Confini incerti

10/2019 — Antonio Bini

€ 9,00

 

Protagonista della silloge è la felicità, che appare e scompare fra le righe, manifestandosi ogni volta in forme singolari, come un istrione che calca la scena indossando le maschere più improbabili. Una figura che non ha nulla di estremo, poiché non ha una vita propria, ma sboccia o si secca, si presenta o si dilegua, in relazione a chi di volta in volta, la nutre, la ospita o la trascura. Nel suo peregrinare non ha una meta, né uno scopo propri, non appartiene a nessuno e non si concede a chi l’ama ma solo a chi si lascia amare. Così, quando ai più sembra scomparsa o addirittura inutile, a coloro che sanno riconoscerla appare come chi ha già svolto il proprio compito ed è pronto ad altre sfide. La felicità corre continuamente da un confine all’altro suggerendo a tutti la stessa domanda: confine, cosa c’è di là che non ci sia di qua?

È nato nel 1957 in un piccolo borgo fra le colline di Lucca. È sposato, ha due figli, e dopo lunghi anni di lavoro e di impegno sociale ha scelto di dare pieno sfogo alla creatività attraverso la scrittura, traendo stimolo e ispirazione dalle molteplici esperienze e dai mille incontri. Con Giovane Holden Edizioni ha pubblicato Acquacheta, 2012; Il torrente della vita, 2014; Diario di uno sbarbatello, 2015; Fuori di me, 2017.

ISBN 9788832925340

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