lavori. Questo non vuole dire nulla, perché devo mettere in conto il mio naturale narcisismo. Comunque grazie». Così scriveva in una succinta eppure arguta mail Umberto Eco, il 7 luglio 2013, dopo aver letto l’inedito di questa monografia dedicata alla sua opera narrativa. Ora questo studio viene pubblicato in una versione aggiornata che tiene conto anche del suo ultimo romanzo, apparso nel 2015. Vi si accampa un ragionamento per il quale la produzione letteraria del filosofo e scrittore alessandrino, dagli anni Ottanta del Nome della rosa e del Pendolo di Foucault, fino agli anni Dieci del Cimitero di Praga e di Numero zero, persino sotto la maschera dissimulatrice della letteratura di genere, ha messo a tema il conflitto fra l’etica autoritaria della verità e la resistenza della realtà, sempre più soccombente nella società della comunicazione.

Daniele Maria Pegorari (Bari, 1970) insegna Letteratura italiana contemporanea e Sociologia della letteratura nel Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Bari ‘Aldo Moro’. Ha pubblicato, fra l’altro, tre libri su Mario Luzi (1994, 2002 e 2006), il Vocabolario dantesco della lirica italiana del Novecento (2000), Critico e testimone. Storia militante della poesia italiana 1948-2008 (2009) e, per Stilo, Les barisiens. Letteratura di una capitale di periferia 1850-2010 (2010) e Il codice Dante. Cruces della ‘Commedia’ e intertestualità novecentesche (2012). Dirige la rivista «incroci» (nata nel 2000 per i tipi di Adda), tre collane di ricerche e testi per la Stilo editrice e una sezione della rivista scientifica internazionale «Dante», oltre ad aver ideato e curato numerosi eventi pubblici, fra cui il festival Dante, l’immaginario.

ISBN 9788864791753

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook2

Conservazione e perdita dei classici

31/10/2016 — Luciano Canfora

  € 14,00   

 

Questo breve manuale si propone come introduzione allo studio della filologia considerata nel suo aspetto primario: la storia dei testi in quanto storia del ‘libro’ e delle sue trasformazioni. Una prospettiva empirica che aiuta a comprendere le basi materiali delle letterature ‘classiche’.

Luciano Canfora è professore emerito dell’Università di Bari. Dirige i «Quaderni di storia» e collabora con il «Corriere della Sera». Tra le sue pubblicazioni più recenti ricordiamo: La meravigliosa storia del falso Artemidoro (Sellerio, 2011); Il mondo di Atene (Laterza, 2011); Gramsci in carcere e il fascismo (Salerno, 2012); Spie, URSS, antifascismo. Gramsci 1926-1937 (Salerno, 2012); La guerra civile ateniese (Rizzoli, 2013); La crisi dell’utopia. Aristofane contro Platone (Laterza, 2014); Augusto. Figlio di dio (Laterza, 2015); Tucidide. La menzogna, la colpa, l’esilio (Laterza, 2016).

ISBN 9788864791630

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook3

La sorella
Breve storia di Mariù e Giovanni Pascoli

01/10/2016 — Paolo De Stefano

  € 12,00   

 

Attraverso La sorella Paolo De Stefano chiude un cerchio iniziato con la pubblicazione de L’ombra. Giovanni Pascoli, frammenti di un’anima (Stilo 2012), romanzo dedicato alla vita interiore del poeta di San Mauro di Romagna e alla presenza, fedele e imperiosa, della sorella, affettuosamente chiamata Mariù. Se il primo romanzo rievocava gli anni dell’insegnamento liceale e la vicenda di un incipiente amore troncato sul nascere dal geloso intervento di Mariù, La sorella riparte dalla conquista della cattedra universitaria a Bologna, snodo fondamentale del percorso professionale e di vita di Pascoli. Quelli della docenza universitaria furono anni ricchi di studio, di progetti editoriali e di incontri, sapientemente evocati da De Stefano; anni in cui si affacciò nuovamente una timida aspirazione matrimoniale, anche stavolta ostacolata da Mariù con opera sottile e tenace. È sempre lei la custode strenua del ‘nido’ fatto di memorie di infanzia, di assenza, di affetti; lei, ‘ombra’ del fratello e vestale devota dei suoi scritti. Con finezza di introspezione e con un linguaggio ricco di suggestione nel suo continuo echeggiare il suono dell’inimitabile scrittura pascoliana, l’Autore apre una nuova finestra sulla vita di un autore originalissimo della nostra moderna letteratura.

Paolo De Stefano, allievo di Luigi Russo alla Scuola Normale Superiore di Pisa negli anni Cinquanta, è stato a Taranto docente di Lettere italiane e latine nello storico liceo ‘Archita’ e poi preside del liceo classico ‘Quinto Ennio’, divenuto per opera sua attivo polo culturale della città con la creazione nel 1985 del Centro Studi di Italianistica e della rivista «L’Arengo». Instancabile animatore della vita culturale tarantina, De Stefano ha tenuto seminari di Letteratura italiana nella sede ionica dell’Università di Bari (che nel 1992, rettore Aldo Cossu, gli ha conferito il Sigillo accademico). Titolare di medaglia d’oro del Ministero dell’Istruzione e membro ordinario dell’Accademia Pugliese delle Scienze, ha al suo attivo molteplici pubblicazioni, dedicate sia ad autori di origine tarantina (tra cui le Deliciae Tarentinae dell’umanista Tommaso Niccolò d’Aquino, Pater e Pricò di Cesare Giulio Viola), sia ai grandi classici della letteratura italiana, in particolare ai prediletti Dante e Pascoli.

ISBN 9788864791746

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook1

Trattato sulla coniazione del denaro
Ediz. multilingue

30/09/2016 — Niccolò Copernico

  € 14,00   

 

Copernico (1473-1543) nacque nell’odierna Polonia da una famiglia di commercianti e funzionari amministrativi originaria della Slesia e lo zio materno, il vescovo Lukasz Watzenrode, provvide affinché il nipote ricevesse una solida formazione. Studioso dai molteplici interessi, nel Trattato sulla coniazione del denaro, approfondisce la definizione del termine ‘moneta’, analizza le varie qualità che essa deve possedere e si sofferma quindi sul suo valore e deprezzamento. Egli formula poi la legge economica generalmente nota come ‘Legge di Gresham’ (le cui prime formulazioni risalgono a Nicola Oresme e Gabriele Biel), anticipando così di circa duecentocinquanta anni le teorie di Adam Smith.

Alberto Labellarte (classe 1987) è nato e vive a Valenzano (BA). Ha compiuto i suoi studi presso l’Università degli Studi di Bari 'Aldo Moro' dove nel 2009 ha conseguito la laurea triennale in Filosofia con la tesi Critone e le Leggi. Legge morale e legge scritta; nel 2011 la laurea magistrale in Scienze filosofiche con la tesi Logica, conoscenza e filosofia della natura in Guglielmo di Ockham; nel 2015 il dottorato di ricerca in Filosofia e Storia della Filosofia con la tesi La Legge d’Oresme, Biel e Copernico. Ha già pubblicato Critone e le Leggi (Firenze Atheneum, 2010), Logica, conoscenza e filosofia della natura in Guglielmo di Ockham (Albatros, Milano2015). Per la Stilo ha curato nel 2016 la pubblicazione di N. Oresme, Trattato sull’origine, la natura, il diritto e i cambiamenti del denaro e di G. Biel, Trattato sul potere e l’utilità del denaro.

ISBN 9788864791715

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook2

Erodoto e Tucidide
Uomini e dèi nella storia

01/07/2016 — Giuseppe Micunco

  € 12,00   

 

Le antiche e grandi civiltà orientali avevano scritto di storia, ma la loro era una storia ufficiale, raccontata da chi deteneva il potere, e quindi di parte, autoreferenziale, spesso propagandistica, meno preoccupata della verità, molto di più dell’immagine. Furono i Greci ad aprire vie nuove al racconto storiografico. Furono Ecateo, Erodoto e Tucidide, con approcci e metodi diversi, sia per la parte che doveva avere lo storico, sia per la lettura dei fatti. ‘Filosofi’ per natura e per vocazione, si chiesero, cercarono di capire, soprattutto, se fossero gli uomini a fare la storia o se la storia, pur fatta dagli uomini, fosse anche in qualche modo o del tutto nelle mani degli dèi. È un dilemma che interesserà anche i secoli a venire, dalla storiografia provvidenzialistica e cristiana al razionalismo umanistico e moderno. La grande storiografia del V secolo a.C. ha al centro Atene, la sua ascesa, la sua akmè, il suo declino, per intenderne e darne le ragioni. Troverà altre strade, e già con Senofonte e Ctesia, quando il mondo si sarà allargato ad altri popoli, ad altre culture, e si muoverà tra il romanzesco e il paradossale, tra l’aneddotico e il meraviglioso, continuando a narrare di storia ma perdendo di vista la ricerca della verità in nome della piacevolezza del proprio racconto.

Giuseppe Micunco, nato e residente a Bari, è docente di Latino e Greco biblico presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose ‘Odegitria’ di Bari. Studioso dal grande rigore critico e dai molteplici interessi, scrive su riviste scientifiche approfondendo l’incontro tra la cultura classica e quella cristiana; è collaboratore dell’UTET per la collana di classici latini (con Domenico Lassandro ha curato nel 2001 i Panegirici latini e nel 2004 De natura deorum, De senectute, De amicitia di Cicerone); è autore di numerose pubblicazioni, tra cui Praesentia numina. Catullo e il ‘dio vicino’ (1996). Con la Stilo Editrice ha pubblicato L’Exultet I di Bari (2011), ha curato e tradotto l’Inno in onore del beatissimo martire Lorenzo

ISBN 9788864791548

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook3

Trattato sul potere e l'utilità del denaro
Testo latino a fronte

01/07/2016 — Gabriele Biel

  € 14,00   

 

Gabriele Biel, conosciuto come Ultimus Scholasticorum, nacque a Spira intorno al 1410, studiò a Heidelberg dove nel 1484 scrisse il famoso Commento alle Sentenze, in cui anticipava i temi della Riforma.Nel Trattato sul potere e l’utilità del denaro, l’autore analizza i processi inflattivi e la legge monetaria oggi nota con il nome di “Legge di Gresham”. L’opera occupa un posto importante nella storia delle pubblicazioni riguardanti temi economici. Inizialmente viene esposta una teoria della moneta di chiara derivazione aristotelica, aggiungendo che il giusto prezzo di un bene economico è determinato dai bisogni umani, dalla sua scarsità e dalla difficoltà della sua produzione. Successivamente, così come fatto da Oresme, Biel sostiene che la moneta, sebbene sia battuta da un’autorità, appartenga al popolo e che pertanto spetti a quest’ultimo fissarne il valore stigmatizzando il deprezzamento della valuta causato dai prìncipi in quanto disonesto sfruttamento delle persone.

Alberto Labellarte (classe 1987) è nato e vive a Valenzano (BA). Ha compiuto i suoi studi presso l’Università degli Studi di Bari 'Aldo Moro' dove nel 2009 ha conseguito la laurea triennale in Filosofia con la tesi Critone e le Leggi. Legge morale e legge scritta; nel 2011 la laurea magistrale in Scienze filosofiche con la tesi Logica, conoscenza e filosofia della natura in Guglielmo di Ockham; nel 2015 il dottorato di ricerca in Filosofia e Storia della Filosofia con la tesi La Legge d’Oresme, Biel e Copernico. Ha già pubblicato Critone e le Leggi (Firenze Atheneum 2010), Logica, conoscenza e filosofia della natura in Guglielmo di Ockham (Albatros Milano 2015) e Trattato sull’origine, la natura, il diritto e i cambiamenti del denaro (Stilo 2016).

ISBN 9788864791739

Trattato sull'origine, la natura, il diritto e i cambiamenti del denaro
Testo latino a fronte

01/06/2016 — Nicola Oresme

  € 20,00   

 

Il saggio analizza le teorie monetarie di Nicola Oresme presentate in un testo capolavoro della scolastica medievale; argomenti centrali sono l’analisi dei processi inflattivi e l’attribuzione all’autore della nota legge monetaria, oggi nota con il nome di ‘Legge di Gresham’. La ricerca dimostra come determinati saperi ‘pratici’, tra i quali l’economia monetaria – ramo dell’economia politica – esistano grazie allo sforzo del pensiero filosofico di studiosi come Oresme, vissuto dal 1320 al 1382 e gran maestro del Collegio di Navarra dell’Università di Parigi. La natura del Trattato è in primo luogo politica: l’autore illustra le controindicazioni delle oscillazioni monetarie, sostiene il dovere dei sovrani di garantire una moneta stabile e insiste sul concetto della moneta non come bene personale del re, ma come bene comune del popolo che ne fa uso.

Alberto Labellarte (classe 1987) è nato e vive a Valenzano (BA). Ha compiuto i suoi studi presso l’Università degli Studi di Bari 'Aldo Moro' dove nel 2009 ha conseguito la laurea triennale in Filosofia con la tesi Critone e le Leggi. Legge morale e legge scritta; nel 2011 la laurea magistrale in Scienze filosofiche con la tesi Logica, conoscenza e filosofia della natura in Guglielmo di Ockham; nel 2015 il dottorato di ricerca in Filosofia e Storia della Filosofia con la tesi La Legge d’Oresme, Biel e Copernico. Ha già pubblicato Critone e le Leggi (Firenze Atheneum, 2010), e Logica, conoscenza e filosofia della natura in Guglielmo di Ockham (Albatros, Milano2015).

ISBN 9788864791586

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook1

DisAccordi
Antologia di poesia russa 2003-2016. Ediz. multilingue

01/05/2016 — M. Maurizio

  € 16,00   

 

L’idea di questo libro nasce da un profondo affetto per la Russia e dalla preoccupazione che ne scaturisce per la storia recente del Paese. I ‘disaccordi’ lirici di quest’antologia appartengono a 29 autori contemporanei e, con modi, forme e approcci diversi, esprimono la percezione della violenza nel quotidiano. La Russia di oggi si dibatte tra la nostalgia di un passato mitizzato, la proposta di un’identità nazionale non meglio definita e l’ambizione di molti a liberarsi dal giogo di queste imposizioni e di quel soffocante passato in grado di inibire l’aspirazione a trovare una propria via personale (re)inventando la propria identità. La percezione della violenza nasce dalla consapevolezza di questo dissidio. In questo senso, la scrittura può divenire una forma intima di resistenza nonostante tutto.

Massimo Maurizio è ricercatore di Lingua e letteratura russa presso l’Università degli Studi di Torino. Si occupa di poesia contemporanea e di letteratura russa non ufficiale del periodo staliniano. È autore di numerosi articoli e saggi e di due monografie: Bespredmetnaja junost’ Andreja Egunova: tekst i kontekst (lzd-vo Kulaginoj-Intrada, 2008) e Prossima fermata: Cremlino. Percorsi reali e immaginari per la Mosca letteraria (Bonanno, 2011). La sua attività di traduttore verte sulla poesia russa del XX secolo, con particolare attenzione agli ultimi tre decenni. Nel 2013 ha curato e tradotto «La massa critica del cuore...». Antologia di poesia russa contemporanea (Mimesis-Hebenon).

ISBN 9788864791647

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook2

Disappartnenze
Figure del distacco e altre solitudini nelle letterature dell'Europa centro-orientale

01/04/2016 — AA.VV.

  € 30,00   

 

Il volume propone gli interventi al convegno ‘Disappartenenze. Figure del distacco e altre solitudini nelle letterature dell’Europa centro-orientale’, tenuto il 5 e 6 marzo 2015 all’Università di Torino e promosso da Ljliana Banjanin, Krystyna Jaworska, Massimo Maurizio e Roberto Merlo. Il titolo fa riferimento alla problematicità delle questioni identitarie nelle aree serba e croata, romena, polacca e russa che, con modalità talvolta assai diverse, sono caratterizzate da un senso di appartenenza critica alla cultura di riferimento, ma anche dal distacco dai modelli prevalenti. Scopo di queste pagine è analizzare – nell’età contemporanea – i filoni letterari, i movimenti artistici, ma anche le manifestazioni storiche e le figure concrete, che si pongono come alternative ai modelli egemonici delle culture di appartenenza, con particolare attenzione a letterature, arte, teatro e cinema.

Ljiljana Banjanin si occupa di rapporti di storia culturale tra l’Italia e il mondo serbocroato, letteratura di viaggio, del romanzo contemporaneo serbo, di fortuna della letteratura serba nelle riviste italiane.

Krystyna Jaworska si occupa di nessi tra letteratura e storia, di letteratura odeporica, del romanticismo polacco e del suo ruolo nella cultura polacca della seconda metà del XX sec., del periodo della seconda guerra mondiale e dell’emigrazione.

Massimo Maurizio si occupa di letteratura russa non ufficiale del periodo staliniano e poststaliniano, nonché di poesia contemporanea e di cultura sovietica del periodo 1930-1980.

ISBN 9788864791654

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook2

Mito classico e poeti del '900
Testi e antologia poetica

25/03/2016 — B. Sorrentino

  € 14,00   

 

Il mito è la storia che l’uomo racconta a se stesso per dare forma al caos; nella Grecia antica il bisogno di conoscere il mondo ha dato vita a una serie di racconti che inizialmente sono stati tramandati esclusivamente per tradizione orale e in forma poetica. Il volume accosta il mito antico a versi della poesia contemporanea rintracciandone le affinità; «la forza del suo lavoro è nella grande leggibilità, nella grazia con cui sa essere accessibile e profonda» (dalla Presentazione di Isabella Leardini). I componimenti poetici proposti sono di: Anna Achmatova, Attilio Bertolucci, Jorge Luis Borges, Bertolt Brecht, William Bronk, Rosario Castellanos, Nicholas Christopher, Lucille Clifton, Marina Cvetaeva, Eugénio de Andrade, Hilda Doolittle, Louise Glück, Zbigniew Herbert, Konstantinos Kavafis, Osip Mandel’štam, Alda Merini, Heiner Müller, Mary Noonan, Dorothy Parker, Pier Paolo Pasolini, Cesare Pavese, Sylvia Plath, Ghiannis Ritsos, Maria Luisa Spaziani, Pamela Spiro Wagner, Wisława Szymborska, Judita Vaičiunaitė.

Bianca Sorrentino (Bari, 1988) ha conseguito la laurea magistrale in Filologia, letterature E storia dell’antichità presso l’Università ‘Aldo Moro’ di Bari, con una tesi comparatistica sulla ricezione shakespeariana delle fonti classiche, e ha recentemente ottenuto un diploma di Master in Economia e Management dell’Arte e dei Beni Culturali presso la Business School de «Il Sole 24ORE». Si occupa da sempre di teatro e didattica, ha lavorato in Irlanda come assistente di Lingua italiana. Suoi contributi sono apparsi su «Iris News», rivista internazionale di poesia, e sul sito del Centro Culturale Tina Modotti i Caracas. È inoltre relatrice presso convegni universitari e incontri scolastici.

ISBN 9788864791616

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook4

L'epifania dell'orrore
Novelle gotiche italiane

10/12/2015 — G. Ceddia

  € 14,00   

 

Una letteratura gotica italiana è probabilmente esistita e merita di essere rivalutata e conosciuta. Questa raccolta si concentra prevalentemente sulla produzione novellistica italiana dell’Ottocento, scegliendo autori considerati erroneamente ‘minori’, le cui novelle più si avvicinano – per le tematiche trattate – ad alcuni topoi gotici del romanzo ‘nero’ anglosassone, benché siano finora state, di volta in volta, ascritte al genere del racconto ‘storico’, della fiaba, della parodia, oppure comprese sotto l’equivoca definizione di ‘letteratura fantastica’. Gli autori presenti in questa raccolta sono: Diodata Saluzzo Rpero, Cesare Balbo, Giambattista Bazzoni, Domenico Ciampoli, Nicola Misasi, Giovanni Magherini Graziani, Emma Perodi, C. Spagnolo-Turco, Egisto Roggero, Giovanni Papini.

Giuseppe Ceddia (Bari, 1977), dottore di ricerca in Italianistica presso l’Università degli Studi di Bari ‘Aldo Moro’, si occupa della ricerca di elementi ‘gotici’ nella letteratura italiana dal Romanticismo in poi. Nei suoi studi ha trattato anche il poliziesco in Italia – in particolare quello di Carlo Lucarelli, scrivendone su www.memoriacondivisa.it – e ha affrontato l’opera di Igino Ugo Tarchetti all’interno del movimento scapigliato. Ha più volte collaborato con il semestrale militante di letteratura «incroci» (il suo ultimo intervento riguarda la letteratura sudamericana: Sudamerica. Terre di colore, luoghi di dolore); ha scritto sui blog sul romanzo.it e finzioni magazine.it. Alcuni suoi racconti sono stati pubblicati nella rivista «L’immaginazione» (Manni Editore). I suoi scritti sia di narrativa che di approfondimento culturale sono raccolti nel blog Tropico dell’ansia (giuseppeceddia.wordpress.com).

ISBN 9788864791517

Poeti arabi della diaspora
Versi e prose liriche di Kahlil Gibran, Ameen Rihani, Mikhail Naimy, Elia Abu Madi

15/09/2015 — F. Medici

  € 16,00   

 

La «scuola poetica siro-americana» nacque ufficialmente a New York il 28 aprile 1920, quando una decina di scrittori emigrati negli Stati Uniti tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo dalla regione della Grande Siria ottomana (in particolare dal Monte Libano) si riunì nello studio di Kahlil Gibran per fondare un circolo politico-letterario denominato al-Rābiṭah al-Qalamiyyah (Associazione della Penna). Questi intellettuali e nazionalisti mediorientali intendevano promuovere la bellezza della lingua araba dopo secoli di stagnazione e sterilità, inaugurare nuovi codici espressivi nelle composizioni in lingua inglese, e al contempo fomentare la ribellione dei loro compatrioti d’oltreoceano alla dominazione turca e successivamente ai mandati europei. Insieme a testi inediti e rari di Gibran, l’antologia propone una ricca selezione di versi e prose liriche di Ameen Rihani, Mikhail Naimy ed Elia Abu Madi, massimi autori della letteratura araba della diaspora. Arricchiscono l’opera due poesie, contenute nella silloge, musicate e cantate dai Maalavia (QR code).

Francesco Medici (Bari, 1974), italianista e studioso della letteratura araba d’emigrazione, è membro ufficiale dell’International Association for the Study of the Life and Work of Kahlil Gibran (University of Maryland). Tra i maggiori traduttori in Italia dell’opera gibraniana, è autore di numerosi contributi critici sul celebre poeta-pittore libanese e su altri letterati arabi della diaspora. Nel 2014 ha tradotto e curato per i tipi di Mesogea Il libro di Khalid di Ameen Rihani, il primo romanzo in inglese pubblicato da uno scrittore arabo in America (New York, 1911). Per la Stilo ha inaugurato la collana ‘Officina’ con la monografia Luzi oltre Leopardi. Dalla forma alla conoscenza per ardore (2007).

ISBN 9788864791500

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook2

Travestimenti del desiderio
Motivi faustiani nel Novecento letterario russo

31/07/2015 — Donatella Di Leo

  € 30,00   

 

Per la prima volta nel panorama della slavistica italiana, il «faustismo russo», fenomeno peculiare che fornisce manifestazioni continue dall’inizio dell’Ottocento ai nostri giorni, è al centro di un tentativo di classificazione e valutazione critica. Risultato di una ricerca pluriennale volta individuare ed esaminare opere della letteratura russa che sviluppano uno o più motivi del Faust – uomo del desiderio per eccellenza -, nei vari travestimenti tipo logicamente russi (dal lišnij čelovek all’homo sovieticus al pošlyj graždanin tardo sovietico), l’opera traccia la parabola del Faust russo dall’Ottocento in poi, con una particolare focalizzazione sulle opere novecentesche.

Donatella Di Leo, assegnista di ricerca in Slavistica, dal 2006 al 2014 ha insegnato Lingua, Letteratura e Cultura russa all’Universià di Bari ‘Aldo moro’ e all’Università di Napoli ‘L’Orientale’. Ha tradotto dal russo il dramma di A. Lunaarskij, Faust e la città (La Mongolfiera, 2013) ed è autrice di vari saggi sulla ricezione del Faust in Russia. Ha recentemente pubblicato uno studio sulla futurista lituana Eva Amendola Kühn nell’International Yearbook of Futurism Studies curato dal prof. G. Berghaus (University of Bristol). I suoi interessi scientifici includono la letteratura del periodo sovietico e le presenze russe a Napoli e in Campania nei secoli XVIII-XX. È membro dell’Associazione Italiana Slavisti e dell’Associazione Italiana Russisti.

ISBN 9788864791289

La necessità della scrittura
Alba de Céspedes tra radio Bari e «Mercurio»

31/07/2015 — Lucia De Crescenzio

  € 20,00   

 

La figura di Alba de Céspedes (1911-1997), solo di recente riscoperta dalla critica, è tra le più affascinanti del Novecento letterario. Romanziera, poetessa, giornalista, traduttrice e sceneggiatrice cinematografica, Alba de Céspedes si è confrontata a diverse latitudini con l’esperienza della scrittura, concepita come una pratica quasi viscerale della sua esistenza. Questo libro ricostruisce il farsi dell’identità letteraria e politica dell’autrice nel corso degli anni Quaranta, mettendo a fuoco in particolare la sua collaborazione con le radio antifasciste di Bari e Napoli durante la Resistenza e la direzione di «Mercurio. Mensile di politica, arte, scienze» nell’immediato dopoguerra. Ripercorrendo le concitate vicende che si sono susseguite all’indomani dell’8 settembre 1943, il volume offre un’attenta analisi delle trasformazioni che hanno investito l’immaginario della scrittrice in seno alla complessa dialettica tra fascismo e antifascismo.

Lucia De Crescenzio (1986) è Dottore di ricerca in Italianistica. Si occupa di Letteratura italiana e di Storia della critica letteraria del Novecento, riservando particolare attenzione allo studio della riflessione di Antonio Gramsci e del dibattito sollevato dai gender studies. Ha partecipato a convegni nazionali e internazionali su Alba de Céspedes e su altri temi della letteratura italiana contemporanea. Attualmente continua la sua ricerca e la collaborazione didattica presso l’Università degli Studi di Bari ‘Aldo Moro’ e svolge attività di insegnamento nelle scuole.

ISBN 9788864791302

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook1

Valutazione e autovalutazione d'istituto
Percorsi formativi e didattici

31/07/2015 — Corsina Depalo

  € 16,00   

 

La valutazione, inserita nell’ambito dell’intervento formativo, costituisce lo strumento di regolazione dello stesso in rapporto agli obiettivi che l’istituzione scolastica si pone. Attraverso la valutazione, al centro dell’attenzione viene posta la famiglia e il suo ruolo di alfabetizzazione e acculturazione primaria propedeutica a quella scolastica, all’insegna della formazione dell’’uomo nuovo’ sempre più influenzata dall’interculturalità. Nel testo si affronta il passaggio dalla valutazione all’autovalutazione quale percorso legato alle effettive possibilità decisionali di un istituto per migliorare l’attività generale della scuola, l’aspetto didattico, organizzativo, il curricolo, l’interazione umana. Per valutazione esterna, invece, si intende l’esame del servizio erogato da un’istituzione scolastica e la conseguente stesura di un rapporto da parte di ispettori che non ne fanno parte: questa risponde a un’esigenza di controllo che può sì mirare al miglioramento del sistema scolastico, ma con maggiori difficoltà e tempi più lunghi rispetto al processo di autovalutazione. Entrambe naturalmente hanno come obiettivo il miglioramento dei risultati dello studente e dell’efficacia del lavoro delle istituzioni.

Corsina Depalo, insegnante di scuola primaria, pedagogista, pedagogista clinico, mediatrice culturale e giudice onorario dei minori, dona la sua lunga esperienza e competenza al servizio del volontariato nel territorio di Bari. Attivista ei diritti umani e delle diversità interculturali, ha costituito l’associazione di volontariato ‘Eugema’ ONLUS per l’intercultura, la disabilità e i nuovi stili di vita di cui è rappresentante legale. È, inoltre, responsabile – insieme a ‘Eugema’ – del Centro specialistico di Pedagogia clinica ‘Albero della vita’ che lavora a sostegno delle fragilità sociali. L’obiettivo, che persegue con tenacia, di migliorare la qualità nei processi educativi, la proietta nella dimensione della valutazione al di là di ogni barriera sociale e culturale.

ISBN 9788864791432

Dizionario degli eponimi clinici

01/06/2015 — AA.VV.

  € 16,00   

 

L’obiettivo del dizionario è quello di fornire uno strumento di facile consultazione, utile per un immediato riconoscimento degli eponimi clinici, che possa aiutare a superare la difficoltà derivante dall’eccessiva, confusa introduzione di essi. A questo scopo, sono presenti soltanto gli eponimi più diffusi e di maggiore interesse storico, ovvero quelli che più frequentemente sia lo studente che il medico possono incontrare nel loro percorso formativo e professionale. Il dizionario si compone di circa ottocento voci: si tratta prevalentemente di medici europei del XVII-XIX secolo, specialisti in medicina interna, chirurgia generale, anatomopatologi, patologi generali o pediatri.

Anna Rizzi, Vincenzo Benagiano e Domenico Ribatti insegnano Anatomia umana, Angelo Vacca insegna Medicina interna presso la Scuola di Medicina dell’Università degli Studi di Bari ‘Aldo Moro’.

ISBN 9788864791418

L'eterno accade
L'officina letteraria di Luigi Fallacara

31/05/2015 — G. Langella

  € 16,00   

 

Frutto succoso di una giornata di studi dedicata a Luigi Fallacara (Bari, 1890-Firenze, 1963) in occasione del cinquantesimo anniversario della morte, il presente volume, ben al di là di un tributo rituale, intende concorrere al rilancio di uno dei maggiori scrittori pugliesi moderni, colpevolmente dimenticato. I saggi qui raccolti ne ripercorrono, da un lato, l’intenso itinerario poetico, narrativo, critico e spirituale, dall’altro frugano tra le carte, compresi i numerosi inediti che vanno emergendo dal suo archivio, facendoci entrare nel laboratorio sempre in progress di un autore posseduto dal demone della perfezione. Da questa rilettura a tutto campo emerge chiaramente che l’immaginario di Fallacara, pur non dimentico delle origini pugliesi – periodicamente alimentate dai soggiorni nella ‘terra d’argento’ – va però interamente restituito a un Novecento nazionale e perfino, per certi versi, europeo, con le tipiche implicazioni metafisiche e moderniste del suo tempo, tra orfismo cristiano ed estetica dell’incanto.

Giuseppe Langella (1952) è professore ordinario di Letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Dirige il Centro di ricerca ‘Letteratura e Cultura dell’Italia unita’, con l’annesso Archivio della Letteratura Cattolica e degli Scrittori in Ricerca, nell’ambito del quale ha promosso edizioni di opere e convegni su autori e temi dalle forti connotazioni religiose. Studioso di Manzoni e di Svevo, della letteratura risorgimentale e della poesia ermetica, delle geografie culturali e delle riviste militanti, ha pubblicato fra l’altro le seguenti monografie: Il secolo delle riviste (Vita e Pensiero 1982); Italo Svevo (Morano 1992); Il tempo cristallizzato. Introduzione al testamento letterario di Svevo (Edizioni Scientifiche Italiane 1995); Poesia come ontologia. Dai vociani agli ermetici (Studium 1997); Le ‘favole’ della “Ronda” (Bulzoni 1998); Amor di patria. Manzoni e altra letteratura del Risorgimento (Interlinea 2005); Manzoni poeta teologo (1809-1819) (ETS 2009).

ISBN 9788864791487

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook1

Aristofane
La commedia della democrazia

30/03/2015 — Giuseppe Micunco

  € 10,00   

 

Quella di Aristofane è la commedia della democrazia ateniese del V secolo, la comica rappresentazione sulla scena della vita della pòlis: le discussioni e i contrasti sulla pace e la guerra, le tensioni e le lotte tra demagoghi e cavalieri, le questioni e le diverse ‘scuole’ filosofiche e letterarie, le discriminazioni tra uomini e donne, schiavi e liberi, greci e barbari… Su tutto il poeta dice la sua, cerca il favore del popolo, cerca anche di educarlo, di motivarlo all’azione. E lo fa con grande libertà, a volte rischiando la denuncia, a volte presentando una denuncia lui stesso. È la commedia della democrazia nel senso che è la democrazia a rappresentare la commedia tramite il poeta che se ne fa interprete, ma lo è anche nel senso che è la democrazia ad essere rappresentata. Un grande esercizio di libertà sempre possibile, finché la libertà dura.

Giuseppe Micunco, nato e residente a Bari, è docente di Latino e Greco biblico presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose ‘Odegitria’ di Bari. Studioso dal grande rigore critico e dai molteplici interessi, scrive su riviste scientifiche approfondendo l’incontro tra la cultura classica e quella cristiana; è collaboratore dell’UTET per la collana di classici latini (con Domenico Lassandro ha curato nel 2001 i Panegirici latini e nel 2004 De natura deorum, De senectute, De amicitia di Cicerone); è autore di numerose pubblicazioni, tra cui Praesentia numina. Catullo e il ‘dio vicino’ (1996). Con la Stilo Editrice ha pubblicato L’Exultet I di Bari (2011), ha curato e tradotto l’Inno in onore del beatissimo martire Lorenzo, di Aurelio Prudenzio Clemente, e ha curato l’edizione commentata del Cantico delle creature di Francesco d’Assisi (2013).

ISBN 9788864791326

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook3

Al paese di utopia

01/03/2015 — Tommaso Fiore

  € 18,00   

 

Nell’estate del 1957, in occasione del VI Festival della gioventù di Mosca e all’alba del disgelo chruščëviano, un’ampia delegazione di illustri intellettuali italiani e appassionati del mondo sovietico si recò nella capitale russa. Di tale delegazione faceva parte anche Tommaso Fiore che, dopo tale esperienza, non solo intensificò il proprio vivo interesse per la letteratura russa e sovietica, ma si impegnò anche nella redazione del resoconto di viaggio Al paese di Utopia (1958). Si tratta di un’originale testimonianza sul mondo sovietico, ricca di interessanti osservazioni non solo sulla politica, ma anche sul paesaggio e sulla vita quotidiana di un Paese che, superando la Guerra Fredda, cominciava il suo percorso verso un’epoca di maggiore distensione. Nel libro troviamo le osservazioni di un grande meridionalista per il quale la Russia era stata sin dagli studi universitari un punto di riferimento importante, alcuni momenti della cui storia trovavano un particolare riflesso in quella del territorio pugliese.

Tommaso Fiore (1884-1973) è stato uno dei più illustri intellettuali pugliesi e protagonista del pensiero meridionalista del XX secolo. In politica si impegnò in modo particolare nella difesa dei diritti dei contadini; dopo la Prima Guerra Mondiale partecipò alla vita politica nel Partito d’Azione e, insieme a Salvemini, si impegnò contro le eredità del periodo fascista. Fu sindaco di Altamura (1920-22) e provveditore agli Studi di Bari (1944-48), oltre che docente di Latino e Greco presso il liceo classico di Molfetta. Allievo di Giovanni Pascoli, e poi di Benedetto Croce, ebbe un’intensa attività intellettuale, che spaziò da Virgilio a Erasmo da Rotterdam, da Tommaso Moro a Spinoza, con particolare attenzione, soprattutto nella seconda parte della sua vita, anche alla cultura russa. Fu autore di libri particolarmente importanti e suggestivi sulla Puglia contadina e operaia, come Un popolo di formiche (1952), che vinse il Premio Viareggio, Il cafone all’Inferno (1955) e Formiconi di Puglia (1963).

Marco Caratozzolo, ricercatore confermato di Slavistica, insegna dal 2006 Lingua e letteratura russa presso il dipartimento di ‘Lettere lingue arti. Italianistica e culture comparate’ dell’Università degli Studi di Bari ‘Aldo Moro’. Ha curato la raccolta di studi Dostoevskij e la tradizione (Stilo 2010) ed è autore di vari saggi sull’emigrazione russa in Francia (Don Aminado, Gazdanov, Makine) e sulla tarda avanguardia russa (Zabolockij, Charms).

ISBN 9788864791425

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook8

Res gestae
Il manifesto del princeps nel nome della res publica. Ediz. italiana, latina e greca

28/02/2015 — Augusto Cesare Ottaviano

  € 15,00   

 

A 2000 anni dalla sua morte (14 d.C.), la figura di Augusto fa ancora discutere. Il primo vero imperatore di Roma ebbe in genere il favore dei contemporanei e dei posteri, soprattutto dopo aver consolidato il suo potere. La pubblicazione delle Res gestae, un testo epigrafico, in latino e in greco, collocato in varie città dell’impero, fu il mezzo attraverso cui Augusto esaltò la sua opera politica, prima ancora che militare. Ma al di sopra delle trionfali espressioni, occorre scoprire i silenzi voluti, le mezze verità, le falsità. È ciò che si propone questo studio in cui viene presentato – con traduzione – il testo nelle due lingue antiche, mostrando anche le poche ma significative differenze tra le due narrazioni. Alla fine l’esperienza di Augusto risulta l’emblema di ogni vicenda in cui è protagonista chi conquista e mantiene il potere.

Nicola Pice, docente di Lettere classiche e dottore di ricerca in Scienze dell’antichità classica e cristiana, Storia della tradizione e della ricezione, si è occupato di teatro classico, di poesia epica e di dialettologia e tradizioni popolari.

Giovanni Leone, docente di Lettere classiche e dottore di ricerca in Scienze dell’antichità classica e cristiana, Storia della tradizione e della ricezione, è autore di manuali scolastici nel campo delle lingue e letterature classiche e di articoli sui temi della classicità.

ISBN 9788864791401

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook2

Cronache di un Raggio di Luna

31/10/2014 — Gabriele Carmelo Rosato

  € 12,00   

 

In un pacco inviato dagli Stati Uniti in Gran Bretagna, Carlisle Amber ha inserito, oltre al frutto delle sue ricerche e qualche cartolina, anche un taccuino. Questo contiene i racconti, fra l’autobiografico e il fiabesco, di Hervé Lumière, ambientati in una Parigi che, pur violata dalla Seconda guerra mondiale, custodisce storie singolari e al tempo stesso universali, scorci dalla bellezza commovente, personaggi indimenticabili. Il mondo che si delinea in questa raccolta di racconti è di quelli che rimangono nel cuore perché tratteggiato con delicatezza, minuzia di dettagli e amore per i personaggi, che acquistano una consistenza palpabile, un’esistenza quasi reale.

Gabriele Carmelo Rosato (1992) è originario di Alberobello, ed è legato al territorio di provenienza per devozione personale e vocazione professionale. Frequenta il corso di laurea magistrale in Archeologia presso l’Università del Salento, arricchito da una formazione interdisciplinare come allievo della Scuola Superiore ISUFI di Lecce. È autore di un saggio di ricerca intitolato Storie Sepolte a Barsento. Testimonianze storiche e archeologiche di un Frammento di Puglia (AGA 2013), vincitore ex aequo della XII edizione del premio ‘Noci per la Storia Locale’.

Cronache di un Raggio di Luna si è classificato al primo posto nel concorso regionale ‘Building Apulia per gli Scrittori Emergenti’, edizione 2013.

ISBN 9788864791296

Dizionario degli eponimi anatomici

01/01/2014 — Anna Rizzi, Vincenzo Benagiano, Domenico Ribatti

  € 13,00   

 

È tradizione in ogni campo delle scienze – e in particolare nella medicina – attribuire a un determinato argomento un nome proprio di persona, un ‘eponimo’. Quasi sempre si tratta di un ricercatore che ha dato un contributo determinante alla conoscenza di quell’argomento cui è stato legato il suo nome. Questo dizionario include un elenco di studiosi che hanno legato il loro nome a particolari reperti nel campo delle scienze morfologiche, dalla citologia all’istologia, dall’embriologia all’anatomia sistematica, dall’anatomia topografica all’anatomia clinica. Per ciascun ricercatore sono indicati la nazione di origine, i dati anagrafici e quelli morfologici sulla struttura o sulle strutture anatomiche che portano il suo nome.

Anna Rizzi, Vincenzo Benagiano e Domenico Ribatti insegnano Anatomia umana presso il dipartimento di ‘Scienze mediche di base, neuroscienze ed organi di senso’ della Scuola di Medicina dell’Università degli Studi di Bari.

ISBN 9788864791104

L'Europa di domani
Un progetto per gli Stati Uniti d'Europa

01/01/2014 — Ernesto Rossi

  € 12,00   

 

La crisi finanziaria ed economica che si è abbattuta sul continente europeo e sui singoli Paesi ha fatto traballare l’Unione europea, mettendone a dura prova la solidità, e allo stesso tempo ha mostrato la fragilità delle sue istituzioni. Nella spirale recessiva le politiche di austerità, promosse dai consessi dei capi di Stato, hanno acuito la crisi sociale. La frantumazione del welfare ha disgregato la coesione tra le nazioni, permettendo il riesplodere di antiche, e forse mai sopite, rivalità. La riedizione delle analisi elaborate da Ernesto Rossi nel 1944 trova fondamento nella grande attualità delle tematiche e delle soluzioni proposte dall’autore, che crede fortemente nel progetto federalista come garanzia di un maggiore esercizio della democrazia. Questo pamphlet – documento del tempo – non ha la pretesa di offrire soluzioni definitive a problematiche politiche ed economiche aperte ma si propone di suggerire spunti di riflessione su tematiche che interessano il lettore in quanto cittadino europeo.

Ernesto Rossi (Caserta 1897-Roma 1967) è stato un intellettuale antifascista; la militanza nelle file di Giustizia e libertà gli costò prima il confino e poi l’esilio in Svizzera. Fu membro del Partito d’azione, sottosegretario nel governo Parri, tra i fondatori del Partito radicale italiano negli anni Cinquanta e promotore del Movimento Gaetano Salvemini. Nel 1941 è tra i firmatari, con Altiero Spinelli ed Eugenio Colorni, del Manifesto di Ventotene: per un’Europa libera e unita. Rossi rappresenta uno degli sguardi più acuti, critici e penetranti della politica italiana tra il ventennio fascista e il dopoguerra. Fra i suoi saggi politici si ricordano: La riforma agraria (1945), Abolire la miseria (1946), Critica del capitalismo (1948), Settimo: non rubare (1952) e I padroni del vapore (1955).

Mauro Rubino (1985), laureato in Letteratura italiana moderna e contemporanea, ha condotto studi specialistici sul postmoderno e sul romanzo italiano, in particolare sull’opera di Pier Vittorio Tondelli; attualmente è impegnato in ricerche sulla saggistica politica.

ISBN 9788864791067

Margherite ad Auschwitz
Poesie sulla Shoah

01/01/2014 — V. M. Traversi

  € 14,00   

 

Lo scopo di quest’antologia è dar voce alle persone reali ‘arrotondate’ dietro i numeri della Storia, perché esse hanno trovato il modo di lasciarci una traccia della loro esistenza. Con questa operazione di selezione e raccolta si offre al lettore un ventaglio di voci ed esperienze che danno testimonianza delle varie vicende legate alla Shoah, pertanto appaiono insieme nomi di poeti semisconosciuti, testi anonimi e voci di importanti premi Nobel. Ogni testo, ogni singolo verso strappato alla barbarie deve rappresentare per noi – come le margherite che crescono intorno al Lager – la bellezza che resiste e con la sua esistenza tiene insieme la fragilità e la tenacia, il canto e l’orrore.

Valeria M.M. Traversi (1974) si è laureata a Bari in Lettere nel 1998 con una tesi su Primo Levi e la letteratura della Shoah. Dopo aver conseguito il Dottorato di ricerca in Italianistica nel 2003, ha curato per i tipi di Palomar un’edizione del Dispaccio di Venere. Epistole eroiche di Pietro Michiele (2008) e l’antologia Farfalle di spine (2010). Suo interesse di studio continua a essere la tradizione novecentesca, cui ha dedicato alcuni saggi pubblicati in volumi e riviste specializzate: I rumori stridenti della scrittura. Scrivere dopo Auschwitz (1999); Suggestioni d’Africa e tradizione letteraria nel ‘Porto Sepolto’ (2003); Il ritorno a casa attraverso la letteratura: l’Istria di Pier Antonio Quarantotti Gambini (2006); “Ci ritroveremo in non so che punto”: le lettere di Montale a Irma (2007); Per dire l’orrore: Primo Levi e Dante (2008). Insegna Lettere nelle scuole secondarie.

ISBN 9788864791050

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook8

Verso levante
Un secolo di poesia pugliese (1913-2013)

01/01/2014 — S. F. Lattarulo

  € 14,00   

 

Questa antologia della poesia pugliese in lingua attraversa nell’arco di cento anni tre assi macro-generazionali (1890-1922; 1923-1956; 1957-1989), rubricati per comodità definitoria con un lessico parentale (padri, figli, nipoti), quasi che la conterraneità anagrafica sia l’altra faccia di una consanguineità ideale. Rappresentative della canonica partizione della regione adriatica in tre aree geostoriche (Capitanata, Terra di Bari, Salento), le trenta voci qui selezionate, dai progenitori novecenteschi agli eredi più recenti, esprimono un canto che, a partire da una latitudine comune ma da orizzonti di ricerca distinti, modula, sulle corde ora della tradizione ora del neo-sperimentalismo, bisogni, irrequietezze, utopie. Nella consapevolezza, a partire dall’ultimo trentennio del secolo scorso, di poter dialogare – forti di una parola propria e originale – con il centro dalla periferia, al netto di un atavico complesso di inferiorità, di una cronica sindrome di sudditanza psicologica. Un levarsi della poesia del Sud verso il Sud.

Salvatore Francesco Lattarulo insegna italiano e latino nei licei. Dottore di ricerca in Filologia classica, è cultore della materia presso la cattedra di Sociologia della letteratura all’Università di Bari. È giornalista professionista. Direttore responsabile delle riviste «Marsia» e «incroci», collabora con vari periodici letterari («l’immaginazione», «Pagine», «Capoverso», «Atelier») e con il «Corriere del Mezzogiorno», edizione regionale del «Corriere della Sera». Gli è stato attribuito nel 2012 il premio di giornalismo ‘Franco Sorrentino’. Dirige con Lino Angiuli e Carlo Alberto Augieri la neonata collana di testi ‘nidiandoli’ per l’editrice Milella. Ha curato La voce del gabbiano. Omaggio a Cristanziano Serricchio, numero speciale di «Marsia» (Progedit 2012); ha pubblicato Dialoghi Murattiani (Adda 2013) ed è curatore di Cristanziano Serricchio, la regina Giovanna. Dramma incompiuto in tre atti (Schena 2013) e di Le pietre sopra le ali. Vent’anni senza Antonio Verri, nuovo fascicolo monografico di «Marsia».

ISBN 9788864791036

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook1

La Germania
Dall'impero romano al Terzo Reich tra civiltà e barbarie. Testo latino a fronte

01/01/2014 — P. Cornelio Tacito

  € 14,00   

 

Quanto ancora può essere attuale un testo della letteratura latina? Non è forse la qualità intrinseca di un classico quella di saper parlare a ogni epoca, veicolando significati universali? La Germania di Tacito è un testo nato per descrivere i barbari che premevano ai confini settentrionali di un Impero ormai in decadenza, per far sì che i Romani imparassero a conoscere le temibili popolazioni che avevano inflitto l’indimenticata sconfitta di Teutoburgo. Ritradotta (male, a dire di Gramsci) da Filippo Tommaso Marinetti, l’opera di Tacito è stata strumentalizzata dal nazismo, che la considerava manifesto della purezza germanica. L’introduzione di Nicola Pice racconta due millenni di interpretazioni della Germania, e la sua traduzione (con testo a fronte) è arricchita da note esplicative e da suggerimenti etimologici: il tutto per una lettura su più livelli di approfondimento, ciascuno godibile e in grado di arricchire il lettore.

Nicola Pice, docente di Lettere classiche e dottore di ricerca in Scienze dell’antichità classica e cristiana, Storia della tradizione e della ricezione, si è occupato di teatro classico, di poesia epica e di dialettologia e tradizioni popolari. Ha pubblicato Alcesti e le Alcesti (Il Castello 2011), La similitudine nel poema epico (Edipuglia 2003), e curato Il Libro dei miracoli di Cosma e Damiano (Ed Insieme 2014), Alceste prima Alceste seconda di Alfieri (Edipuglia 2013), Lessico dialettale bitontino di G. Saracino (Edipuglia 2013), Il soldato ripieno di sé di Plauto (Barbera 2009), La Samia di Menandro (Edipuglia 2000). È fra gli autori del manuale di Grammatica greca Imperfetto Perfetto Piuccheperfetto (Cappelli 2009).

ISBN 9788864791128

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook2

Qualcuno è uscito vivo dagli anni Ottanta
Storie di provincia e di altri mali

01/01/2014 — Francesco Dezio

  € 12,00   

 

Dezio con ironia e finta leggerezza mette in scena la movimentata adolescenza degli anni Ottanta (tra derive punk e nuove dipendenze), la vita all’apparenza immutabile della provincia meridionale, la precarietà affettiva e professionale che contraddistingue la contemporaneità, l’impulso consumistico e l’inestinguibile fame d’amore che ci consuma. Quelli di Qualcuno è uscito vivo dagli anni Ottanta sono racconti che penetrano nella carne viva di un tessuto sociale sempre più sfaldato e incapace di progettare un futuro, di vivere il presente. Sono politici nella misura in cui pongono domande a cui le istituzioni non hanno saputo rispondere. Sono letteratura nell’invenzione di una sintassi che, sul modello di Nanni Balestrini e Paolo Nori, si piega al ritmo dell’oralità e cortocircuita sul flusso ininterrotto di azioni e pensieri in cui viviamo. Una raccolta di storie rigorosamente non-fiction che segna il ritorno di una delle più brillanti promesse narrative dello scorso decennio.

Francesco Dezio è nato ad Altamura nel 1970 e ha esordito nel 1998 con un racconto pubblicato nell’antologia Sporco al sole. Narratori del sud estremo (Besa). Nel 2004 ha pubblicato con Feltrinelli il romanzo Nicola Rubino è entrato in fabbrica, opera che inaugura la stagione della cosiddetta ‘letteratura precaria’. Alcuni suoi racconti sono apparsi in antologie e su quotidiani e riviste. Nel 2008 è stato ospite di cinque puntate della trasmissione Fahrenheit su Rai radio 3. Ha collaborato con «l’Unità», «la Repubblica-Bari», il «Corriere del Mezzogiorno» e condotto laboratori di lettura e scrittura creativa per le scuole. Tra un periodo di disoccupazione e l’altro, lavora come disegnatore meccanico e grafico.

ISBN 9788864791142

Un format per la realtà
Il Gruppo 63 tra letteratura e TV

01/01/2014 — Marina Mongelli

  € 15,00   

 

Cosa succede quando un’esperienza avanguardistica incontra un mass medium? E se la riflessione su forma e contenuto si traduce in invenzione di format sperimentali che devono anche tener conto dell’audience? Angelo Guglielmi, intellettuale del Gruppo 63, divenuto direttore di Rai Tre nel 1968 (un regalo inaspettato, consegnato con leggerezza) applica la categoria di cultura, intesa nel suo senso più ampio, alla creazione di trasmissioni come Telefono giallo, Un giorno in pretura, Blob: si tratta di una deviazione dal progetto condiviso, fra gli altri, con Umberto Eco ed Edoardo Sanguineti oppure della giusta declinazione di un concetto in base al mezzo che lo veicola? E sebbene questa declinazione abbia aperto la strada ai reality show e a format che hanno ben poco di culturale, Guglielmi non rinnega certo le sue scelte, frutto di precise strategie. Un format per la realtà è uno studio puntuale, scritto con taglio divulgativo, che incrocia il segmento letterario con uno dei momenti fondanti della televisione italiana, quello della fine del monopolio Rai e della comparsa della tv commerciale, incarnata alla perfezione da Mediaset.

Marina Mongelli (1989) è una giovane studiosa laureata in Filologia Moderna all’Università degli Studi di Bari ‘Aldo Moro’; questo è il suo primo libro, frutto della rielaborazione della tesi di Laurea magistrale in Sociologia della letteratura.

ISBN 9788864791173

Nessun altro mondo

01/01/2014 — Osvaldo Capraro

  € 12,00   

 

Michele Pellegrino ha smesso di uccidere e si è ritirato nelle campagne francesi, ma la sua carriera criminale ha lasciato delle ferite aperte e dei misteri irrisolti: il rapido disfacimento del suo clan, il suicidio in carcere di un amico fraterno, un disegno oscuro che lambisce pagine infelici della storia nazionale. Ecco allora che gli viene assegnata un’ultima missione che lo riporterà nel suo paese natio, nel Sud Italia, a fare i conti con il passato. Osvaldo Capraro offre al lettore un noir spietato e inquietante, in cui tutto il male viene stemperato dall’intensa tenerezza che lega il protagonista alla sua cagna e che scaturisce dal conflittuale legame con la giovane Erika.

Osvaldo Capraro vive e insegna a Monopoli (BA). Dopo Il pianeta delle isole rapite (la meridiana), ha pubblicato il noir Né padri né figli (e/o), con cui ha vinto nel 2006 il premio 'Città di Bari'. Ha partecipato alle antologie Qualcosa da dire. Voci da una Puglia migliore (Kora), Ogni maledetta domenica (minimum fax) e Meridione d'inchiostro (Stilo). Suoi articoli e racconti sono apparsi sulle riviste Lo straniero e Nuovi argomenti.

ISBN 9788864791210

Città e chimere
Racconti di viaggio di un diplomatico serbo

01/01/2014 — Jovan Du?i?

  € 15,00   

 

Sotto l’apparenza di un periodare colto, di una analisi comparata dei caratteri tipici di ogni nazionalità, Dučić penetra nel cuore dei popoli, della loro storia e delle loro tradizioni, senza risparmiare staffilate alle istituzioni religiose e senza nascondere idiosincrasie e passioni. Con Città e chimere il lettore non viaggia solo dalla Spagna al Mar Ionio, da Parigi in Egitto, ma anche attraverso i secoli e in compagnia di impertinenti olandesi e personaggi mitologici, divenendo testimone allo stesso tempo di scorci periferici e di immortali testimonianze dell’umanità. Tradotto per la prima volta in Italia, questo testo consente di conoscere uno straordinario protagonista della letteratura balcanica.

Jovan Dučić (1871ca.-1943) è stato un poeta, scrittore e diplomatico serbo, nato in Erzegovina. Dapprima insegnante, fu espulso dalla scuola a causa dei contenuti delle sue prime composizioni poetiche; studiò Giurisprudenza a Ginevra, coltivando rapporti con letterati e compiendo viaggi frequenti a Parigi, uno dei suoi grandi amori. La successiva attività di diplomatico portò Dučić a viaggiare per l’Europa e oltre, consentendogli di raccogliere materiale e impressioni da trasferire nelle sue Lettere. In Spagna allo scoppio della Seconda guerra mondiale, lo scrittore fu costretto a spostarsi nel neutrale Portogallo e, di qui, negli Stati Uniti. Perfino Oltreoceano rimase attivo nel seguire le vicende della sua terra natale, dove la sua salma è stata trasportata, secondo le volontà espresse, solo nel 2000.

ISBN 9788864791234

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook2

Fuga da Sebastopoli
Autobiografia

01/01/2014 — Valentina Korsakina

  € 12,00   

 

Una ragazza di origini ebraiche, l’abbandono della propria famiglia e l’esilio dal Paese natale, una nuova identità che apre la strada a una vita inaspettata. Il dramma e la fortuna individuali si fondono con quel frammento di Storia – la Seconda guerra mondiale e l’Olocausto – che ha pesato dolorosamente sulla pelle di milioni di uomini e donne. Sullo sfondo Sebastopoli, città eroica e gioiello della Crimea, terra tutt’oggi dilaniata. Quella di Valentina è la vicenda personale di chi la Storia l’ha attraversata, col suo pedaggio di perdite e dolore ma anche di rinascita e riscatto. Lei ha scelto di raccontarla anche per parlare a nome di chi non ce l’ha fatta.

Ania Salnik è nata a Sebastopoli (Crimea) il 20 marzo 1926. In seguito all’occupazione tedesca del 1942 scappa per evitare la fucilazione e cambia identità diventando Valentina Korsakina. Da quel momento inizia una peregrinazione che la porterà infine in Italia.

ISBN 9788864791241

Sono solo pupazzi
Un giorno con Gaetano Marchitelli, vittima innocente della mafia

01/01/2014 — Francesco Minervini

  € 8,00   

 

Gaetano Marchitelli, ammazzato per sbaglio nel 2003 nell’ambito di un regolamento di conti per le strade di Carbonara (Bari), ci accompagna per mano alla scoperta della piazza del suo paese, delle pittoresche signore che animano le strade scambiandosi ricette a gran voce, dei ragazzini spensierati che progettano di marinare la scuola, dell’amicizia con Mario. Su tutte le scene incombe la macchina gialla simbolo dei poteri mafiosi che tengono in scacco la cittadinanza. La vicenda di Gaetano e del suo amico Mario, che rimase ferito quel 2 ottobre di più di dieci anni fa, rivive nella sua normalità tragica, facendo continuamente riferimento a fatti realmente avvenuti e dando voce ai protagonisti delle vicende: un modo semplice per ricordare ciò che non deve più accadere. Per educare alla legalità non servono le teorie, quelle si lasciano ai ‘grandi’. Piuttosto il territorio chiede di recuperare fatti, memorie, storie vissute e terribilmente tragiche, su cui innestare e far rinascere gesti quotidiani, apparentemente irrilevanti, che però contribuiscono a disfare la rete della malavita.

Francesco Minervini vive a Bari, dove insegna Lettere al liceo classico. Ha collaborato alla creazione del portale ‘Scienziati di Puglia’, è autore di Guerra e pace in Omero (la meridiana), di Si vis pacem (Aracne) e di Abecedario del VII gruppo (L’Autore Libri Firenze). Per Stilo ha pubblicato InCanto classico. Autori latini e greci e cantautori d’oggi in concerto (2010) e Il grido e l’impegno. La storia spezzata di Michele Fazio (2012).

ISBN 9788864791258

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook3

Cento modi per morire

01/01/2014 — Bartolo Anglani

  € 12,00   

 

Morti metaforiche, morti volontarie, omicidi, morti collettive, catastrofi, morti rituali, personaggi che decedono, che vengono meno, che periscono, che soccombono. Che muoiono nel corso della storia o che sono morti prima. Che muoiono per sbaglio, per colpa loro o per un attimo di cedimento. I racconti di Cento modi per morire spaziano dal quadretto familiare (mai idilliaco) all’invenzione di futuri possibili (in cui, per esempio, le idee sono bandite, o un vermetto vuole divorare l’universo). Uno stile sorvegliatissimo e una ricchezza lessicale a tratti vertiginosa rendono Cento modi per morire un libro colto e piacevole, intrattenimento e spunto di riflessione.

Bartolo Anglani ha insegnato Letterature Comparate all’Università di Bari e Letteratura Italiana in università statunitensi (Brown, Harvard) e francesi (Parigi, Besançon, Strasburgo, Grenoble). Ha pubblicato libri e saggi sull’autobiografia, su autori e filosofi del Settecento (Goldoni, Rousseau, Baretti, Diderot, Ortes, Alfieri, Verri, Parini), su Verga, su Leopardi, su Gramsci. Un suo romanzo inedito entrò in finale nel primo Premio Calvino (1985), e inedito rimase. Ha scritto testi per il teatro: Il fantasma di Arlecchino (1993), messo in scena dalla compagnia La DifférAnce diretta da Elvira Maizzani, e Viaggio al termine della Rivoluzione (2001), curato da Paola Martelli. La passione per la scrittura lo ha accompagnato per tutta la vita.

ISBN 9788864791272

E sulla terra faremo libertà
Poesie e canzoni della Resistenza italiana

01/08/2013 — A. Volpi

  € 14,00   

 

La Resistenza a fondamento della Repubblica e della democrazia, della Costituzione. La Resistenza monumentalizzata, patrimonio di una sola parte, intesa come guerra civile oppure svilita da una nuova vulgata revisionista, resta uno snodo cruciale e ancora pulsante della nostra Storia. A settant’anni dal settembre 1943, può offrire un contributo la voce della poesia. Questa antologia vuole farla risuonare attraverso un’impostazione innovativa: in primo luogo i testi sulla Resistenza vengono presentati per temi, dalla Scelta alla Memoria; poi è dato loro ampio respiro, collocandoli in un arco temporale che comincia con l’antifascismo e arriva fino ai nostri giorni. Infine si è voluto affiancare con pari dignità ai molti grandi poeti (Fortini, Quasimodo, Gatto, Caproni, Zanzotto) i canti nati spesso in modo collettivo sul campo, nelle bande. Dunque una varietà e qualità sorprendenti che fanno rientrare in pieno la poesia nella riflessione sulla guerra di liberazione e sulla sua eredità. In più, oggi che la parola letteraria è diventata minoritaria all'interno di un vasta comunicazione confusa e spesso puramente commerciale, può ancor meglio aderire al suo oggetto, la Resistenza, tornando a offrire un segno significativo per la nostra vita civile.

Alberto Volpi è insegnante e dottore di ricerca in Teoria e analisi del testo presso l’Università di Bergamo. Ha pubblicato L’ordine violato. Il tradimento nell’opera di Alessandro Manzoni (Stilo 2008); Il nero seme. La scrittura come nullificazione nel Novecento italiano (Bergamo University press 2009); Raid. Una fenomenologia del contemporaneo, ebook per la rivista on line «Doppio zero» (2012). L’animalista, ebook di racconti per la rivista on line «Zibaldoni» (2013). Collabora con l’ISREC di Bergamo scrivendo su «Studi e ricerche di storia contemporanea».

ISBN 9788864790916

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook1

Variazioni di genere
Il petrarchismo di Mary Sidney e Louise Labé

01/01/2013 — Stefania Rutigliano

  € 17,00   

 

I saggi raccolti nel presente volume sono il risultato di ricerche svolte nell’ambito degli Studi di genere. Mary Sidney, contessa di Pembroke e animatrice del circolo Wilton, traduce il Triumphus Mortis nell’Inghilterra di fine Cinquecento inserendosi a pieno titolo nel petrarchismo femminile pur non optando per la ripresa della forma canzoniere. Già a metà del Cinquecento Louise Labé, con i suoi ventiquattro sonetti a tema amoroso, pur formalmente più vicina al modello aveva fatto propri alcuni dei segni dell’antipetrarchismo francese. A distanza di quattrocento anni la traduzione di Rainer Maria Rilke dei sonetti della poetessa di Lione conferma la forza del petrarchismo femminile e della traduzione come mezzo di sopravvivenza delle opere.

Stefania Rutigliano insegna Letterature comparate all’Università degli Studi di Bari ‘Aldo Moro’. È autrice di una monografia sul Golem (Graphis 2006) e di numerose pubblicazioni sulla tradizione ebraica e le sue moderne espressioni letterarie (Immanuel Romano, Carlo Michelstaedter, Isaac B. Singer, Cynthia Ozick, Amos Oz). Ha studiato il petrarchismo europeo traducendo anche i saggi di T.B. Macaulay su Dante e Petrarca (Adriatica 2005). Curatrice delle Favole di G.E Lessing (Palomar 2010), ha pubblicato articoli di ambito interdisciplinare riguardanti i rapporti tra legge e letteratura e tra letteratura e arti visive.

ISBN 9788864791029

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook1

La somma dei giorni
Generazioni a confronto nella letteratura moderna e contemporanea

01/01/2013 — aa.vv.

  € 17,00   

 

«I saggi raccolti nel presente volume esplorano alcune modalità della riflessione letteraria sul tema dello scorrere del tempo: le tre sezioni – ‘L’incanto dell’infanzia’, ‘Le stagioni della vita’, ‘Le età della letteratura’ – dichiarano apertamente le tre prospettive applicate. Il mondo, l’immaginazione, il linguaggio dei bambini (e del proprio passato autobiografico) come fucina letteraria di autori maturi (Stevenson e Mansfield); i giovani in via di definizione nel confronto con la generazione precedente su temi come l’amore, il matrimonio, la guerra, i movimenti politici (Hardy, Singer, McEwan); le strategie retoriche applicate alla costruzione dell’identità americana come impresa civile e spirituale (il familiar commerce dei sermoni di Winthrop); il confronto degli scrittori con la generazione precedente e i suoi modelli letterari (Mme Cottin), il rapporto tra generazioni misurato su un contenuto specifico come il nihilismo (Turgenev)» (dalla Nota della curatrice di Stefania Rutigliano).

Cristina Consiglio (Letteratura inglese), Elisa Fortunato (Lingua e traduzione inglese), Stefania Rutigliano (Letterature comparate), e Silvia Lorusso (Letteratura francese) sono ricercatrici dell’Università degli Studi di Bari ‘Aldo Moro’; Laura Chiara Spinelli è dottoressa di ricerca in Scienze letterarie presso la stessa Università. Tiziana Ingravallo è ricercatrice di Letteratura inglese all’Università degli Studi di Foggia; Mirella Vallone è ricercatrice di Lingua e Letterature angloamericane all’Università degli Studi di Perugia; Alessandro Cifariello, dottore di ricerca in Slavistica, è docente di Lingua e Letteratura russa presso le Università di Bari, Pescara, Cassino e del Salento.

ISBN 9788864791012

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook1

Terra d'argento

01/01/2013 — Luigi Fallacara

  € 16,00   

 

È questa la storia di Mimì Accettura e della sua famiglia, mercanti d’olio nella Bari degli anni Trenta, declinata nei toni che Macrì accosta a un certo verismo meridionale. Il Verismo è tutto nelle descrizioni di gesti, luoghi, cose, antichi modi di vivere, restituite in pagine che assumono, ai nostri occhi, il valore aggiunto di documento storico, tanto prezioso quanto raro. La vicenda pugliese, costruttiva e ariosa, avviene nel cerchio protettivo della famiglia, quel «tessuto vivo di affetti» vero protagonista del romanzo. Tra vecchio e nuovo, tra poesia e prosa, Luigi Fallacara ci parla di una città che cambia – che riceve dal regime fascista l’investitura di metropoli mediterranea e assiste alla grandiosa inaugurazione della Fiera del Levante – ma sa indugiare anche sul mare e sugli ulivi della campagna pugliese in splendidi squarci lirici. Sono proprio gli ulivi a donare alla terra la particolare lucentezza dell’argento: «L’automobile, [...] si precipitò per certe discese, dove la terra diventava fine come tabacco e gli ulivi splendevano, congiungendosi quasi sul cielo della strada, di un loro più mite e sereno argento».

Luigi Fallacara (Bari 1890-Firenze 1963) esordì con la raccolta di poesie Primo vere (1908), avviando nel capoluogo pugliese i suoi primi contatti culturali e collaborando con la rivista «Humanitas». Lasciò Bari nel 1912 per completare gli studi umanistici in una Firenze dallo straordinario fervore culturale. Qui entrò in contatto con la prima rivista dell’avanguardia letteraria, «Lacerba», e poi con «Il Frontespizio», rivista incunabolo dell’ermetismo, che più di tutte segnò il suo percorso. La sua intensa attività poetica, pienamente inserita all’interno dei fenomeni culturali del primo Novecento, vide la pubblicazione di numerose raccolte; la scrittura di racconti e romanzi accompagnò costantemente la più centrale attività poetica. Ricordiamo le prose dei Giorni incantati (1930) e i romanzi A quindici anni (1932), Io sono, tu sei (1933), oltre a Terra d’argento (1936).

Marilena Squicciarini (1982) ha compiuto i suoi studi presso l’Università di Bari ‘Aldo Moro’. Dottore di ricerca in Italianistica, collabora con le cattedre di Letteratura italiana moderna e contemporanea e di Sociologia della letteratura e con il Centro di studi normanno-svevi. È segretaria della rivista letteraria «incroci». Ha pubblicato il volume Luigi Fallacara e la fede nella poesia. Commento all’opera poetica 1914-1952 (Stilo Editrice 2013), la prima monografia dedicata al maggior scrittore barese della prima metà del Novecento.

ISBN 9788864790961

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook1

Luigi Fallacara e la fede nella poesia
Commento all'opera poetica 1914-1952

01/01/2013 — Marilena Squicciarini

  € 25,00   

 

L’itinerario poetico di Luigi Fallacara (Bari 1890-Firenze 1963) è segnato da due date, il 1914 – anno delle sue prime pubblicazioni su «Lacerba» – e il 1952, quando dà alle stampe la sua ‘autoantologia’. Fra questi estremi il poeta ha attraversato tutti i fenomeni culturali del primo Novecento: il maledettismo rimbaudiano-campaniano dell’esperienza lacerbiana, l’illuminato misticismo assisiate, la poesia pura ungarettiana, la ‘rinascenza’ della scrittura cattolica e l’ermetismo nato all’interno del «Frontespizio», la rivista fiorentina che più di tutte segnò la sua attività creativa. Questa monografia, la prima dedicata a Fallacara, ripercorre la sua formazione, la costituzione del suo immaginario (mai del tutto slegato dalle origini pugliesi), l’insieme delle relazioni intellettuali che gli consentirono la partecipazione alle più importanti pagine della storia letteraria novecentesca, e propone una guida alla lettura delle raccolte poetiche di quegli anni con un apparato esegetico adeguato e funzionale.

Marilena Squicciarini (1982) ha compiuto i suoi studi presso l’Università degli Studi di Bari ‘Aldo Moro’ conseguendo la laurea triennale in Lettere con una tesi in Filologia classica e la laurea specialistica in Filologia moderna con una tesi in Filologia e critica dantesca. Dottore di Ricerca in Italianistica, ha pubblicato saggi sul dantismo di Jorge Luis Borges, sulla letteratura contemporanea e sulla storia medievale. Collabora con le cattedre di Letteratura italiana moderna e contemporanea e di Sociologia e con il Centro di studi normanno-svevi. È segretaria della rivista letteraria «incroci». Ha curato la riedizione del romanzo di Luigi Fallacara Terra d’argento (Stilo Editrice 2013).

ISBN 9788864790978

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook2

Cantico delle creature
Natura e società nella teologia trinitaria del Cantico di frate sole

01/01/2013 — G. Micunco

  € 14,00   

 

Il Cantico delle creature è considerato il primo testo artistico della letteratura italiana, sia per la concezione ottimistica e serena della vita umana e della natura, sia per una consapevolezza culturale che gli viene soprattutto dalla Sacra Scrittura, ma anche dalla tradizione classica e dalla letteratura provenzale. San Francesco propone un rapporto armonioso con la natura, con l’universo, con gli uomini, con Dio, attraverso una fratellanza universale che gli fa chiamare tutte le creature, e non solo gli uomini, ‘fratello’ e ‘sorella’, tutti resi tali dall’opera creatrice del Padre celeste. Giuseppe Micunco «conosce le molteplici problematiche di natura linguistica e teologica soggiacenti alla composizione. […] Non si rinchiude, però, nella sola analisi dell’aspetto formale. Senza venir meno al rigore scientifico, si lascia attirare dallo stupore per la bellezza di un testo che ha il sapore di una vita totalmente trasfigurata dalla grazia; una testimonianza che la parola esalta e rende ancora più lucente e affascinante» (Vito Angiuli).

Giuseppe Micunco è autore di numerose pubblicazioni nel campo della cultura sia classica che cristiana, nello studio delle quali si distingue per il grande rigore scientifico e la capacità divulgativa. Scrive su riviste scientifiche ed è collaboratore dell’UTET per la collana di classici latini. È membro del Centro di studi storici della Chiesa di Bari-Bitonto, per la cui collana ha di recente pubblicato Il seme e il fiore. Vita e spiritualità della beata Elia di San Clemente (Edipuglia, Bari 2013).

ISBN 9788864790954

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook1

Venti di Resistenza

01/01/2013 — Michele Giorgio

  € 15,00   

 

L’8 settembre 1943 l’Italia è divisa a metà: il Sud viene progressivamente liberato dalle truppe alleate sbarcate in Sicilia; il Centro-Nord è dilaniato da una vera e propria guerra civile. Luoghi emblematici di questo periodo sono i paesi della Conca Barese e quelli della sponda del Garigliano, in particolare Suio e Castelforte, capisaldi della ‘linea Gustav’. È fra questi scenari che si colloca la vicenda della famiglia di Tecla e Libero, costretta alla dispersione fra i rigori del fronte russo, le città bombardate, i disagi dei rifugi di montagna, il calore dei luoghi di accoglienza. Nei suoi spostamenti, la famiglia di Libero incrocerà anche il luogo in cui iniziano a spirare i ‘venti di libertà’ grazie a una minoranza di uomini di cultura, come Benedetto Croce, Adolfo Omodeo, Tommaso Fiore, Giuseppe Laterza e Giovanni Modugno, che nel Congresso di Bari del 1944 imprimono una spinta al movimento della Resistenza. Venti di libertà mostra il contributo dei singoli al disegnarsi di nuovi scenari, e profila la necessità della responsabilità di ciascuno in ogni contesto storico.

Michele Giorgio (1940) è nato a Bitonto, dove vive. Ha insegnato Storia e Filosofia nei licei ed è stato preside fino al 2007; ha ricoperto l’incarico di cultore della materia presso la cattedra di Filosofia del diritto dell’Università degli Studi di Bari; ha partecipato alla vita pubblica del suo paese come consigliere comunale e come assessore alla cultura; è stato uno dei fondatori dell’Università dell’anziano di Bitonto ed è stato responsabile della Pastorale della cultura per la diocesi di Bari-Bitonto. Si è sempre occupato di studi storici, filosofici, pedagogici e letterari collaborando con varie riviste: «Pugliascuola», «Rivista dell’Istruzione», «The Lion», «Studi Bitontini». Ha al suo attivo numerose pubblicazioni, fra cui: Poesie (Gabrieli 1970); Realtà ed utopia tra storia e poesia (Adda 2002); studi monografici su personaggi storici come Gaetano Salvemini, Vincenzo Rogadeo, Giandonato Rogadeo; saggi su tematiche riguardanti l’autonomia scolastica, la stampa politica, la scuola e l’occupazione a Bitonto e in Terra di Bari.

ISBN 9788864790909

Italia Russia e dintorni

01/01/2013 — U. Persi

  € 18,00   

 

In questa raccolta sono riuniti studi letterari e articoli di carattere pubblicistico sul tema del viaggio. I viaggiatori che a vario titolo, per le più diverse esigenze, o per costrizione, per interesse culturale, politico o per nascita si muovono fra le pagine di questa ‘antologia’ sono legati alla Russia, vi si recano o da quella partono per altri lidi. Non solo ‘viaggio’, dunque, ma anche ‘viaggiare’, al modo infinito, perché infinite sono le modalità di questa esperienza avvincente e necessaria per la crescita dell’individuo e della società, delle nostre società sempre più esposte ai vantaggi e ai rischi dell’incontro con l’‘altro’, sempre meno libere di sottrarsi alla comunicazione fra le culture e le genti.

Ugo Persi insegna Lingua e letteratura russa presso l’Università degli Studi di Bergamo. È autore di un centinaio di contributi scientifici i cui principali nuclei di interesse sono: lo studio comparato delle letterature russa e tedesca nell’epoca romantica; ecologia e antiecologia nella prosa russo-sovietica dagli anni Trenta ai Sessanta; stilemi dell’Art Nouveau in letteratura; ambienti letterari e musicali nella Russia della prima metà dell’Ottocento. Le ricerche in questi due ultimi campi hanno trovato esito in due volumi, La parola in Liberty. Il Liberty letterario fra Russia e Occidente (Guerini e associati, 1989) e I suoni incrociati. Poeti e musicisti nella Russia romantica (Baroni, 1999); ambedue le opere hanno conosciuto anche un’edizione russa. È inoltre autore della traduzione dal tedesco del carteggio originale Rilke-Cvetaeva (SE, 2010).

ISBN 9788864790831

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook1

Don Aminado
Una voce russa a Parigi tra le due guerre

01/01/2013 — Marco Caratozzolo

  € 24,00   

 

Aminad Petrovič Špoljanskij, scrittore russo emigrato a Parigi, più noto come Don Aminado (1888-1957) è stato protagonista della scena culturale a Parigi nel periodo fra le due guerre mondiali, e il suo impegno letterario è stato orientato alla diffusione della cultura russa nella capitale francese. Al dettagliato profilo biografico dell’autore si accompagna una esposizione delle caratteristiche più importanti delle sue opere, con una particolare attenzione ai risultati ottenuti attraverso la rielaborazione dei generi classici. Il lettore italiano può avvicinarsi con questa pubblicazione a un autore che in Russia è stato molto rivalutato negli ultimi anni, e che per la varietà della sua produzione offre spunti di riflessione e approfondimento scientifico in molteplici direzioni. Chiude il volume un’Appendice bibliografica che censisce tutti gli scritti di Don Aminado pubblicati dal 1920 al 1940 sul più importante quotidiano russo di Parigi, «Poslednie novosti».

Marco Caratozzolo, ricercatore confermato di Slavistica, insegna dal 2006 Lingua e letteratura russa presso il dipartimento di ‘Lettere lingue e arti. Italianistica e culture comparate’ dell’Università degli Studi di Bari ‘Aldo Moro’. Ha curato la raccolta di studi Dostoevskij e la tradizione (Stilo 2010) ed è autore di vari saggi sull’emigrazione russa in Francia (Don Aminado, Gazdanov, Makine) e sulla tarda avanguardia russa (Zabolockij, Charms). Ha preparato con Luciano Canfora e altri studiosi il primo volume delle Opere greche di Costantino Simonidis (Edizioni di Pagina 2012) e ha indagato i rapporti tra Antonio Gramsci e i rappresentanti del potere sovietico in Italia.

ISBN 9788864790176

Considerazioni sulle stimmate di san Francesco

01/01/2013 — N. Bianchi

  € 14,00   

 

Scritte nell’italiano popolare trecentesco, le Considerazioni sulle stimmate ricostruiscono l'evento delle stimmate «con una completezza così unica e con sfumature talmente estatiche capaci di trasformare quel prodigio da sovrumano a familiare e accessibile». Dalla lettura delle Considerazioni emerge che lo scopo principale dell’autore è «riflettere sul significato spirituale delle stimmate di Francesco, evento che rappresenta l’apice della vita del Santo, in quanto costituisce la parte più importante del processo conformativo del Poverello d’Assisi a Cristo» (dall’Introduzione di A. Mastromatteo).

Nunzio Bianchi (1973) lavora presso il Dipartimento di Scienze dell’Antichità e del Tardoantico dell’Università di Bari e svolge ricerche di filologia classica e medievale. Si interessa di tradizione e ricezione dei testi greci e latini, di romanzo antico, di storia degli studi classici, temi a cui ha dedicato numerosi contributi apparsi in volumi e riviste specialistiche.

Alessandro Mastromatteo, nato a Lucera (FG) nel 1980, è frate Minore della Provincia San Michele Arcangelo di Puglia e Molise. Ha conseguito il dottorato in Teologia spirituale presso la Pontificia Università Antonianum di Roma, dove ora è docente. Si interessa di fonti francescane del XIII e XIV secolo.

ISBN 9788864790947

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook2

La penna in fondo all'occhio
Esercizi di lettura/scrittura

01/01/2013 — Lino Angiuli

  € 18,00   

 

Perché mai scrittura e lettura debbono rischiare di essere ‘separate in casa’? Perché mai il poeta non può anche essere critico? Una delle più attive e interessanti figure della poesia italiana contemporanea, Lino Angiuli, dimostra, con questa raccolta di scritti critici, come la penna e l’occhio non possano che essere complementari ovvero come la creazione letteraria debba naturalmente confrontarsi con le pagine altrui per giungere a una consapevole interlocuzione con il proprio tempo. Il saggio su Gozzano, gli ‘esercizi di lettura’, le posizioni teoriche e una selezione di prefazioni e postfazioni, distillato di oltre quarant’anni di attività culturale, contribuiscono alla fissazione di alcune idee chiave dell’itinerario di Angiuli, rivelandoci non solo i principali autori di riferimento ma anche un’idea della letteratura come ‘tradizione sperimentale’ e una concezione della relazione intellettuale come creazione di una sodalità diffusa. Perché le lettere possano essere davvero umane.

Lino Angiuli (1946) è nato e vive in Terra di Bari, dove ha diretto un Centro Regionale di servizi culturali, curando, tra l’altro, collane editoriali di carattere territoriale. Come poeta ha pubblicato dodici raccolte in lingua italiana e dialettale, ricevendo riconoscimenti e traduzioni in diverse lingue. La sua produzione poetica, presente in più di cinquanta antologie, è trattata in manuali ed enciclopedie ed è oggetto di un libro monografico curato nel 2006 da Daniele Maria Pegorari (Dal basso verso l’alto. Studi sull’opera di Lino Angiuli). Ha fatto parte di delegazioni ufficiali per scambi culturali con altre nazioni (fra cui Russia, Slovacchia, Francia-Corsica). Ha curato e pubblicato numerosi libri dedicati alla salvaguardia della cultura tradizionale. Ha all’attivo anche un’opera teatrale e una raccolta di racconti. Collaboratore dei servizi culturali della Rai e di vari quotidiani, ha fondato alcune riviste letterarie, tra le quali il semestrale «incroci», che dirige con Raffaele Nigro e Daniele Maria Pegorari per l’editore Adda di Bari.

ISBN 9788864790725

Re Borbone e tre barboni
Ballata per il viaggio in Puglia del 1859

01/01/2013 — Vito Maurogiovanni

  € 12,00   

 

Il dattiloscritto di Re borbone e tre barboni, emerso fra le carte di Vito Maurogiovanni (1924-2009), è messo in scena da Vito Signorile al teatro Abeliano di Bari dal 2011; questa è la sua prima pubblicazione in volume. Si tratta di una «ballata borbonica», come l’ha definita l’autore: il racconto del viaggio di re Ferdinando II da Napoli a Bari, ma anche la parabola di un Regno (quello delle Due Sicilie) in declino, malato come il suo re e prossimo a scomparire (siamo nel 1859). Come per tutte le opere di Maurogiovanni la rievocazione storica non è priva di riferimenti al presente, e così, ultimato nel 1993, forse questo testo parla anche della fine di un altro ‘impero’, quello messo a nudo da ‘Mani pulite’. In questo testo ritroviamo l’ironia e lo sperimentalismo linguistico di Maurogiovanni, calati in un’atmosfera fra il reale e l’onirico.

«La personalità artistica di Vito Maurogiovanni è senza dubbio una delle più importanti della letteratura pugliese del Novecento. La sua costante presenza ha caratterizza­to i momenti cruciali della vita culturale della città di Bari e ne ha segnato percorsi e tappe imponendosi per valore letterario e popolarità. […] Ma Vito Maurogiovanni è fondamentalmente un ‘uomo di teatro’. La drammaturgia rappresenta di gran lunga la parte preponderante, per quantità e impor­tanza, della sua produzione, che costituisce uno dei pochissimi punti fermi e definiti per chi volesse intra­prendere uno studio della storia della produzione tea­trale in Puglia. Il teatro di Maurogiovanni è certamente figlio della città di Bari e delle sue contraddizioni, ma col tempo è entrato a far parte della città stessa, modifi­candone la vita culturale», dall’Introduzione di Cristò.

ISBN 9788864790732

Lo scrittore indignato
Sperimentalismo, erotismo e critica sociale in Luigi Malerba

01/01/2012 — Rossella De Palma

  € 15,00   

 

La narrativa di Luigi Malerba (1927-2008), antirealistica e ‘informale’ ha intrecciato eventi storici, dimensioni corporali e un gusto del paradosso che lascia perplesso il lettore. In questo studio monografico (completato da un’utile antologia minima delle opere) il suo itinerario è ricapitolato intorno a tre nodi tematici: lo sperimentalismo, col quale Malerba ha messo in discussione le tradizionali forme del romanzo, in accordo con la poetica del Gruppo 63; l’erotismo, con la centralità ossessivamente assegnata al corpo e al sesso, come metafore della conflittualità delle relazioni interpersonali e del vuoto di una civiltà divenuta assurda; la politica, che anima le ricostruzioni storiche del Pianeta azzurro (1986) e delle Maschere (1995), con le loro allusioni alle trame occulte, allo stragismo, ai servizi segreti e alla massoneria deviata. Malerba è stato, infatti, il fustigatore delle colpe della società italiana di fine millennio: l’indignazione è la vera protagonista della sua intera opera.

Rossella De Palma è nata a Trani nel 1983. Dopo la maturità classica ha completato gli studi italianistici presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Bari ‘Aldo Moro’, conseguendo dapprima la laurea triennale in Lettere e poi la laurea magistrale in Filologia Moderna, con una tesi in Letteratura italiana moderna e contemporanea su Luigi Malerba, di cui questo volume costituisce una rielaborazione e un approfondimento.

ISBN 9788864790534

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook1

David Foster Wallace nella Casa stregata
Una scrittura tra postmoderno e nuovo realismo

01/01/2012 — Carlotta Susca

  € 18,00   

 

David Foster Wallace è uno degli scrittori contemporanei canonizzati ‘dal basso’, da un popolo di lettori entusiasti e di internauti appassionati. Questa monografia offre spunti interpretativi sulla sua opera analizzando le tematiche wallaciane in maniera trasversale: da Infinite jest al postumo, incompiuto Re pallido passando per il romanzo giovanile e wittengesteiniano La scopa del sistema, e confrontando le tematiche dei racconti e dei saggi con quelle dei romanzi. Inserendosi nel dibattito sulla ‘morte del Postmoderno’ l’autrice delinea le caratteristiche, in campo letterario, della controversa corrente letteraria e offre spunti di riflessione sul New Realism e sull’Era dell’autenticità, che recentemente i critici hanno contrapposto al Postmoderno.

Carlotta Susca (1984) vive a Bari, lavora in campo editoriale e organizza eventi letterari. Ha conseguito due lauree specialistiche: in Editoria libraria e multimediale e in Filologia moderna. Scrive recensioni per RaccontoPostmoderno, Pool, SulRomanzo, Puglialibre, Temperamente; ha pubblicato una riflessione sul Realismo in letteratura su minimaetmoralia, è entrata nella redazione di «incroci» e ha collaborato con l’Archivio DFW Italia per la lettura collettiva del Re pallido. Questo è il suo primo saggio.

ISBN 9788864790565

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook2

Il codice Dante
Cruces della «Commedia» e intertestualità novecentesche

01/01/2012 — Daniele M. Pegorari

  € 30,00   

 

Anticipato da uscite parziali su varie riviste, questo volume individua nella Commedia il ‘codice’ di un sistema intertestuale su tre livelli: i primi due riguardano il rapporto con le fonti e le ‘autocitazioni’ presenti nella Commedia, il terzo livello scopre nel Poema il ‘codice genetico’ della letteratura italiana, europea e americana, che si manifesta particolarmente allorché numerosi autori hanno dovuto dar conto dello sgomento prodotto dalla postmodernità. Da un lato si collocano i tre saggi ruotanti intorno al misterioso lancio della «corda» di Inf., xvi (dietro cui si cela forse la chiave allegorica del primo canto e dell’intera struttura morale dell’opera), dall’altro i sette saggi su Marx e Gramsci, Gozzano, Montale, Pasolini, Luzi, Loi e su quasi sessanta romanzi duemilleschi dimostrano che i debiti contratti con Dante sono indispensabili sia per costruire le più consapevoli poetiche contemporanee, sia per colorare il caleidoscopio della letteratura di consumo, al crocevia fra impegno e divertissement.

Daniele Maria Pegorari (1970) è autore del Vocabolario dantesco della lirica italiana del Novecento (2000) e curatore (con F. Tateo) della Lectura Dantis Contesti della Commedia (2004), nonché redattore della voce Dante nel Dizionario gramsciano 1926-1937 (a cura di G. Liguori e P. Voza, 2009). Dal 2007 è responsabile della sezione ‘Dante contemporaneo’ della rivista internazionale di studi «Dante». Dopo aver insegnato Filologia e critica dantesca a Bari e Foggia, oggi è docente di Letteratura italiana contemporanea nell’Ateneo di Bari. Ha pubblicato tre volumi su Luzi, due antologie di poesia del Novecento (Metrica dei giorni e Puglia in versi), Dal basso verso l’alto. Studi sull’opera di Lino Angiuli (2006), Critico e testimone. Storia militante della poesia italiana 1948-2008 e infine l’edizione dell’Uebi Scebeli di V.C. Basile e Les barisiens. Letteratura di una capitale di periferia 1850-2010, apparsi entrambi per Stilo nel 2010. Dirige il semestrale militante «incroci» (con L. Angiuli e R. Nigro) e alcune collane di ricerche e testi.

ISBN 9788864790589

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook1

Nietzsche e la poesia

01/01/2012 — AA.VV.

  € 20,00   

 

Annalisa Caputo, partendo da alcune pagine di Così parlò Zarathustra, affronta la questione del rapporto tra sofferenza e poesia. Michele Bracco sviluppa il tema del ‘ritmo’ in Nietzsche, in relazione non solo alla poetica, ma anche al tempo, alla musica e – soprattutto – al corpo. Gemma Adesso lavora sulla poetica cinematografica, specchiando Nietzsche in Dino Campana. Francesca Avelluto insegue la presenza e la voce di Nietzsche tra gli eteronimi di Fernando Pessoa. Eleonora Palmentura si interroga sul ‘Nietzsche di Gadamer’ e sul rapporto tra poetica e finitezza. Un testo che si segnala per l’originalità dei contenuti, il colore degli stili di scrittura e il desiderio di dialogare con il mondo accademico e il mondo della vita.

Annalisa Caputo, insegna Linguaggi della filosofia presso l’Università degli Studi di Bari ‘Aldo Moro’. Tra i suoi lavori: Vent'anni di recezione heideggeriana (1979-1999). Una bibliografia, F. Angeli, Milano 2001; Pensiero e affettività. Heidegger e le Stimmungen (9788864790596

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook1

Rime

01/01/2012 — Giovanni A. Paglia

  € 17,00   

 

La figura di Giovanni Antonio Paglia, erudito, storico e poeta di Giovinazzo, che pur nella posizione defilata di rimatore di provincia intrattenne rapporti con i letterati del suo tempo, dimostra come anche la ‘periferia’ fosse lambita dal fermento intellettuale che interessò nel Cinquecento le corti centro-settentrionali. Fra la sua non copiosa produzione letteraria vanno annoverate anche le Rime, canzoniere conservato in forma autografa presso la Biblioteca Ambrosiana, e databile dal frontespizio al 1579. Il ‘racconto lirico’ muove dall’innamoramento, passa per l’esperienza del pentimento, e giunge infine all’approdo catartico, suggellato significativamente dall’immagine della «Donna celeste». Si pubblica qui per la prima volta il canzoniere di Paglia, con una corposa introduzione che ricostruisce lo scenario storico-culturale in cui le Rime furono scritte e analizza i testi e il rapporto con i modelli.

Cinzia Nuzzolese è nata a Trani nel 1983. Dopo la maturità classica, nel 2007 si è laureata in Lettere presso l’Università degli Studi di Bari con una tesi in Teoria e Storia dei Generi Letterari, avente come argomento la novella di ispirazione verista in Basilicata, e, in particolare, lo studio comparato della produzione narrativa di Nicola Marini e Tommaso Claps. Presso la stessa Facoltà nel 2010 ha conseguito, con il massimo dei voti, la laurea magistrale in Filologia Moderna, presentando una tesi sul petrarchismo, incentrata sull’analisi delle Rime di Giovanni Antonio Paglia, un canzoniere inedito della produzione lirica del Cinquecento, dato qui per la prima volta alle stampe.

ISBN 9788864790619

L'altoforno
L'Ilva nei racconti e nelle canzoni di un cantautore di Taranto. Con CD Audio

01/01/2012 — Daniele Di Maglie

  € 13,00   

 

Per cinquant’anni è stato difficile poter parlare dell’Ilva di Taranto, oggi invece diventa necessario discuterne. L’altoforno comprende due racconti che hanno l’uno per protagonista e l’altro sullo sfondo la fabbrica tarantina: in Sisifo Re la minaccia di Sifone e dei suoi fratelli (le numerose ciminiere dell’Ilva) è concreta e personificata, e la resistenza della popolazione si struttura intorno al dissidente Sisifo; in Mala Estate Taranto è scenario delle aspirazioni di un giovane in cerca della propria collocazione ma oscillante fra ambizione e disincanto. Il CD allegato comprende le tracce L’Altoforno (già presente nell’album ‘Non so più che cosa scrivo’) e Non lavorare stanca, inedita. I testi delle canzoni sono in appendice al libro.

Daniele Di Maglie è un cantautore cresciuto al quartiere Tamburi di Taranto. Con il disco ‘Non so più che cosa scrivo’ ha girato l’Italia in tour e vinto numerosi premi. Vive in provincia di Bari e fa l’educatore in un Centro diurno per dissidenti psichici, confrontandosi, giornalmente, con un multiforme palinsesto di mondi immaginari. Questo è il suo primo libro; è in pubblicazione per i tipi del Grillo Editore il suo romanzo distopico La ballata dei raminghi adirati.

ISBN 9788864790657

L'ombra
Giovanni Pascoli frammenti di un'anima

01/01/2012 — Paolo De Stefano

  € 14,00   

 

In questo originale ‘romanzo biografico’, sapientemente intessuto dello stesso linguaggio pascoliano, l’Autore tratteggia il profilo interiore – gli sparsi frammenti dell’anima – del ‘suo’ Pascoli, rievocando alcuni anni della vita del poeta, quelli dell’avventura del «cavaliere errante dell’insegnamento» (dal 1882 al 1896), dalla nomina a professore di latino e greco a Matera sino all’ottenimento della cattedra universitaria a Bologna. De Stefano introduce il lettore nella vita quotidiana del ‘nido’ pascoliano (la casa un tempo devastata dal dramma della morte dei genitori e dei fratelli e ora abitata dal poeta e dalle due sorelle Ida e Maria, affettuosamente chiamata Mariù), narrando le vicende di un breve periodo della vita di Giovanni, quello dell’incipiente amore per una gentile fanciulla livornese, passione infranta sul nascere dalla pressione psicologica dell’onnipresente ombra, la devota e possessiva sorella Mariù.

Paolo De Stefano, allievo di Luigi Russo alla Scuola Normale Superiore di Pisa negli anni Cinquanta, è stato a Taranto docente di Lettere italiane e latine nello storico liceo ‘Archita’ e poi preside del liceo classico ‘Quinto Ennio’, divenuto per opera sua attivo polo culturale della città con la creazione nel 1985 del Centro Studi di Italianistica e della rivista «L’Arengo». Instancabile animatore della vita culturale tarantina, De Stefano scrive regolarmente sul «Corriere del Giorno» e tiene seminari di Letteratura italiana nella sede ionica dell’Università degli Studi di Bari. Titolare di medaglia d’oro del Ministero dell’Istruzione e membro ordinario dell’Accademia Pugliese delle Scienze, ha al suo attivo molteplici pubblicazioni, dedicate sia ad autori di origine tarantina (tra cui le Deliciae Tarentinae dell’umanista Tommaso Niccolò d’Aquino, Pater e Pricò di Cesare Giulio Viola), sia ai grandi classici della letteratura italiana, in particolare ai prediletti Dante e Pascoli.

ISBN 9788864790664

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook2

Note di poesia
Canzoni d'autore in lingua italiana, inglese e francese

01/01/2012 — Sara Notaristefano

  € 16,00   

 

Dall’Italia della ‘Scuola genovese’ alla Francia degli chansonniers, dall’America dei folk singers all’Inghilterra del pop impegnato, l’antologia, suddivisa per aree geografiche, raccoglie testi scritti da alcune tra le voci più intense e significative del cantautorato italiano e internazionale. Pur non trascurando i punti di contatto tra poesia e canzone d’autore, la selezione proposta offre al lettore un agile ma rigoroso strumento di riflessione sulla specifica dignità letteraria di un testo realizzato per musica.

Sara Notaristefano (1980) si è laureata in Lettere presso l’Ateneo di Bari nel 2004, discutendo una tesi su Pirandello e l’‘oltre’. Per il semestrale di critica letteraria «incroci» (Mario Adda Editore) ha pubblicato recensioni sulle opere di Kahlil Gibran e Giuseppe Rosato e due saggi che testimoniano il suo interesse per la letteratura novecentesca, ossia I “Quaderni di Serafino Gubbio operatore” e Il Sessantotto di Pasolini: la solitudine di un tolemaico. Ha inoltre pubblicato un romanzo intitolato Delusa dal paradiso (Sacco, 2009). Insegna Lettere nelle scuole secondarie.

ISBN 9788864790688

Sergio Solmi critico militante
Un itinerario nella letteratura italiana del Novecento

01/01/2012 — Antonio Giampietro

  € 20,00   

 

La scrittura di Sergio Solmi è esemplare della più seria ‘critica militante’, da intendersi come attenzione prevalente alla contemporaneità e da esercitarsi nei luoghi ‘necessari’ del dibattito letterario (in primis sulle pagine delle riviste), senza mai venir meno ai doveri di precisione e rigore che si richiedono allo studioso. Quest’indagine ricostruisce accuratamente in quattro capitoli un profilo del Solmi italianista – cominciando dall’ampio contesto teorico che caratterizzò gli anni della sua formazione e illustrando le relazioni intellettuali da lui intrattenute – da cui emerge il suo accostamento al mondo dei giornali e delle riviste, culminato nella fondazione e nella direzione di numerose testate. Il terzo capitolo dimostra come, nonostante l’attività di Solmi si sia espressa attraverso una quantità di scritti, mai ordinati in forma monografica, dalle sue pagine emerga una ben precisa linea della lirica contemporanea, poggiante su alcune personalità poetiche che per il critico hanno agito come figure di riferimento: Saba, Ungaretti, Quasimodo e Montale. Il quarto e ultimo capitolo passa poi a esaminare la posizione di Solmi riguardo alle due forme basilari della contemporaneità: la prosa d’arte e il romanzo. Delle opere del critico e degli studi a lui già dedicati dà conto, infine, un’ampia e precisa bibliografia.

Antonio Giampietro (1980), laureatosi in Lettere presso l’Università degli Studi di Bari ‘Aldo Moro’, è Dottore di Ricerca in Italianistica. I suoi studi spaziano dalla letteratura italiana contemporanea (Serra, Solmi e la produzione pugliese) alla letteratura francese dei primi del Novecento (Péguy), fino alle politiche sociali contro la discriminazione dei disabili e per la cooperazione allo sviluppo, e la prevenzione, gestione e risoluzione dei conflitti. Segretario della sede barese dell’Associazione dei Dottorandi e Dottori di Ricerca Italiani, è stato tra i fondatori della FAL Vision, la prima casa editrice Braille pugliese. È anche autore di un libretto di liriche: Ma tu sei il vento, Sentieri Meridiani, Foggia 2009.

ISBN 9788864790695

Euripide
L'assenza di Zeus e la crisi della democrazia

01/01/2012 — Giuseppe Micunco

  € 12,00   

 

«Nessun’altra figura della letteratura antica è così difficile da afferrare nei suoi diversi aspetti. Per molti riguardi egli appartiene ancora al periodo culminante dell’età classica, eppure nella sua opera comincia a dissolversi quella grandiosa compattezza che è propria tanto del Partenone quanto della matura tragedia sofoclea. Nell’opera euripidea il pathos della passione ardente è accostato ad una contemplatività razionalistica, canti religiosi sono rivolti agli stessi dèi che altrove sono respinti nel regno della favola, e dappertutto l’intensità del dubbio supera di molto la sicurezza della risposta» (Lesky).

Giuseppe Micunco è nato a Bari, dove risiede. Studioso dal grande rigore critico e dai molteplici interessi, scrive su riviste scientifiche approfondendo i temi legati all’incontro tra la cultura classica e la cultura cristiana ed è collaboratore dell’UTET per la collana dei classici latini. È autore di più di trenta pubblicazioni, tra cui: Praesentia numina. Catullo e il ‘dio vicino’ (1996), Sine dominico non possumus. I martiri di Abitene e la Pasqua domenicale (2004); ha curato e tradotto l’Inno in onore del beatissimo martire Lorenzo, di Aurelio Prudenzio Namaziano (Stilo Editrice 1999); insieme a Domenico Lassandro ha curato per l’UTET i Panegirici latini (2001) e De natura deorum, De senectute, De amicitia di Cicerone (2007); ha di recente curato l’Exultet I di Bari (Stilo Editrice 2011). Per Stilo Editrice cura la collana ‘piccola letteratura greca’.

ISBN 9788864790718

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook2

Il grido e l'impegno
La storia spezzata di Michele Fazio

01/01/2011 — Francesco Minervini

  € 12,00   

 

Michele Fazio è un ragazzo barese di quindici anni, pieno di vita e di entusiasmo, che una sera di luglio sta tornando a casa per cenare con la propria famiglia. All’improvviso viene strattonato; non ha il tempo di voltarsi indietro, sente degli spari, sono attimi: un proiettile gli perfora il cranio e lui cade riverso per terra. Tutti scappano, lasciandolo solo. Nell’aria si avverte, lancinante, un solo grido: ‘Aveme accise u uagnune buenn’ (‘Abbiamo ucciso il bravo ragazzo’). Con l’aiuto dei genitori Lella e Pinuccio Fazio la storia spezzata di Michele e l’assurdità della sua morte innocente tornano a ricomporsi per diventare quella memoria collettiva di cui non solo Bari, ma ogni città che protegge i propri figli deve riappropriarsi: nella consapevolezza che occorre sempre volere, pretendere, provocare una giustizia e un impegno a volte troppo difficili per gli onesti.

Francesco Minervini vive a Bari, dove insegna Lettere classiche nei licei. Ha collaborato alla creazione del portale Scienziati di Puglia, è autore di Guerra e pace in Omero (la meridiana) e Si vis pacem (Aracne). Per Stilo ha pubblicato InCanto classico. Autori latini e greci e cantautori d’oggi in concerto (2010). Ha appreso la storia di Michele Fazio dai giornali, poi, dopo aver conosciuto i suoi genitori durante un incontro a scuola, ha deciso di raccontare la vicenda a chi non la conosce. è un gesto dovuto a chi ha sofferto atrocemente per il male degli uomini e ha deciso di trasformare il suo dolore in azione civica di giustizia.

ISBN 9788864790350

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook3

Piccole patrie
Il Gargano e altri sud letterari

01/01/2011 — Salvatore Ritrovato

  € 15,00   

 

Nell’era della globalizzazione si torna a parlare di patrie, anzi di piccole patrie. È più di un richiamo al passato, alla tradizione: è un modo per riallacciare il presente a un orizzonte (politico, economico, letterario ecc.) più mosso e articolato, composto di tante realtà diverse, e tuttora vivo, imprescindibile. Il presente volume prende idealmente le mosse da questa riflessione liminare, per addentrarsi – con la méthode del passeggiatore solitario – nel mondo della poesia, in un angolo geograficamente circoscritto della provincia italiana, del suo Mezzogiorno, delle Puglie: il Gargano. I principali temi della cultura contemporanea vengono, in tal modo, saldamente agganciati alle sollecitazioni di questo luogo letterario, variamente attraversato (dalle pagine settecentesche di P. Manicone alle parodie eroicomiche di Borazio, alle differenti prospettive liriche della poesia degli ultimi anni) in un tessuto unitario e coerente, alla ricerca di un “segreto” capace di trarre immagini da coltivare anche altrove. Lungi dal formare un canone, questo libro si dispiega, dunque, come il resoconto di un viaggio provvisorio, e ancora non terminato, fra le opere di scrittori che si muovono, per scelta, lontani dai salotti e dai centri del potere, sembrano quasi schivarli, appartandosi nella storia antica e povera del luogo, nelle sue parole rare, nei miti fatti di silenzi ed inquietudini, per trarre più forza al loro verso.

Salvatore Ritrovato (1967), saggista e poeta, insegna Letteratura Italiana presso l’Università di Urbino. Fra i suoi libri: Carlo Levi e la letteratura di viaggio nel Novecento. Tra memoria, saggio e narrativa (in co-curatela, 2003), Per te non di te canto. I madrigali di Cesare Rinaldi (2005), Dentro il paesaggio. Poeti e natura (2006), Pianeta Volponi. Saggi, interventi, testimonianze (in co-curatela, 2007), La differenza della poesia (2009), L’arte del madrigale. Poeti italiani del Cinquecento (2010) e il volume di versi Come chi non torna (2008), dedicato al Gargano, dove è nato. Studioso del Novecento, si è occupato di Caproni, Calvino, Rosselli, Flaiano, C. Levi, Saba, Giotti, Bertolucci, Volponi. Collabora a diverse riviste e giornali (fra cui «Ali», «Alias», «Atelier», «Carte Urbinati», «clandestino», «Corriere del Sud», «incroci», «l’Attacco», «Poesia», «Semicerchio»). Dirige l’almanacco di poesia contemporanea Punto. In corso di stampa, presso Transeuropa, un quaderno di appunti di viaggio in Bosnia (con documentario) dal titolo Cono d’ombra.

ISBN 9788864790381

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook1

Le ragioni del fobantropo
Studio sull'opera di Guido Morselli

01/01/2011 — Domenico Mezzina

  € 18,00   

 

Romanziere poliedrico e filosofo fuori dal coro, Guido Morselli (1912-1973) inseguì senza trovarlo il suo pubblico, fino al tragico gesto suicida, rimanendo quasi del tutto inedito: eppure, non appena è iniziata, dal 1974 in poi, la pubblicazione postuma dei suoi romanzi, da Roma senza papa a Il Comunista, da Dissipatio H.G. a Uomini e amori, passando per i saggi di Fede e critica e di La felicità non è un lusso, Morselli è divenuto un autore cult, guardato con crescente interesse da parte di chi cercasse nella letteratura il coraggio di fare piazza pulita di tutte le ideologie del suo tempo e di tutti i miti del senso comune, fino a ‘mettere fra parentesi’ la propria stessa vita e quella degli altri. Sulla scia dei suoi maestri elettivi (Montaigne, Leopardi e Proust), lo scrittore ha assunto la maschera del «fobantropo», colui che critica a fondo l’antropocentrismo occidentale e in ostinata solitudine declina con realismo e rigore le ragioni di un nuovo illuminismo.

Domenico Mezzina (1979) vive fra Giovinazzo e Bari, nella cui Università degli studi ha conseguito un dottorato di ricerca in Italianistica. Si è occupato di caratteri e problemi della narrativa contemporanea, dal primo Novecento al New Italian Epic, con particolare attenzione ad autori come Raffaele Nigro e Antonio Scurati, come dimostra il recente saggio Memoria, epica, inesperienza. Il romanzo storico negli anni Zero, compreso nel volume Notizie dalla post-realtà. Caratteri e figure della narrativa italiana negli anni Zero, a cura di V. Santoro, Quodlibet, Macerata 2010. Diversi suoi contributi sono stati ospitati su «Critica letteraria» e su «incroci», ‘semestrale di letteratura e altre scritture’, di cui è segretario di redazione. È autore anche di diverse voci del prestigioso Dizionario gramsciano 1926-1937, a cura di Guido Liguori e Pasquale Voza, Carocci, Roma 2009.

ISBN 9788864790398

La diversità a teatro
I drammi giovanili di Pasolini

01/01/2011 — Jole S. Imbornone

  € 16,00   

 

Ben note sono le sei ‘tragedie borghesi’ che Pier Paolo Pasolini concepì a partire dalla seconda metà degli anni Sessanta. Meno scontata è la scoperta che il vero esordio del giovane bolognese, a soli sedici anni, fu proprio un dramma, La sua gloria. Di qui prende le mosse questa ricerca, la prima dedicata con cura esclusiva al primo teatro pasoliniano: dalle ambizioni letterarie e dalle sperimentazioni linguistiche di quella pièce liceale si passa alle originali rielaborazioni del mito nell’Edipo all’alba, velata ma audace prima manifestazione drammaturgica del desiderio omosessuale in Pasolini. Ci si concentra poi dettagliatamente sulla stesura e sulle rappresentazioni del suo unico dramma in friulano, I Turcs tal Friul (con il vano martirio del giovane ‘scandaloso’ protagonista), e sulla prima opera teatrale pasoliniana che ammetta un personaggio con connotati autenticamente paterni, La poesia o la gioia, ricca di echi del maledettismo francese.

Jole Silvia Imbornone (1980), dottoressa di ricerca in Italianistica e critico musicale, è autrice di diversi studi sul teatro di Moravia e Pasolini, apparsi fra il 2005 e il 2010 sulle riviste «Letteratura e società», «Studi pasoliniani», «incroci» e negli Atti dei Congressi dell’ADI. Dal 2005, sotto la guida di Pasquale Voza e Lea Durante, svolge attività di ricerca presso la Facoltà di Lettere e Filosofia di Bari e il Centro di ricerca interuniversitario per gli studi gramsciani; è inoltre nel direttivo dell’International Gramsci Society – Italia e ha scritto oltre 30 lemmi del prestigioso Dizionario gramsciano 1926-1937, a cura G. Liguori e P. Voza, Carocci, Roma 2009. Collabora con alcune riviste musicali online e ha partecipato anche al Dizionario completo della canzone italiana. Cantanti, autori, gruppi e produttori, a cura di E. Deregibus, Giunti, Firenze 2006.

ISBN 9788864790305

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook1

Meridione d'inchiostro
Racconti inediti di scrittori del sud

01/01/2011 — G. Turi

  € 12,00   

 

Cosimo Argentina, Osvaldo Capraro, Omar Di Monopoli, Gabriella Genisi, Giuseppe Goffredo, Andrej Longo, Raffaele Nigro, Livio Romano, Cristina Zagaria: sono i nove scrittori a cui è stato chiesto di esprimere in un racconto inedito la realtà del Meridione, la sua anima autentica e pulsante oltre la cenere degli stereotipi. Andrej Longo e Cristina Zagaria danno testimonianza di una regione che nell’esasperazione può trovare la forza e il coraggio di risollevarsi; Osvaldo Capraro sottolinea l’importanza dei piccoli gesti e di rinnovare il proprio sguardo sugli altri; Giuseppe Goffredo racconta la pena dei giovani che si strappano un pezzo di cuore perché costretti ad andar via, a ‘mettere firma’, e anche Raffaele Nigro riferisce di un viaggio, nell’illusione che ovunque sappiano far meglio che qui; Cosimo Argentina e Omar Di Monopoli attingono dalla cruda realtà di una terra deturpata, anche nell’animo, attraversata da voraci fremiti di vita e di violenza; Livio Romano e Gabriella Genisi, soffermandosi sulle contraddizioni dei meridionali, ci donano invece l’emozione di un sorriso. Con l’idea di definire un ‘alfabeto’ del Mezzogiorno, ciascun brano è preceduto da una lettera e da alcuni lemmi tratti dai paesaggi, dagli usi, dalla gastronomia del Sud Italia.

Gli autori di questa antologia sono esponenti significativi del variegato panorama letterario del Meridione.

Introduzione, Il sogno e la realtà del Meridione, tra polvere e inchiostro di Giovanni Turi;

Acqua a perdere di Livio Romano, Il sopra e il sotto di Osvaldo Capraro, Nostro Signore l’Uomo-Purpu di Omar Di Monopoli, Madre giustizia di Cristina Zagaria

ISBN 9788864790312

Piccolo guasto alla centrale del tempo
Cronache (quasi) immaginarie

01/01/2011 — Ivan Scarcelli

  € 12,00   

 

Questi racconti appartengono a pieno titolo al filone del realismo magico italiano (che ha avuto tra i suoi esponenti Bontempelli, Buzzati, Landolfi, Palazzeschi): percorrendo il territorio liminale tra realtà e immaginifico, insinuano il dubbio che le due dimensioni siano molto più prossime di quanto non si creda… La frase pronunciata da una sconosciuta in Un incontro incancellabile e un’improvvisa amnesia nella Memoria diventano la traccia dell’inquietudine sotterranea propria di ogni amore; l’arroganza degli acquirenti sfocia nel grottesco nel Cliente è sempre cannibale, che pure descrive atteggiamenti comuni a ciascuno di noi; Birra ci proietta verso un futuro in cui gli uomini vivono in cunicoli sotterranei, poiché ogni spazio aperto è stato privatizzato; La voce del dovere irride la prudenza ansiosa di un ufficiale, mentre L’egoista immortale rivela l’orrore di una vita senza fine; Un’ora nel treno, in cui un uomo ha perso improvvisamente la possibilità di intendere i suoi interlocutori, è invece un’ironica e angosciante metafora sulla solitudine.

Ivan Scarcelli è nato a Bari nel 1967. Per professione si occupa di Filosofia politica (in qualità di ricercatore presso l’Università di Bari ‘Aldo Moro’); ha la passione per la conoscenza, i libri e la scrittura, ma si è cimentato da sempre volentieri anche con la musica, non solo come ascoltatore (confessa volentieri alcune preferenze sviscerate, apparentemente eterogenee: Léo Ferré, Frank Zappa, Kurt Weill, King Crimson...). Invidia un po’ i commediografi e i ‘dialoghisti’ perché è convinto che scrivere un dialogo sia il modo più compiuto per dar forma a ‘vite immaginarie’; scrive da sempre racconti e romanzi (due completi, due in gestazione, tutti inediti) perché ritiene che siano un modo per conoscere se stessi e i propri dubbi. Si considera razionalista ma ammette di apprezzare, come lettore o spettatore, gli scrittori e i registi che sanno tratteggiare gli aspetti paradossal-surreali delle vicende umane e il versante onirico dell’esistenza, forse perché ricordano alla ragione l’esigenza di non volare in cieli troppo distanti.

ISBN 9788864790459

Sofocle
La sapienza di Zeus e la democrazia matura

01/01/2011 — Giuseppe Micunco

  € 12,00   

 

Sofocle ha cantato la vittoria di Salamina, ha vissuto gli anni splendidi della democrazia periclea, dello splendore di Atene nella letteratura e nella filosofia, ma ha anche conosciuto gli anni della peste, delle sconfitte (la spedizione in Sicilia), del regime oligarchico dei Quattrocento, della corruzione dei costumi e degli scandali, anche in materia religiosa. In tutto, però, ha sempre conservato una grande serenità e una grande fede nella protezione degli dèi, nella ‘paternità’ di Zeus, in una sorta di provvidenza divina – pur per le vie di una sapienza non sempre accessibile ai mortali –, ma anche una grande fede nell’uomo, nella sua capacità, soprattutto politica, di operare cose grandi, in particolare con la parola e con l’intelletto, e nella sua capacità di imparare a praticare la misericordia, la pietà, il ‘con-amare’.

Giuseppe Micunco è nato a Bari, dove risiede. Studioso dal grande rigore critico e dai molteplici interessi, scrive su riviste scientifiche approfondendo i temi legati all’incontro tra la cultura classica e la cultura cristiana ed è collaboratore dell’UTET per la collana dei classici latini. È autore di più di trenta pubblicazioni, tra cui: Praesentia numina. Catullo e il ‘dio vicino’ (1996), Sine dominico non possumus. I martiri di Abitene e la Pasqua domenicale (2004); ha curato e tradotto l’Inno in onore del beatissimo martire Lorenzo, di Aurelio Prudenzio Clemente (Stilo Editrice 1999); insieme a Domenico Lassandro ha curato per l’UTET i Panegirici latini (2001) e De natura deorum, De senectute, De amicitia di Cicerone (2007); ha di recente curato l’Exultet I di Bari (Stilo Editrice 2011).

ISBN 9788864790473

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook2

Agesilao Milani
Echi danteschi in un poema risorgimentale

01/01/2011 — Giovanni Francesco Jatta

  € 15,00   

 

Si pubblica qui, in una nuova edizione, corredata di una breve introduzione e di opportune note, un poemetto di Giovanni Francesco Jatta, l’Agesilao Milani, che costituisce non solo un’occasione di verifica della funzione ‘mitica’ di Dante come modello letterario, ma anche un significativo episodio della ‘fortuna’ di Dante nell’Ottocento e del suo ‘riuso’, in chiave politica, secondo i modi di una rilettura attualizzante che lo piega alle esigenze e alle attese della società civile e, in questo caso, agli umori della fase risorgimentale. All’interno di un preciso e consapevole processo di imitazione, evidente nell’adozione della terza rima e nel ricorso allo strumento narrativo della profezia post eventum, l’autore, celebrando il tentato regicidio ai danni di Ferdinando II di Borbone, veicola una prospettiva antiborbonica, antimazziniana e filosabauda, con la conseguente esaltazione delle glorie piemontesi.

Ricercatrice di Letteratura italiana presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Foggia, dove insegna anche Critica dantesca, Anna Maria Cotugno, accanto ad alcuni interventi sulle riviste letterarie italiane fra Otto e Novecento e sulla cultura pugliese, ha pubblicato saggi e monografie che riguardano prevalentemente la ‘ricezione’ di Dante nella letteratura moderna e contemporanea.

ISBN 9788864790480

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook2

Un pensiero in gioco
Storie, teorie ed esperienze di didattica ludica in filosofia

01/01/2011 — AA.VV.

  € 15,00   

 

Il testo presenta i risultati di una ricerca sulla filosofia e la didattica, promossa insieme da docenti universitari e di liceo. Nella prima parte, F. De Natale si sofferma su alcuni pensatori del ’900 che hanno posto il gioco al centro delle loro teorie e indica il ludus come simbolo efficace della filosofia e dell’esistenza. A. Caputo, dopo aver collocato l’impostazione ermeneutica all’interno della storia della didattica della filosofia italiana, mostra i fondamenti di una possibile philosophia ludens e fornisce una cassetta degli attrezzi per gli insegnanti che vorranno provare a giocare in classe con la filosofia. La seconda parte del volume presenta i resoconti delle docenti A. Mercante e R.M. Baldassarra, che hanno già sperimentato nei licei questo pensiero in gioco, e riporta passi dei diari di bordo degli studenti giocatori. Emerge la possibilità di un viaggio originale nella storia della filosofia, che parte dal pensare per arrivare al pensato. E si delinea la verità del gioco come mediazione: non solo per studiare meglio, ma anche e soprattutto per comprendere meglio se stessi.

Rosa Maria Baldassarra, dottore di ricerca, studiosa di fenomenologia e di didattica, è docente a tempo indeterminato presso il liceo Classico ‘Margherita’ di Bari. Annalisa Caputo è ricercatrice e insegna Linguaggi della filosofia nella Facoltà di Lettere e Filosofia di Bari. Ha scritto diversi testi su M. Heidegger. Di recente: Io e tu. Una dialettica fragile e spezzata. Percorsi con P. Ricoeur, Stilo, Bari 2009; Philosophia ludens. 240 attività per giocare in classe con la storia della filosofia, edizioni la meridiana, Molfetta 2011. Ferruccio De Natale è professore ordinario di Ermeneutica filosofica nella Facoltà di Lettere e Filosofia di Bari. Autore di Tra Ethos e Oikos. Studi su Husserl, Heidegger e Jonas, Palomar, Bari 2001. Ha curato inoltre i testi: Forme di scrittura filosofica. Elementi di teoria e di didattica, Franco Angeli, Milano 2001; Tra linguaggi e silenzi. Riflessioni filosofiche, Adriatica, Bari 2004; L’insegnamento della filosofia oggi, Stilo, Bari 2004; L’estraneo e il comune. Profili filosofici del Novecento da Dewey a Ricoeur, Progedit, Bari 2007. Annamaria Mercante, dottore di ricerca, studiosa di J. Dewey e di didattica, insegna presso il liceo Scientifico ‘Salvemini’ di Bari.

ISBN 9788864790404

Cinque novelle

01/01/2011 — Federico De Roberto

  € 14,00   

 

Federico De Roberto (Napoli, 1861 - Catania, 1927), ideatore di un Verismo giovane ed originale, fu osservatore minuzioso, sarcastico eppur spietato della Sicilia del suo tempo: dalle sue opere traspare per essa una passione tormentata, quasi feroce. Ne nasce una strabiliante capacità di narrare a rapidi tocchi ma profondamente, di sorvolare le maree della folla come di scandagliare gli angoli più oscuri delle coscienze. Questa antologia consta di una snella e mirata introduzione sul periodo storico-letterario degli esordi narrativi dell’autore catanese, e di cinque novelle, corredate di note e di singole presentazioni, tra le più famose ed innovative (La disdetta, San Placido, Il rosario, La scoperta del peccato, Il paradiso perduto). La raccolta nasce destinata agli ‘studenti’ di tutte le età: tanto a quelli a cui la scuola riesce ancora a solleticare qualche curiosità, quanto a quelli che hanno lasciato i banchi da un pezzo ma che sentono il desiderio di conoscere, lasciandosi guidare, senza invadenze critiche né didattiche, in una raccolta ‘di fiore in fiore’ che non potrà non affascinare.

Annalisa Molfetta si è specializzata in Filologia Moderna presso l’Università di Bari. Nelle sue tesi di laurea in Letteratura italiana moderna e contemporanea si è occupata, nel 2007, del postmoderno in Paolo Volponi e nel 2010 delle problematiche risorgimentali nel Meridione in De Roberto e Tomasi di Lampedusa. Si è cimentata nel giornalismo locale e da sempre coltiva la passione della scrittura e ha ottenuto vari importanti riconoscimenti: il 2003 è stato il suo anno d’esordio, con la pubblicazione, grazie al Rotaract International, del romanzo breve Lo spirito del prete. Vite parallele, già nella rosa dei primi 25 al Campiello Giovani del 2002, e poi con l’apprezzamento della giuria del VII ‘Certamen della Tuscia’ di Viterbo per la traduzione ed il commento di un brano del commediografo greco Menandro. Il 2010 vede il suo racconto Lotte, Lotte… ottenere l’Attestato di Merito della giuria popolare nel Premio letterario ‘Il Racconto nel Cassetto’ dall’Associazione Libera Italiana di Villaricca (NA) ed il racconto Il sacrificio aggiudicarsi il secondo premio per la narrativa alla 50° edizione del Premio ‘Leone di Muggia’ (TS).

ISBN 9788864790329

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook3

Dostoevskij e la tradizione

01/01/2011 — M. Caratozzolo

  € 15,00   

 

Gli studi contenuti nella presente raccolta si propongono di approfondire il rapporto tra l’opera di Dostoevskij e la tradizione, intesa come l’insieme di quegli antichi testi e modelli culturali (gli archetipi, i miti, le sacre scritture, i poemi omerici) che sono stati alla base della formazione dello scrittore e hanno trovato un significativo riflesso nella sua scrittura. Gli autori intendono mostrare come questa enorme ricchezza di conoscenze ed esperienze abbia portato Dostoevskij a porsi il problema dell’attualizzazione dei modelli antichi e, in un continuo gioco con il passato ‘perduto’, ad auspicare un futuro migliore.

Marco Caratozzolo, ricercatore, insegna Lingua e letteratura russa presso la Facoltà di Lingue e letterature straniere dell’Università degli Studi di Bari ‘Aldo Moro’ ed è autore di vari saggi sulla letteratura della tarda avanguardia e dell’emigrazione russe. Da anni collabora, nell’ambito di ricerche sull’Ottocento e il Novecento russo, con i proff. Rosanna Casari, Ugo Persi e Maria Chiara Pesenti, che insegnano Lingua e letteratura russa alla Facoltà di Lingue e letterature straniere dell’Università degli Studi di Bergamo, presso la Cattedra di Slavistica istituita nel 1968 da Nina Kauchtschischwili.

ISBN 9788864790220

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook2

Romanzi greci ritrovati
Tradizione e riscoperta dalla tarda antichità al Cinquecento

01/01/2011 — Nunzio Bianchi

  € 17,00   

 

La conoscenza degli unici romanzi greci conservati integralmente (Caritone, Senofonte Efesio, Achille Tazio, Longo, Eliodoro) è affidata a pochi manoscritti (in qualche caso ad uno solo). Le testimonianze più o meno esplicite della loro circolazione e sopravvivenza dalla tarda antichità al Cinquecento sono poche e talora di non concorde interpretazione. Queste pagine fanno luce su alcuni momenti della tradizione dei romanzi antichi, sui modi e i tempi della loro riscoperta: dal riuso di parole e intere locuzioni nelle lettere fittizie di un epistolografo tardoantico (Aristeneto) o nelle seriose omelie di un predicatore d’età normanna (Filagato da Cerami), all’imitazione di un ‘novello’ romanziere nella Bisanzio dei Comneni (Niceta Eugeniano), fino al recupero di alcuni romanzi da parte di un principe della filologia (Poliziano) e al loro approdo in tipografia sul finire del Cinquecento.

Nunzio Bianchi (1973) lavora presso il Dipartimento di Scienze dell’Antichità dell’Università di Bari e svolge ricerche di filologia classica. Si interessa di tradizione e ricezione dei testi e si occupa del romanzo antico. Ha pubblicato Caritone e Senofonte Efesio. Inediti di Giovanni Lami (2004), Il codice del romanzo. Tradizione manoscritta e ricezione dei romanzi greci (2006) e numerosi saggi apparsi in volumi e in riviste specialistiche («Quaderni di storia», «Paideia», «Exemplaria classica», «Bollettino dei classici», «Bollettino della Badia Greca di Grottaferrata»).

ISBN 9788864790282

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook4

Il tempo del risveglio

01/01/2010 — Sefedin Fetiu

  € 10,00   

 

Ex Jugoslavia. Siamo negli anni bui della dittatura di Tito quando la violenza serba sulla etnia albanese innescò nel popolo kosovaro, come risposta altrettanto forte, la nascita di una rinnovata coscienza nazionale. L’università di Prishtina divenne focolaio vivo dell’impegno di intellettuali consapevoli della propria identità – considerati eroi della patria – e le pagine del libro, dedicate al ruolo edificante della cultura e dell’insegnamento, prestano quindi un nome e un volto a quanti non rinunciarono a sperare in un futuro di libertà anche a costo della vita. La storia europea degli ultimi cinquant’anni viene così filtrata attraverso la presa di coscienza, da parte del giovane Skender, di un destino individuale fortemente intrecciato a quello del popolo e dei suoi eroi, e fiducioso in un futuro in cui la fedeltà alle tradizioni possa essere coniugata con la tensione verso una pace multietnica.

Sefedin Fetiu è nato a Gjakova nel 1943, si è laureato alla Facoltà di Filosofia dell’università di Prishtina in Lingua e Letteratura albanese nel 1977. Nel 1983 ha ricevuto il titolo di Dottore e, dopo un breve periodo di insegnamento, dal 1979, ha lavorato presso l’Istituto Albanologico di Prishtina in qualità di collaboratore scientifico per la Letteratura. Molti suoi scritti sono stati pubblicati a Prishtina e a Tirana.

ISBN 9788864790121

Dio è tollerante? Il cristianesimo di fronte alla pluralità delle religioni e alla sfida etica globale

01/01/2010 — Pietro Polieri

  € 35,00   

 

La ‘tradizione’ cristiana, che pure, rispetto a tante altre, non rinuncia a confrontarsi con il ‘presente’ religioso, caratterizzato da molteplici e variegate opzioni, antiche e moderne, nasconde e mantiene, quale ‘eredità’ ricevuta dal suo passato ‘cristiano-centrico’, dietro le riflessioni teologiche, improntate ‘progressisticamente’ al pluralismo e alla tolleranza, la convinzione profonda dell’in-sensatezza ‘in-sé’ delle altre religioni e della necessità che esse riconoscano la propria legittimità solo ‘in relazione’ al cristianesimo. Quest’ultimo, dal punto di vista morale, e particolarmente in una proposta cattolica approfondita nella presente ricerca, è stato capace invece di valorizzare l’alterità e la pluralità religiose, ponendo il dialogo ‘co-relazionale’ e ‘globalmente responsabile’ tra le religioni come condizione irrinunciabile per far fronte alla sfida etica planetaria che insiste anche e soprattutto sulle religioni, considerate ‘geneticamente’ capaci di immaginare e di impegnarsi per una realtà diversa e migliore. Attraverso l’analisi critica delle posizioni di studiosi di primo piano e di personalità eminenti del mondo cristiano-cattolico prende lentamente forma il pensiero dell’Autore, imperniato sulla necessità di riconoscere all’alterità religiosa una sua autonomia e di porre la parità e l’incommensurabilità tra le tradizioni religiose come condizioni primarie di possibilità per un dialogo fecondo tra loro.

Pietro Polieri (1974) ha conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in ‘Logos e Rappresentazione. Studi interdisciplinari di letteratura, estetica, arti e spettacolo’ – Sezione ‘Innovazione e Tradizione: eredità dell’antico nel moderno e nel contemporaneo’ presso l’Università di Siena. Attualmente insegna Antropologia culturale, Discipline demoetnoantropologiche e Sociologia del turismo culturale presso l’Università ‘Aldo Moro’ di Bari, e Sociologia dei processi culturali e comunicativi presso l’Università ‘Federico II’ di Napoli. È inoltre docente di Storia della filosofia patristica presso l’Istituto di Teologia Ecumenico-Patristica Greco-Bizantina ‘San Nicola’ di Bari – Facoltà Teologica Pugliese (FTP). Presso l’Istituto Teologico Interreligioso ‘Santa Fara’ di Bari (FTP), già professore incaricato per il seminario di Filosofie e teologie delle religioni, insegna Filosofia della storia, Filosofia della religione e nei seminari intitolati Cristianesimo e filosofia contemporanea e Antropologia delle religioni: il sacro. Insegna inoltre Storia e Filosofia nei licei. È autore, oltre che di numerosi saggi su riviste specializzate, delle monografie intitolate I suoni della Torah. L’ebraismo «letto» attraverso la musica (1998), La voce dell’Inizio. Alla sorgente della musica ebraica (2001), Il manifesto della donna «riformata». Una lettura del Cantico dei Cantici (2001). Per la Stilo ha pubblicato, nella stessa collana “Filosofia”, La colpa dell’essere. Il racconto biblico della violazione originaria tra ricostruzione storico-teologica e analisi filosofica (2003). Diplomato in Flauto Traverso presso il Conservatorio ‘L. Refice’ di Frosinone, è direttore titolare di cori polifonici e compositore. È autore della raccolta di musica sacra e liturgica La Carezza dello Spirito (2008), per varie formazioni corali e organo sinfonico.

ISBN 9788864790183

Italo Calvino e i cavalieri fantastici

01/01/2010 — Chiara Lacirignola

  € 15,00   

 

Il volume è un percorso all’interno di quella narrativa calviniana specchio della tensione dell’autore verso la creazione di personaggi positivi ed eroici, modelli per l’uomo moderno che deve recuperare un ruolo attivo nella Storia. Se nell’immediato dopoguerra il neorealismo imprigionava gli artisti nella necessità di una produzione impegnata, Calvino sfugge a questo imperativo esaltando i valori della mobilità, della rapidità, dell’azione e li racchiude in personaggi attivi, idealisti e indagatori. Tuttavia gli avvenimenti storici, le delusioni, ma anche i viaggi e i nuovi incontri mutano la prospettiva con cui l’autore tratta l’archetipo del cavaliere, il quale abbandona la storia civile per proiettarsi in uno spazio meta-temporale e meta-letterario. Nel percorrere la strada della riattualizzazione del mito cavalleresco Calvino non esita a ricorrere a una delle più marcate attitudini narrative tardo-novecentesche, la riscrittura, che lo porta ad attingere non solo alla tradizione letteraria nazionale (Ariosto in primis) ma anche a quella internazionale (dal Don Quijote all’avanguardia francese de Les fleurs bleues), in un fecondo connubio di topoi cavallereschi e fantastici.

Chiara Lacirignola (1982) vive a Bari dove ha compiuto i suoi studi nella Facoltà di Lettere e Filosofia e ha conseguito la laurea specialistica in Filologia moderna, discutendo una tesi in Storia della critica e della storiografia letteraria con la prof.ssa Lea Durante. È al suo esordio come autrice.

ISBN 9788864790190

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook2

Les barisiens
Letteratura di una capitale di periferia (1850-2010)

01/01/2010 — Daniele M. Pegorari

  € 30,00   

 

Nella Parigi di inizio Novecento Ricciotto Canudo, uno fra i primi teorici mondiali del cinema, partito da Gioia del Colle per divenire protagonista della vita culturale della Ville Lumière, veniva vezzosamente appellato barisien; negli anni Settanta il termine fu riscoperto per indicare quell’école di giovani sociologi, filosofi, storici e critici dell’Università di Bari che seppe parlare con coraggiosa originalità e nuova problematicità allo sclerotizzato panorama del marxismo italiano. La storia di quell’aggettivo diviene in questo libro il simbolo della trasformazione della figura dell’intellettuale e delle sue condizioni di lavoro in Puglia, dalla secolare diaspora verso Napoli, Firenze, Parigi e gli Stati Uniti fino alla creazione di un ceto di scrittori e critici finalmente residenti dopo lo spartiacque rappresentato dal Sessantotto e dalla nascita dell’ente Regione (1970). È così che la Puglia ha potuto scrollarsi di dosso il complesso di essere solo una ‘provincia dell’impero’ e ha scoperto il risvolto positivo di essere ‘periferia’: la sua natura di confine può renderla più aperta all’ascolto e alla sperimentazione. Note critiche, saggi, recensioni, schede di valutazione editoriale ed atti di convegno, scritti da Pegorari nell’arco di quasi quindici anni, diventano ora tessere di un’organica storia sociale della letteratura in Terra di Bari dal Risorgimento ad oggi.

Daniele Maria Pegorari (1970) ama studiare, scrivere, far studiare e far scrivere di letteratura: per questo insegna nel Dipartimento di Italianistica di Bari (Letteratura italiana contemporanea e Sociologia della letteratura), dirige la rivista «incroci» (con L. Angiuli e R. Nigro) e tre collane di ricerche e testi (“Officina” e “Biblioteca di Letteratura Pugliese” di Stilo; “Le ciliegie” di Palomar). Alcuni suoi libri: Dall’«acqua di polvere» alla «grigia rosa». L’itinerario del dicibile in Mario Luzi (1994), Vocabolario dantesco della lirica italiana del Novecento (2000), Metrica dei giorni (2000), Mario Luzi da Ebe a Constant (2002), Contesti della “Commedia” (2004), Non disertando la lotta. Versi e prose civili di Mario Luzi (2006), Dal basso verso l’alto. Studi sull’opera di Lino Angiuli (2006), Critico e testimone. Storia militante della poesia italiana 1948-2008 (2009).

ISBN 9788864790206

Io e tu
Una dialettica fragile e spezzata. Percorsi con Paul Ricoeur

01/07/2009 — Annalisa Caputo

  € 25,00   

 

Il volume propone alcuni saggi di ricerca teoretica dedicati alla filosofia contemporanea, approfondendone tematiche di particolare interesse. Il primo lavoro, di carattere storico-critico, è rivolto a quanti vogliono addentrarsi nello studio dell’ermeneutica di Paul Ricoeur. Il secondo saggio si interroga sul senso del proprio essere e dell’essere dell’altro, sulla difficoltà e la bellezza dell’entrare in relazione. È stato pensato con un taglio esistenziale e può essere letto anche senza una conoscenza specifica delle problematiche ricoeuriane. Il tema conduttore del libro, ‘una dialettica fragile e spezzata’, nasconde infine il colloquio con gli studiosi esperti del filosofo francese, a partire dalla constatazione che manca ancora a livello internazionale una monografia su questo specifico aspetto (metodologico e concettuale) del suo pensiero, mentre, forse, proprio in esso risiede la scoperta e la consegna più feconda dell’ermeneutica ricoeuriana.

Annalisa Caputo (Bari, 1970), ricercatrice presso la cattedra di Ermeneutica filosofica del Dipartimento di Scienze filosofiche dell’Università degli Studi di Bari, insegna “Linguaggi della filosofia” nel corso di Laurea Magistrale dell’Ateneo barese. È autrice di diversi lavori su Nietzsche, Heidegger, Binswanger, Ricoeur, ma anche di studi che mettono ‘in gioco’ la filosofia a partire dal confronto con altri campi del sapere e con la ‘prassi’ didattica. Tra i suoi volumi: Pensiero e affettività: Heidegger e le “Stimmungen” (1889-1928), Franco Angeli, Milano 2001; Vent’anni di recezione heideggeriana (1979-1999). Una bibliografia, Franco Angeli, Milano 2001; La Filosofia e il Sacro. M. Heidegger e R. Otto, Stilo, Bari 2002; Heidegger e le tonalità emotive fondamentali (1929-1946), Franco Angeli, Milano 2005; Amore e sofferenza: tra autenticità e inautenticità. Un percorso con L. Binswanger, Ed. CVS, Roma 2007.

ISBN 9788887781984

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook3

Eschilo
La giustizia di Zeus e la nascita della democrazia

01/01/2009 — Giuseppe Micunco

  € 10,00   

 

Eschilo partecipò personalmente alle vittoriose battaglie di Maratona e di Salamina (490 e 480 a.C.) e vide il trionfo della civiltà greca su quella persiana, della giustizia divina sull’empietà barbara, della democrazia ateniese sulla monarchia orientale, della libertà sul dispotismo tirannico. Nelle sue tragedie il poeta di Eleusi cantò tutto questo, spiegando e consolidando, alla luce della sua teodicea, le ragioni profonde della nascita della democrazia nella città di Atene e nella civiltà occidentale.

Giuseppe Micunco è nato a Bari (1945), dove risiede. Studioso dal grande rigore critico e dai molteplici interessi, scrive su riviste scientifiche approfondendo i temi legati all’incontro tra la cultura classica e la cultura cristiana, ed è collaboratore dell’UTET per la collana dei classici latini. È autore di più di trenta pubblicazioni tra cui: Praesentia numina. Catullo e il ‘dio vicino’ (1996); Inno in onore del beatissimo martire Lorenzo di Aurelio Prudenzio Clemente (1999); Panegirici latini (a cura di D. Lassandro e G. Micunco, 2001); Sine dominico non possumus. I martiri di Abitene e la Pasqua domenicale (2004); M. T. Cicerone, De natura deorum, De senectute, De amicitia (a cura di D. Lassandro e G. Micunco, 2007).

ISBN 9788887781922

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook4

Italo Calvino e l'Einaudi

01/01/2009 — D. Ribatti

  € 12,00   

 

La casa editrice Einaudi fu fondata nel 1933 a Torino. Il giovane Italo Calvino divenne amico e collaboratore di Giulio Einaudi e degli altri più anziani di lui che già lavoravano per la casa editrice, tra i quali Cesare Pavese, Felice Balbo, Natalia Ginzburg, Massimo Mila, Franco Venturi e Paolo Serini. Nel 1950 Calvino, che già si occupava dell’ufficio stampa, venne ufficialmente assunto come impiegato presso la casa editrice Einaudi per diventarne, a partire dal 1955, dirigente. Nel corso di quarant’anni Calvino dedicò gran parte del suo tempo ai libri degli altri attraverso una instancabile attività di lettore, redattore e promotore culturale. Questo libro si propone, utilizzando la testimonianza dello scrittore e quella di quanti, nel corso di quegli anni, interagirono con lui, di tracciare una breve sintesi di questa eccezionale esperienza.

Domenico Ribatti (Andria 1956), ordinario di Anatomia Umana presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia di Bari, è autore di circa quattrocento lavori scientifici di rilevanza internazionale, dedicati soprattutto all’angiogenesi nello sviluppo embrionale e nella progressione tumorale. Nel 2008 l’Università di Timisoara (Romania) gli ha conferito la laurea honoris causa in Medicina e Farmacia. Sin dai primi anni Novanta ha coniugato la ricerca medica con la riflessione intorno alla letteratura italiana moderna, come redattore di «incroci» e collaboratore dell’«Indice», di «Belfagor» e delle pagine culturali della «Gazzetta del Mezzogiorno». Nel 1995 ha pubblicato con Lacaita un Omaggio ad Italo Calvino, seguito da Leonardo Sciascia. Un ritratto a tutto tondo (Schena 1997) e da Una partitura incompiuta (Sciascia 2004). Del 2007 è il suo debutto come poeta con L’assenza del centro, edito da Sentieri Meridiani mentre nel 2008 ha pubblicato per i tipi della nostra casa editrice, nella collana Officina, la raccolta di saggi Scienza e letteratura. Storia di un doppio legame.

ISBN 9788864790022

La virtù della frivolezza
Saggio sull'opera di Paolo Ruffilli

01/01/2009 — Giovanni Inzerillo

  € 16,00   

 

Paolo Ruffilli, nato a Rieti nel 1949, ma residente a Treviso sin dal 1972, è uno dei poeti più interessanti della sua generazione. La sua opera può essere agevolmente collocata in un ipotetico territorio di scrittura ‘metafisica’, in cui gli oggetti comuni e, ancor più, le situazioni della quotidianità, divengono occasione (proprio come nel suo maestro elettivo, Eugenio Montale) per un salto conoscitivo che sappia misurarsi con le ebbrezze e con i dolori dell’esistenza. Tuttavia dell’enigmaticità del grande poeta genovese nulla rimane nell’opera di Ruffilli, orientata verso la comunicazione col lettore in un tempo in cui i ritmi della vita associata paiono impermeabili al canto e alla tensione etica della poesia. Questa monografia di Giovanni Inzerillo è la prima organicamente dedicata a Paolo Ruffilli e, attraverso un confronto con i grandi modelli letterari sui quali si è formato l’autore, esamina lucidamente il suo intero itinerario. Chiude il volume un’intervista al poeta.

Giovanni Inzerillo (Palermo, 1982) ha conseguito la Laurea in Lettere classiche con il massimo dei voti e la lode presso l’Università degli Studi di Palermo, discutendo una tesi in Letteratura italiana contemporanea sotto la guida della prof.ssa Domenica Perrone. Ha completato i suoi studi a Roma, frequentando un Master in Editoria. È attualmente dottorando di ricerca in Italianistica presso l’Ateneo palermitano.

ISBN 9788864790046

La Vidua Vidue
L'assedio saraceno di Bari del 1002 e l'intervento veneziano

01/01/2009 — Alfredo Giovine

  € 12,00   

 

Questa edizione ripropone, con una nuova veste grafica e redazionale, il volume di Alfredo Giovine La Vidua Vidue, pubblicato per la prima volta nel 1965 all’interno della Biblioteca dell’Archivio delle Tradizioni Popolari Baresi, e ristampato anastaticamente nel 1992. Costituiscono l’argomento del testo: l’assedio dei Saraceni alla città di Bari nel 1002, l’intervento provvidenziale delle navi veneziane in soccorso dei baresi e la festa che per secoli ha ricordato questo evento. L’episodio evidenzia l’importante ruolo che Bari ha avuto nella storia dell’Adriatico, nei rapporti tra l’Impero Romano d’Oriente e l’Impero Romano d’Occidente e nei rapporti con l’Islam. Il volume è corredato di tre Appendici, un ricco apparato bibliografico e significative fotografie. AUTORE Alfredo Giovine (Bari 1907-1995) è stato uno dei più importanti studiosi della cultura popolare del Mezzogiorno. Infatti, raccolse, per più di cinquant’anni, memorie e documenti con particolare attenzione alla musica e al teatro, e la bibliografia dei suoi scritti conta più di 600 opere. Nel 1960 fondò la Biblioteca dell’Archivio delle Tradizioni Popolari Baresi con un’importante sezione dedicata alla Civiltà Musicale Pugliese. La peculiarità di questa Biblioteca è la raccolta ordinata e sistematica di un grande numero di testi periodicamente pubblicati in fascicoli. Nel 1990 gli venne assegnato il Premio internazionale di cultura popolare e i suoi lavori sono stati più volte riproposti sia da case editrici locali che nazionali come UTET, Giunti e Laterza. La ricerca e l’amore appassionato per la cultura del popolo lo portarono a focalizzare gli studi soprattutto sulla sua città, che egli affettuosamente chiamava la zite mé (la mia sposa). Conosciuto e apprezzato anche all’estero, curò la collaborazione con importanti periodici italiani e stranieri, e la stesura di voci.

lfredo Giovine (Bari 1907-1995) è stato uno dei più importanti studiosi della cultura popolare del Mezzogiorno. Infatti, raccolse, per più di cinquant’anni, memorie e documenti con particolare attenzione alla musica e al teatro, e la bibliografia dei suoi scritti conta più di 600 opere. Nel 1960 fondò la Biblioteca dell’Archivio delle Tradizioni Popolari Baresi con un’importante sezione dedicata alla Civiltà Musicale Pugliese. La peculiarità di questa Biblioteca è la raccolta ordinata e sistematica di un grande numero di testi periodicamente pubblicati in fascicoli. Nel 1990 gli venne assegnato il Premio internazionale di cultura popolare e i suoi lavori sono stati più volte riproposti sia da case editrici locali che nazionali come UTET, Giunti e Laterza. La ricerca e l’amore appassionato per la cultura del popolo lo portarono a focalizzare gli studi soprattutto sulla sua città, che egli affettuosamente chiamava la zite mé (la mia sposa). Conosciuto e apprezzato anche all’estero, curò la collaborazione con importanti periodici italiani e stranieri, e la stesura di voci.

ISBN 9788864790077

Uebi Scebeli
Diario di tenda e cammino della spedizione del Duca degli Abruzzi in Etiopia (1928-1929)

01/01/2009 — Vito C. Basile

  € 18,00   

 

Lo Uebi Scebeli è il più grande fiume del Corno d’Africa: ha le sorgenti nella savana etiope, a poca distanza da quelle dell’altro grande fiume, il Giuba, del quale, dopo un corso divergente di ben 2.000 km, diviene un gigantesco affluente dietro le dune somale che gli impediscono l’accesso diretto all’Oceano Indiano. Dopo quasi un secolo di vani tentativi di geografi e avventurieri europei e americani, la prima esplorazione integrale del fiume si deve a una spedizione italiana che, guidata da Luigi di Savoia, Duca degli Abruzzi, fra il 1928 e il 1929 individuò le fonti e ridiscese fino alla Somalia italiana. Si tratta di una grande pagina di storia coloniale, alla vigilia dell’effimera conquista dell’Etiopia per volontà del regime fascista. Alla spedizione partecipò come medico e naturalista il maggiore Vito Cosimo Basile che vi compì alcuni importantissimi studi di patologia umana, botanica e zoologia: di quel viaggio ci ha lasciato un dettagliato resoconto che fu pubblicato da Cappelli a Bologna nel 1935 e che ora viene riproposto in una nuova edizione, introdotta da un saggio di Daniele Maria Pegorari. Il valore letterario del Diario merita l’attenzione non solo degli studiosi di storia dell’intellettualità pugliese, ma anche di quelli della letteratura italiana di viaggio, grazie a una mirabile prosa capace di disseminare considerazioni mediche, geologiche e geografiche all’interno di una narrazione accattivante per la ricchezza delle informazioni e per i frequenti squarci lirici.

Vito Cosimo Basile (Polignano a Mare 1887-1958), laureatosi in Medicina a Napoli, partecipò alla Prima guerra mondiale come ufficiale della Marina Militare italiana. Si specializzò a Bologna in medicina tropicale e pubblicò i suoi studi su varie riviste scientifiche. Partecipò all’esplorazione del fiume Uebi Scebeli, e individuò rari esemplari di zoologia e botanica. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, si ritirò nel paese d’origine, dove continuò la professione di medico, dedicandosi con particolare impegno alla cura dei poveri e alla gestione dell’Ospedale di Sant’Antonio. Intellettuale di ampio respiro, seppe mirabilmente coniugare la sua professione di medico e di scienziato con interessi umanistici e con l’amore appassionato per il suo paese e la sua lingua.

ISBN 9788864790084

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook2

Canti popolari dei bambini e dei ragazzi baresi

01/12/2008 — Alfredo Giovine

  € 12,00   

 

Il volume ripropone, in una nuova edizione, i Canti popolari dei bambini e dei ragazzi baresi, pubblicati per la prima volta da Alfredo Giovine nel 1966. I canti, raccolti con il registratore dal figlio Felice ai primi degli anni '60, vengono riproposti suddivisi in sezioni tematiche, arricchiti di nuove fotografie, e con gli aggiornamenti della grafia barese che l’autore, fin dal 1964, suggeriva. Ne emerge un mondo antico, caratterizzato da giochi semplici che venivano insegnati dai genitori ai loro figli nelle fredde e lunghe sere d’inverno, quando non c’era ancora la televisione, e la narrazione e il gioco erano i passatempi essenziali. Una raccolta di grande importanza culturale che fa conoscere ai bambini le generazioni precedenti, e li aiuta a crescere in quanto «un’educazione alla lettura (e all’ascolto) non può prescindere, ancora oggi, dall’avvicinamento del bambino alla sua cultura di appartenenza. Al suo dialetto» (D. Giancane)

Alfredo Giovine (Bari 1907-1995) è stato uno dei più importanti studiosi della cultura popolare del Mezzogiorno. Infatti, raccolse, per più di cinquant’anni, memorie e documenti con particolare attenzione alla musica e al teatro, e la bibliografia dei suoi scritti conta più di 600 opere. Nel 1960 fondò la Biblioteca dell’Archivio delle Tradizioni Popolari Baresi con un’importante sezione dedicata alla Civiltà Musicale Pugliese. La peculiarità di questa Biblioteca è la raccolta ordinata e sistematica di un grande numero di testi periodicamente pubblicati in fascicoli. Nel 1990 gli venne assegnato il Premio internazionale di cultura popolare e i suoi lavori sono stati più volte riproposti sia da case editrici locali che nazionali come UTET, Giunti e Laterza. La ricerca e l’amore appassionato per la cultura del popolo lo portarono a focalizzare gli studi soprattutto sulla sua città, che egli affettuosamente chiamava la zite mé (la mia sposa). Conosciuto e apprezzato anche all'estero, curò la collaborazione con importanti periodici italiani e stranieri, e la stesura di voci di enciclopedie. Nel 2001 Bari gli ha anche dedicato una strada.

ISBN 9788887781892

Anime lungo la cornice
Dante nell'opera di Mario Luzi

01/01/2008 — Annalisa Caiaffa

  € 15,00   

 

Sulla scorta degli ormai ricchissimi studi sulla presenza di Dante nella letteratura contemporanea, a livello addirittura planetario, con esiti che vanno dai sofisticati richiami intertestuali, propri della poesia, alle ‘invenzioni’ narrative e fantastiche che caratterizzano perlopiù la letteratura di massa e le scritture dello spettacolo, questo libro illumina in maniera esaustiva il fascino che l’autore della Vita nova e della Commedia ha esercitato sul più importante poeta italiano del secondo Novecento, Mario Luzi (Firenze 1914-2005). Dalle raccolte giovanili, che rispolveravano movenze stilnovistiche, ai saggi ripetutamente dedicati al modello medievale, dalle raccolte della piena maturità, dominate da un’accesa ‘purgatorialità’, fino alla suggestiva messinscena del Purgatorio, il dantismo di Luzi appare una coerente interpretazione del nostro tempo come un viaggio di ritrovamento del senso e della memoria.

Annalisa Caiaffa (1983) vive a Cerignola (FG), e ha compiuto i suoi studi nella Facoltà di Lettere e Filosofia di Bari, dove ha conseguito brillantemente la laurea triennale in Lettere e quella specialistica in Filologia moderna, discutendo due tesi in Filologia e critica dantesca, rispettivamente con i professori Domenico Cofano e Daniele Maria Pegorari. È al suo esordio assoluto come autrice.

ISBN 9788887781915

Una autobiografia di fatti non accaduti
La narrativa di Walter Siti

01/01/2008 — Francesca Giglio

  € 15,00   

 

Ben noto come uno dei maggiori studiosi di Letteratura italiana contemporanea, disciplina di cui è ordinario nell’Università dell’Aquila, e curatore dell'opera omnia di Pasolini, Walter Siti (1947), modenese di nascita ma romano di formazione, si è segnalato in maniera sempre più convincente, a partire dal 1994, come narratore, pubblicando quattro romanzi (l’ultimo è del 2008) e una raccolta di racconti, editi da Einaudi e Mondadori. Al centro di tutta la produzione c’è l’ossessione narcisistica della rappresentazione di sé, ma, al contempo, l’analisi dei processi che oggi portano alla mistificazione della realtà, anche con il concorso della macchina televisiva che abbatte i confini fra reality e fiction. Ne vien fuori una ‘finta autobiografia’, il racconto iperrealistico e ‘maledetto’ della vicenda di un io-Walter che continuamente entra ed esce dalla vita reale del suo autore, sullo sfondo degradato della metropoli postmoderna. Questa monografia, la prima dedicata allo scrittore romano, ricostruisce con analisi accurate l’evoluzione dell’intero itinerario narrativo e la sua peculiare natura filosofica.

Francesca Giglio (1983) vive a Gravina di Puglia (Ba) e ha compiuto tutti i suoi studi nella Facoltà di Lettere e Filosofia di Bari, dove ha conseguito brillantemente la laurea specialistica in Filologia moderna, discutendo una tesi in Letteratura italiana col prof. Pasquale Voza. È al suo esordio assoluto come autrice.

ISBN 9788887781908

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook2

Scienza e letteratura
Storie di un doppio legame

01/01/2008 — Domenico Ribatti

  € 22,00   

 

Il volume raccoglie quarantaquattro interventi di alta divulgazione, scritti dal 1987 al 2007, apparsi su varie testate specialistiche e generalistiche. Si susseguono gustosi medaglioni dedicati a grandi figure di medici e scienziati (da Dulbecco alla Levi Montalcini, da Basaglia a Schweitzer, da Veronesi a Strada), o a scrittori in cui la scienza o la malattia hanno assunto un valore paradigmatico per la rappresentazione dei labirinti del sé e, ancor più, della conflittualità del reale (da Gadda a Calvino, da Eco a Svevo, da Tobino a P. Levi, a cui si deve l’immagine del «doppio legame»), con l’obiettivo di rinverdire l’utopia umanistica di una fusione fra saperi storico-critici e scienze della natura. La coerenza dello sguardo complessivo e lo stile sempre piano e comunicativo rendono questo libro appassionante sia per i cultori delle scienze che per i non addetti ai lavori.

Domenico Ribatti (Andria 1956), ordinario di Anatomia Umana presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia di Bari, è autore di circa quattrocento lavori scientifici di rilevanza internazionale, dedicati soprattutto all’angiogenesi nello sviluppo embrionale e nella progressione tumorale. Nel 2008 l’Università di Timisoara (Romania) gli ha conferito la laurea honoris causa in Medicina e Farmacia. Sin dai primi anni Novanta ha coniugato la ricerca medica con la riflessione intorno alla letteratura italiana moderna, come redattore di «incroci» e collaboratore dell’«Indice», di «Belfagor» e delle pagine culturali della «Gazzetta del Mezzogiorno». Nel 1995 ha pubblicato con Lacaita un Omaggio ad Italo Calvino, seguito da Leonardo Sciascia. Un ritratto a tutto tondo (Schena 1997) e da Una partitura incompiuta (Sciascia 2004). Del 2007 è il suo debutto come poeta, con L’assenza del centro, edito da Sentieri Meridiani.

ISBN 9788887781878

L'ordine violato
Il tradimento nell'opera di Alessandro Manzoni

01/01/2008 — Alberto Volpi

  € 14,00   

 

Il tradimento attraversa la cultura occidentale con profonde ramificazioni e antichissime radici. Adamo, rompendo i patti con Dio, precipita l’umanità nel peccato a cui Cristo rimedia attraverso l’infedeltà di Giuda, antonomasia del traditore. Accusa infamante come nessun’altra e crimine meritevole di morte, il tradimento prolifera nella vita politica e allunga la sua ombra inquietante sulla vita quotidiana, non risparmiando la sfera dei sentimenti tra familiari, amanti e amici. Il traditore, figura esecrata, si ammanta tuttavia di un fascino ambiguo per la potenza del segreto che custodisce, il gioco coperto e pericoloso che conduce con astuzia e abilità teatrali fin quasi sulla soglia della follia. Il cattolico Manzoni coglie con drammaticità la diffusione generalizzata del tradimento nella storia, lo sviamento che crea nei disegni stabiliti dall’alto, l’inutile retorica che si accompagna alla ridda dei punti di vista. Pronto a usarlo quale strumento estetico di svolta nelle narrazioni, si confronta soprattutto con la sua portata morale. Ci offre così, sempre affondando il bisturi dell’analisi, figure complesse di traditori in trame aggrovigliate, cercandovi con fatica una via d’uscita che ristabilisca, infine, l’ordine violato.

Alberto Volpi (1969), laureato all’Università degli Studi di Milano in Storia della critica letteraria con Franco Brioschi, con una tesi sulle Teorie del personaggio (1994), ha conseguito nel 2001 un dottorato di ricerca in Teoria e analisi del testo, lavorando sul tema Forme del tradimento nella letteratura risorgimentale, presso l’Università di Bergamo dove ha poi svolto fino al 2003 attività tutoria e didattica integrativa per la cattedra di Letteratura italiana della Facoltà di Lingue e Letterature straniere. Ha pubblicato Il personaggio del giocatore, la scrittura e il nulla nei diari di Landolfi, in Problemi del personaggio, a cura di Giovanni Bottiroli, Bergamo University Press, 2001; Natura e individuo in “Casa d’altri” di Silvio d’Arzo, «incroci», giugno 2006; La scrittura come nullificazione. Appunti di teoria ed esempi testuali nella letteratura del Novecento, «Nuova prosa», settembre 2006. Dal 2001 è insegnante di ruolo nelle scuole secondarie di Bergamo.

ISBN 9788887781847

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook2

Compendium musicae

01/01/2008 — Renato Cartesio

  € 10,00   

 

Il Compendium musicae (Compendio di musica, redatto nel 1618 e pubblicato nel 1650), di René Descartes (1596-1650), è un trattato di teoria musicale rinascimentale, in cui sono indagati i rapporti matematici che regolano le consonanze, le dissonanze e le tonalità. L’opera, scritta da Descartes all’età di ventidue anni, costituisce un dono personale dell’autore al suo amico Isaac Beeckman (1588-1637), scienziato olandese, che lo incoraggia alla ricerca nel campo delle applicazioni della matematica alla fisica. Lo studio degli intervalli e l’utilizzo degli armonici fisici sono, in realtà, interpretati a partire da considerazioni puramente esperienziali. Infatti, effettua prima di tutto fisicamente gli esperimenti che devono portare alle consonanze, ma pone alla base di tutto un’attitudine estetica. La teoria è, nel caso della musica, asservita al piacere: una musica deve piacere, e i criteri affinché piaccia non sono celesti o numerici, ma umani. Per Descartes, le reazioni umane alla musica sono soggettive, variano a seconda delle circostanze, ma la scienza musicale è oggettiva: le sue leggi sono un prodotto della natura che non rispetta il capriccioso giudizio umano. Il trattato, una sintesi in tredici capitoli della teoria e della pratica musicale, circola manoscritto fino alla sua prima edizione nel 1650 a Utrecht, in Olanda, qualche mese dopo la morte del filosofo. L’opera viene riproposta con testo originale a fronte, traduzione, note e immagini: un ricco apparato critico, prezioso per approfondire i complessi rapporti tra musica, matematica e filosofia agli inizi dell’età moderna.

Patrizia Iandolo è diplomata in Pianoforte e laureata con lode in Discipline dell’Arte, della Musica e dello Spettacolo (indirizzo Musica) presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Bologna. Svolge attività di ricerca in campo musicale. Ha già pubblicato i volumi Acustica musicale. Fondamenti fisici della musica e La musica nel Traité du beau di Jean-Pierre de Crousaz con le Edizioni Phasar.

ISBN 9788887781823

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook2

Pindaro e la lirica corale
L'ebbrezza e la misura

01/01/2008 — Giuseppe Micunco

  € 8,00   

 

La lirica corale è poesia pubblica, che il poeta compone su commissione per manifestazioni civili e/o religiose. Pindaro, Simonide, Bacchilide, Alcmane, Ibico propongono nel loro canto una continua revisione del mito, della religiosità, della tradizione, alla ricerca di nuovi valori, tra ebbrezza del vivere e misura sempre da ritrovare, in un conflitto spesso ‘tragico’, ma perciò degno dell’uomo, di un uomo che è sempre più ‘animale politico’. Nel progredire della coscienza civile, risalta un amore per la vita, che proprio perché si confronta con limiti inconoscibili, va continuamente ricercato, desiderato e, per quello che è possibile, anche tragicamente, conquistato.

Giuseppe Micunco è nato a Bari (1945), ove risiede. Professore di latino, greco e greco biblico, studioso dal grande rigore critico e dai molteplici interessi, ha curato ricerche che spaziano dal mondo classico, all’intercultura, all’agiografia e alla spiritualità. Scrive su riviste scientifiche tra cui «Invigilata lucernis» del Dipartimento di studi classici e cristiani dell’Università di Bari, approfondendo i temi legati all’incontro tra la cultura classica e la cultura cristiana, ed è collaboratore dell’UTET per la collana dei classici latini. È autore di più di trenta pubblicazioni tra cui: Praesentia numina. Catullo e il ‘dio vicino’ (1996), Inno in onore del beatissimo martire Lorenzo di Aurelio Prudenzio Clemente (1999), Panegirici latini (a cura di D. Lassandro e G. Micunco) (2001), Sine dominico non possumus. I martiri di Abitene e la Pasqua domenicale (2004).

ISBN 9788887781830

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook4

Per un cenobio laico
L'ascetismo intellettuale in Italia fra Otto e Novecento

01/01/2008 — M. Isabel Giabakgi

  € 14,00   

 

Partendo da antecedenti illustri della letteratura europea – Dante, Rabelais, Ariosto – insieme ad alcune suggestioni di matrice nietzschiana, i quattro capitoli del volume approfondiscono, nell’ambito della letteratura italiana, i risvolti di un topos letterario codificatosi fra XIX e XX secolo – il ‘cenobio laico’ – destinato a estendere il suo fascino lungo percorsi culturali impensabili: dal monastero fantastico dell’Undecimo comandamento (1881) di Anton Giulio Barrili, alle soluzioni claustrali vagheggiate dal poeta Rosario Altomonte, per giungere alla provocatoria inchiesta “Per un cenobio laico” della rivista di Lugano «Coenobium». A questa battaglia filomodernista prese parte anche Fogazzaro, i cui romanzi sono pervasi dall’irresistibile fascino della vita monastica, sia pure nell’ottica ambigua del laico riformista. In tal modo, la riscoperta di autori, luoghi e opere, rimasti sino ad ora poco conosciuti, ci permette di comprendere meglio la vita letteraria italiana a cavallo di due secoli.

Formatasi con Domenico Cofano a Bari, dove si è laureata con una tesi in Filologia e critica dantesca, Maria Isabel Giabakgi (1973) nel 2004 ha conseguito col compianto Michele Dell’Aquila un dottorato di ricerca in Discipline linguistiche, filologiche e letterarie e pubblicato, tra gli altri saggi, Anton Giulio Barrili, un garibaldino critico di Dante (2002); L’ultimo Fogazzaro nella rivista italo-ticinese «Coenobium» (2004); “Poesia” e il cenacolo dell’Abbaye (2006); Il tema del Conclave nella narrativa otto-novecentesca (2007); Fogazzaro e Dante (2008). Dal 2004 collabora alle attività scientifiche e didattiche delle cattedre di Letteratura italiana della Facoltà di Lettere e Filosofia di Foggia.

ISBN 9788887781724

La filosofia e le scienze della mente

01/01/2008 — Mariateresa De Palma

  € 12,00   

 

Uno degli interrogativi essenziali, cui l’uomo sembra non riuscire ancora oggi a fornire una risposta soddisfacente, è quello relativo alla definizione del concetto di mente. Le difficoltà nell’indagine di questo tema, definito metaforicamente da Schopenhauer nodo cosmico o enigma ammantato di mistero, nascono fondamentalmente dal fatto che, per dirla con le parole di Edelman, «a differenza di ogni altra entità, che possiamo descrivere come oggetto esterno nei due differenti modi del senso comune e della scienza, nel caso della coscienza noi siamo ciò che descriviamo scientificamente…». Nel corso dei secoli è emersa una molteplicità di approcci a tale problematica. L’ipotesi più interessante, a cui è dedicato questo lavoro, è degli ultimi decenni e deriva dalle teorizzazioni di alcuni noti neurobiologi. Questi affermano che una corretta analisi dei meccanismi di natura fisica e biologica, che presiedono al funzionamento della mente, considerata non più come una sostanza ma come un processo, non possa prescindere dall’apporto di discipline apparentemente molto distanti, in particolar modo da quello fornito dalla filosofia.

Mariateresa de Palma, nata a Terlizzi (Ba) nel 1981, laureata in Filosofia nel 2004 e laureanda in Scienze della Formazione primaria presso l’Università degli Studi di Bari, è particolarmente interessata ai temi riguardanti la bioetica e ha conseguito nel 2006 il diploma di Master di II livello in “Etica pratica e bioetica” presso l’Università “La Sapienza” di Roma. Attualmente è membro del comitato etico presso la Asl Bat della Regione Puglia.

ISBN 9788887781755

Il cantico nuovo
La musica e il canto nel Nuovo Testamento

01/01/2008 — Giuseppe Micunco

  € 12,00   

 

Il canto nuovo è quello degli uomini nuovi della nuova alleanza inaugurata da Gesù nel suo mistero pasquale. Musica e canto hanno una parte importante nei testi del Nuovo Testamento, non solo quando propriamente parlano in concreto della lode di Dio nella comunità cristiana, ma anche quando i termini del linguaggio musicale sono usati metaforicamente per definire la novità di vita dei credenti in Cristo. L’analisi di una settantina di passi individuati nei Vangeli, negli Atti, nelle Lettere, nell’Apocalisse, condotta esegeticamente nel contesto della tradizione musicale ebraica e di quella greca, mette in luce una prima comunità che canta nella gioia la Pasqua del Signore, e può costituire un prezioso riferimento per il canto delle nostre assemblee liturgiche.

Giuseppe Micunco, oltre che di numerosi libri e articoli sulla cultura antica, classica e cristiana, è autore di varie opere agiografiche. Ha curato l’edizione degli scritti della Serva di Dio Santa Scorese, degli scritti della Beata Elia di San Clemente, del Servo di Dio Carmine De Palma; le biografie del sacerdote barese morto in missione d. Franco Ricci, della Beata Elia e del canonico Beniamino Bux. È anche autore del volume CANTA CHI AMA. La musica e il canto in sant’Agostino.

ISBN 9788887781793

Montezuma

01/01/2007 — Giuseppe A. Borgese

  € 20,00   

 

Esule negli Stati Uniti durante il fascismo, Giuseppe Antonio Borgese compone in inglese, fra il 1938 e il 1941, un libretto d’opera in versi sulla conquista del Messico, che vide contrapposti il condottiero spagnolo Hernán Cortés e il leggendario re azteco Montezuma: dietro la filigrana epica, affidata alla suggestiva voce fuori campo dello storico Bernal Díaz del Castillo, si cela una violenta polemica contro il nazionalismo fascista, ispiratore di un colonialismo tardivo. Il testo, per il quale Roger Sessions compose la partitura musicale, rimase inedito e viene qui proposto a stampa per la prima volta, con la traduzione italiana di Sabina Colella, autrice anche di un denso saggio introduttivo e dell’apparato di note filologiche e interpretative.

Sabina Colella è nata a Monopoli nel 1978. Laureatasi in Lettere, con una tesi in Letteratura italiana, presso l’Università di Bari, vi ha proseguito gli studi conseguendo nel 2007 il Dottorato di ricerca in Italianistica. Dopo aver esordito nel 2005 col saggio Il riso e la divinità: da Palazzeschi al cinema americano («incroci», 11) e con l’intervento su Prezzolini organizzatore di cultura (letto al convegno “Le più forti amicizie. Natalino Sapegno e una generazione di intellettuali”, Fac. di Lettere e Filosofia di Bari), ha concentrato la sua attenzione su Borgese al quale ha dedicato alcuni contributi destinati a volumi collettanei: G.A. Borgese poeta americano (2006), “L’Arciduca”, un dramma storico di G.A. Borgese (2007), Tra utopia politica e innovazione letteraria: riflessioni sull’esilio americano di G.A. Borgese (in corso di stampa). I suoi studi intorno alla letteratura sulla conquista del Messico sono documentati anche dall’intervento su Conflitti di religione e civiltà in tre libretti del Settecento (letto nel 2007 al convegno “Sacro e/o profano nel teatro fra Rinascimento ed Età dei Lumi”, Fac. di Lettere e Filosofia di Bari).

ISBN 9788887781861

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook2

Saffo e la lirica monodica
La cosa più bella

01/01/2007 — Giuseppe Micunco

  € 10,00   

 

Nella mutata situazione socio-politica, determinata dalla seconda colonizzazione (VII-VI sec. a.C.), nasce una nuova poesia che ci attesta una ricerca di motivazioni, di riflessione, di senso. Questo lavoro ricostruisce la lirica del ‘canto a solo’ intorno all’interrogativo posto da Saffo (ma che è anche degli altri poeti) circa ‘la cosa più bella’, quella che rende la vita degna di essere vissuta, che sia l’eros del bello, l’amore e l’amicizia, la giovinezza, la forte sopportazione, il vino e la lotta politica, la poesia stessa. Non conta più la comune opinione di una società che metteva al primo posto l’aretè, il valore guerriero, la gloria delle armi, per cui ideale supremo era morire in battaglia, magari per mano di un valoroso eroe... Conta la vita personale di Saffo, conta l’uomo, ogni uomo, con tutte le sue passioni e debolezze.

Giuseppe Micunco è nato a Bari (1945), ove risiede. Professore di latino, greco e greco biblico, studioso dal grande rigore critico e dai molteplici interessi, ha curato ricerche che spaziano dal mondo classico, all’intercultura, all’agiografia e alla spiritualità. Scrive su riviste scientifiche tra cui «Invigilata lucernis» del Dipartimento di studi classici e cristiani dell’Università di Bari, approfondendo i temi legati all’incontro tra la cultura classica e la cultura cristiana, ed è collaboratore dell’UTET per la collana dei classici latini. È autore di più di trenta pubblicazioni tra cui: Praesentia numina. Catullo e il ‘dio vicino’ (1996), Inno in onore del beatissimo martire Lorenzo di Aurelio Prudenzio Clemente (1999), Panegirici latini (a cura di D. Lassandro e G. Micunco) (2001), Sine dominico non possumus. I martiri di Abitene e la Pasqua domenicale (2004).

ISBN 9788887781656

Canta chi ama
La musica e il canto in sant'Agostino

01/01/2007 — Giuseppe Micunco

  € 12,00   

 

ISBN 9788887781670

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook4

Luzi oltre Leopardi
Dalla forma alla conoscenza per ardore

01/01/2007 — Francesco Medici

  € 14,00   

 

Gli ermetici furono probabilmente i primi a raccogliere l’eredità di Leopardi e a riflettere sulla sua lezione di sfida aperta alla modernità. Francesco Medici indaga la presenza del Recanatese nella coscienza poetica e critica di Mario Luzi, con particolare riferimento alla prima produzione luziana da La barca (1935) a Onore del vero (1957). Leopardi si rivela per Luzi un modello irrinunciabile da cui avviare una rifondazione della poesia a partire dalla sublimazione della vicissitudine nella forma, fino al suo stesso superamento in favore di una conoscenza animata dall’ardore della realtà. Chiudono il volume un’intervista al poeta e una postfazione di Marco Beck.

Francesco Medici (i974), italianista e studioso della letteratura araba d'emigrazione, è membro ufficiale dell'International Association for the Study of the Life and Work of Kahlil Gibran (University of Maryland). Tra i maggiori traduttori in Italia dell’opera gibraniana, è autore di numerosi contributi critici sul celebre poeta-pittore libanese e su altri letterati arabi della diaspora. Nel 2014 ha tradotto e curato per i tipi di Mesogea Il Libro di Khalid di Ameen Rihani, il primo romanzo in inglese pubblicato da uno scrittore arabo in America (New York, 1911). Per la Stilo ha inaugurato la collana ‘Officina’ con la monografia Luzi oltre Leopardi. Dalla forma alla conoscenza per ardore (2007) e ha curato l'antologia Poeti arabi della diaspora (2015) per la collana 'Ciliegie'.

ISBN 9788887781762

Esiodo
Le opere. Il lavoro e la giustizia

01/01/2006 — Giuseppe Micunco

  € 10,00   

 

Esiodo riparte nella sua nuova opera dal punto di arrivo della Teogonia, da Zeus. Il lavoro è la ‘parte’ assegnata da Zeus all’uomo, è il peso che deve portare, ma anche la sua grandezza. L’esaltazione del lavoro, unita al dovere strettamente connesso di rispettare la giustizia, rappresenta la nuova conquista della civiltà occidentale.

Giuseppe Micunco è nato a Bari (1945), ove risiede. Professore di latino, greco e greco biblico, studioso dal grande rigore critico e dai molteplici interessi, ha curato ricerche che spaziano dal mondo classico, all’intercultura, all’agiografia e alla spiritualità. Scrive su riviste scientifiche tra cui «Invigilata lucernis» del Dipartimento di studi classici e cristiani dell’Università di Bari, approfondendo i temi legati all’incontro tra la cultura classica e la cultura cristiana, ed è collaboratore dell’UTET per la collana dei classici latini. È autore di più di trenta pubblicazioni tra cui: Praesentia numina. Catullo e il ‘dio vicino’ (1996), Inno in onore del beatissimo martire Lorenzo di Aurelio Prudenzio Clemente (1999), Panegirici latini (a cura di D. Lassandro e G. Micunco) (2001), Sine dominico non possumus. I martiri di Abitene e la Pasqua domenicale (2004).

ISBN 9788887781502

Omero
Odissea. L'uomo che conobbe

01/01/2005 — Giuseppe Micunco

  € 10,00   

 

Odìsseo impara a sue spese che il conoscere si lega strettamente al soffrire: soddisfare il desiderio di conoscere costa sofferenza e il sapere aumenta il soffrire. Questo binomio conoscere/soffrire è la nuova fondamentale acquisizione del poeta dell’Odissea, ma anche del pensiero greco e di tutta la cultura occidentale. Ed è un’acquisizione che segna un altro punto fermo rispetto, non solo alla civiltà guerresca dell’Iliade, ma anche a visioni della vita ormai indegne di un uomo che voglia veramente e pienamente essere tale e che si caratterizza, invece, soprattutto e prima di tutto, per la sua razionalità.

Giuseppe Micunco è nato a Bari (1945), ove risiede. Professore di latino, greco e greco biblico, studioso dal grande rigore critico e dai molteplici interessi, ha curato ricerche che spaziano dal mondo classico, all’intercultura, all’agiografia e alla spiritualità. Scrive su riviste scientifiche tra cui «Invigilata lucernis» del Dipartimento di studi classici e cristiani dell’Università di Bari, approfondendo i temi legati all’incontro tra la cultura classica e la cultura cristiana, ed è collaboratore dell’UTET per la collana dei classici latini. È autore di più di trenta pubblicazioni tra cui: Praesentia numina. Catullo e il ‘dio vicino’ (1996), Inno in onore del beatissimo martire Lorenzo di Aurelio Prudenzio Clemente (1999), Panegirici latini (a cura di D. Lassandro e G. Micunco) (2001), Sine dominico non possumus. I martiri di Abitene e la Pasqua domenicale (2004).

ISBN 9788887781304

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook1

Inni omerici
Gli dei

01/01/2005 — Giuseppe Micunco

  € 10,00   

 

I Greci sono stati un popolo laico, caso unico, si può dire, nel mondo antico: non hanno avuto libri sacri, né caste sacerdotali. Hanno avuto contatti con realtà religiose diverse e le hanno razionalizzate; hanno cercato nella loro riflessione, più filosofica che teologica, di ‘sistemare’ organicamente i poteri delle varie divinità, purificando una concezione teologica troppo antropomorfica e rendendo gli dèi nello stesso tempo sempre più nobili, ma anche sempre più vicini.

Giuseppe Micunco è nato a Bari (1945), ove risiede. Professore di latino, greco e greco biblico, studioso dal grande rigore critico e dai molteplici interessi, ha curato ricerche che spaziano dal mondo classico, all’intercultura, all’agiografia e alla spiritualità. Scrive su riviste scientifiche tra cui «Invigilata lucernis» del Dipartimento di studi classici e cristiani dell’Università di Bari, approfondendo i temi legati all’incontro tra la cultura classica e la cultura cristiana, ed è collaboratore dell’UTET per la collana dei classici latini. È autore di più di trenta pubblicazioni tra cui: Praesentia numina. Catullo e il ‘dio vicino’ (1996), Inno in onore del beatissimo martire Lorenzo di Aurelio Prudenzio Clemente (1999), Panegirici latini (a cura di D. Lassandro e G. Micunco) (2001), Sine dominico non possumus. I martiri di Abitene e la Pasqua domenicale (2004).

ISBN 9788887781328

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook1

Esiodo
Teogonia. Dal Chàos al Kòsmos

01/01/2005 — Giuseppe Micunco

  € 10,00   

 

Nella Teogonia Esiodo, nel ricostruire in modo sistematico le origini degli dèi, propone un percorso che va dal chàos al kòsmos, dal ‘disordine’ all’ordine. Lo fa ancora nella lingua, nello stile e nell’esametro dell’epica e, in qualche modo, in continuità con i punti fermi messi dai poemi omerici, alla ricerca di elementi saldi di civiltà. Un cammino dal disordine all’ordine, è, in fondo, un cammino dall’irrazionale al razionale, dall’‘ira’ disordinata, se così si può chiamare, degli elementi primordiali, alla ‘pietà’ ordinatrice di Zeus e all’umanità dell’uomo.

Giuseppe Micunco è nato a Bari (1945), ove risiede. Professore di latino, greco e greco biblico, studioso dal grande rigore critico e dai molteplici interessi, ha curato ricerche che spaziano dal mondo classico, all’intercultura, all’agiografia e alla spiritualità. Scrive su riviste scientifiche tra cui «Invigilata lucernis» del Dipartimento di studi classici e cristiani dell’Università di Bari, approfondendo i temi legati all’incontro tra la cultura classica e la cultura cristiana, ed è collaboratore dell’UTET per la collana dei classici latini. È autore di più di trenta pubblicazioni tra cui: Praesentia numina. Catullo e il ‘dio vicino’ (1996), Inno in onore del beatissimo martire Lorenzo di Aurelio Prudenzio Clemente (1999), Panegirici latini (a cura di D. Lassandro e G. Micunco) (2001), Sine dominico non possumus. I martiri di Abitene e la Pasqua domenicale (2004).

ISBN 9788887781335

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook3

Omero
Iliade. L'ira di Achille

01/01/2005 — Giuseppe Micunco

  € 10,00   

 

Attraverso l’analisi e il commento di alcuni passi scelti, l’autore ci aiuta a rileggere l’opera di Omero cogliendone quei significati profondi in cui classicità e modernità si incontrano. Il poeta greco, infatti, pur nella grande ricchezza, di racconti, di imprese, di personaggi, ha una chiara proposta culturale: nel confronto tra l’ira folle e feroce dell’eroe greco e l’umanità di Ettore, tra l’irrazionale e il razionale, tra cultura guerriera e cultura di pace, propone di mettersi alle spalle un mondo regolato dall’istinto guerresco per trovare una nuova misura della vita. Le passioni, le guerre, dolore e tristezza, continueranno ad affliggere gli uomini, ma la possibilità che l’ira possa trovare una misura, essere razionalizzata da leggi di umana pietà, essere illuminata da ragioni di civiltà (e in tutto questo la poesia riveste un ruolo importante) è la nuova frontiera che l’Iliade apre in maniera irreversibile all’Occidente.

Giuseppe Micunco è nato a Bari (1945), ove risiede. Professore di latino, greco e greco biblico, studioso dal grande rigore critico e dai molteplici interessi, ha curato ricerche che spaziano dal mondo classico, all’intercultura, all’agiografia e alla spiritualità. Scrive su riviste scientifiche tra cui «Invigilata lucernis» del Dipartimento di studi classici e cristiani dell’Università di Bari, approfondendo i temi legati all’incontro tra la cultura classica e la cultura cristiana, ed è collaboratore dell’UTET per la collana dei classici latini. È autore di più di trenta pubblicazioni tra cui: Praesentia numina. Catullo e il ‘dio vicino’ (1996), Inno in onore del beatissimo martire Lorenzo di Aurelio Prudenzio Clemente (1999), Panegirici latini (a cura di D. Lassandro e G. Micunco) (2001), Sine dominico non possumus. I martiri di Abitene e la Pasqua domenicale (2004).

ISBN 9788887781373

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook5

La colpa dell'essere
Il racconto biblico della violazione originaria tra ricostruzione storico-teologica e analisi filosofica

01/01/2003 — Pietro Polieri

  € 14,00   

 

Cosa vuol dire che l'essere dell'uomo è colpevole prima di ogni peccato? Cosa significa sostenere che la colpevolezza dell'uomo non è altro che lo stato ontologico nel quale egli si trova sin dal momento della sua creazione proprio perché è una creatura? Cosa comporta, dunque, pensare la relazione tra colpa e creazione: lo scagionamento dell'uomo da ogni responsabilità in ordine alla realizzazione del male e la conseguente iscrizione di quest'ultimo nell'azione creatrice di Dio, cosa che renderebbe appunto Dio autore del male? Oppure l'ammissione della possibilità di pensare nella sua purezza ed essenzialità il rapporto tra l'essere della creatura e l'Essere del Creatore? Nelle pagine di questo libro, dense di traiettorie inedite di riflessione e ricche di stimolanti sollecitazioni alla discussione filosofica e teologica, oltre che storica e letteraria, prende vorticosamente forma un pensiero irrequieto e destabilizzante, che trae tale sua peculiare identità dal fatto di avere come oggetto d'indagine una relazione originaria, un inizio.

Pietro Polieri, laureato in Filosofia all'Università di Bari, insegna Cultura e civiltà ebraica come professore a contratto presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Foggia. Inoltre è docente presso l'Istituto di Teologia Ecumenico-Patristica Greco-Bizantina "'S. Nicola" di Bari, dove tiene seminari semestrali riguardanti la cultura e il pensiero ebraici e la filosofia. Da alcuni anni collabora con la Cattedra di Antropologia culturale dell'Università di Bari, presso la quale svolge ricerche sull'antropologia della postmodernità, in via di pubblicazione sulla rivista di studi demo-etno-antropologici "Lares". Diplomato in Flauto traverso al Conservatorio "L. Refice" di Frosinone, affianca all'attività di flautista quella di direttore di coro. È autore dei volumi monografici I suoni della Torah. L'ebraismo "letto" attraverso la musica (Messaggi, 1998), Il manifesto poetico della donna "riformata". Una lettura del Cantico dei Cantici (Progedit, 2001), La voce dell'Inizio. Alla sorgente della musica ebraica (Messaggi, 2001).

ISBN 9788887781489

Riconciliatevi con Dio
Cinque anni di episcopato in Albania (1997-2002). Documenti sulla vita della Chiesa e della società

01/01/2002 — Angelo Massafra

  € 15,00   

 

L'autore ricostruisce, attraverso la storia dei suoi cinque anni di episcopato in Albania (1997-2002), un periodo particolarmente difficile nella storia religiosa e civile di un Paese che, nel passaggio dalla dittatura alla democrazia, ha trovato nella Chiesa cattolica una guida ferma. Riconciliatevi con Dio è la prospettiva che caratterizza l'impegno di un vescovo e di una comunità cristiana, volto a ricostruire non solo la Chiesa ma, attraverso un dialogo costruttivo con le altre religioni, l'intera società. Una pubblicazione ricca di materiale inedito (documenti ufficiali della vita della Chiesa cattolica in Albania, relazioni, testimonianze, cronache) che ci fa entrare in profondità nell'anima di un popolo dell'Est europeo all'Italia da sempre particolarmente vicino. Una documentazione fotografica a colori valorizza maggiormente il volume: le parole scritte diventano così volti di una generazione in cammino. Uno strumento prezioso per capire la mentalità e la vita sociale di un Paese con cui occorre confrontarsi con impegno.

Mons. Angelo Massafra dell'Ordine dei Frati Minori, nato a San Marzano di San Giuseppe (Taranto, Italia), arbëresh (italo-albanese), è stato ordinato sacerdote nel 1974 a Lecce e ha ricoperto incarichi come Predicatore, Formatore e Definitore in diverse località e istituzioni della sua Provincia Francescana. Arrivato in Albania nel 1993 per la formazione dei giovani candidati albanesi alla vita religiosa dell'Ordine, è stato inizialmente maestro dei novizi e parroco della parrocchia di Troshan (Lezhë). Nominato primo vescovo della diocesi di Rrëshen e amministratore apostolico della diocesi di Lezhë, è stato consacrato vescovo nel 1997 da Papa Giovanni Paolo II, nella Basilica di San Pietro in Vaticano. Nel 1997 è stato nominato Amministratore Apostolico dell'arcidiocesi di Scutari e della diocesi di Sappa, nel 1998 Arcivescovo metropolita di Scutari, e nel giugno dello stesso anno ha ricevuto dalle mani del Papa il Pallio. Nell'ottobre del 2000 è stato nominato membro del Pontificio Consiglio "Cor usum".

ISBN 9788887781212

Filosofia e teologia dal sud d'Italia

01/01/2000 — Bruno Forte

  € 6,00   

 

Attraverso una breve, ma suggestiva analisi dei maggiori intellettuali meridionali, da Parmenide a Croce, da Cassiodoro a Giordano Bruno, l'autore sviluppa la tesi per la quale «anche nella storia della civiltà europea la luce viene da Oriente: quando l'orientale lumen si tuffa in Occidente, lo spirito speculativo dei Greci viene a sposarsi alla concretezza latina. Da questa coniugazione nascono le stagioni e le imprese che segnano la storia della cultura occidentale. Il luogo in cui questo incontro originariamente si compie è il Meridione d'Italia: perciò non meraviglia come questa terra costituisca la culla in cui hanno inizio molte delle svolte del pensiero dell'Occidente».

Bruno Forte, Preside della Facoltà Teologica dell'Italia meridionale, è autore di fondamentali opere teologiche e spirituali radicate nella tradizione culturale e spirituale del Meridione.

ISBN 9788887781083

Inno in onore della passione del beatissimo martire Lorenzo

01/01/1999 — Aurelio C. Prudenzio

  € 10,00   

 

L’inno di Prudenzio è stato scritto in un’epoca (IV-V sec.) di crisi culturale e religiosa, di travagliato passaggio da un mondo, quello romano, ricco di tanti valori, ma ormai in decadenza, alla nuova civiltà cristiana. Leggerlo ci può servire a operare un discernimento tra veri e falsi valori nell’attuale temperie culturale di fine millennio. Prudenzio non condanna moralisticamente la Roma pagana, ma vede, anzi, in essa l’attuarsi del piano provvidenziale di Dio in vista della salvezza del mondo e mostra come è possibile instaurare un proficuo dialogo tra culture diverse. Prudenzio fa questa proposta religiosa e culturale attraverso la splendida figura del diacono Lorenzo, un giovane “romano” e cristiano, fedele a Cristo e alla Chiesa, ma, insieme, preoccupato anche del bene dell’imperatore e dei Romani che ancora non credono. Il testo mette al centro i poveri, vero tesoro della Chiesa: i poveri dovrebbero essere, sembra dire Prudenzio, anche il vero tesoro dello Stato, che spesso, invece, proprio sulla pelle dei poveri fonda il proprio benessere. Il messaggio del poeta è, dunque, non solo evangelico, ma anche civile e sociale. Prudenzio è convinto che anche la poesia debba avere piena cittadinanza nella “casa del Padre” e ritiene che la sua vocazione di cristiano sia quella di celebrare le meraviglie che Dio opera nella storia attraverso la poesia e attraverso il bello.

ISBN 9788887781007