Mi chiamo Sibilla

10/2019 — Gioconda Marinelli

€ 9,00

 

Una scrittrice profonda, Sibilla Aleramo. In realtà Sibilla è lo pseudonimo di Marta Felicina Faccio, detta Rina. Rina nacque a Alessandria in Piemonte, il quattordici agosto 1876. Una lettura necessaria, le sue pagine, che precorrono i tempi, si rivelano come intuizioni e presagi. Lontana da ogni convenzione, ardimentosa, aveva già capito ai suoi tempi che bisognava agire, cambiare la coscienza dell’uomo e creare quella della donna, che la disuguaglianza era costruita a partire dal sesso. Appariva nei suoi scritti la parola femminismo e si affacciavano in lei nuovi ideali, l’emancipazione di donne inconsapevoli, rassegnate, assoggettate. La Aleramo ha sempre lottato per la libertà, rivendicando la parità femminile, partecipando attivamente alle manifestazioni per il diritto al voto, alla pace, per la lotta contro la prostituzione, l’alcolismo e la tratta delle bianche, argomenti di cui scriveva nei suoi numerosi articoli. Una vita travagliata la sua: lo stupro, un marito violento, il desiderio di farla finita, la caduta delle illusioni. Traumi come lo straziante tentativo di suicidio della madre depressa, che si era gettata dal balcone, il ricovero definitivo nel manicomio di Macerata, fino alla morte che avvenne nel 1917. E poi l’abbondono da parte del padre, che cominciò col trascurare la famiglia, distratto da un nuovo amore. La rivolta, la trasformazione. Aveva lasciato il marito e il figlio Walter e sconvolto il concetto di maternità, suscitando dure polemiche. Era una scrittrice scomoda. Eccessiva, ribelle, bersaglio di critiche e disapprovazioni, ammirata e corteggiata, rincorse l’amore struggente e le intricate relazioni, i grandi amori, li raccontò nei versi e nelle opere, in un intreccio di vita e letteratura. Morì a Roma il 13 gennaio del 1960.

Naturalista e biologa, scrittrice e giornalista. Ha pubblicato: biografie di artisti tra cui Luisa Conte, Tina Pica, Katia Ricciarelli; Mirna Doris, Mario Lanza, Miranda Martino, Sandra Milo, Anna Campori; saggi su Michele Prisco e Maria Orsini Natale; il romanzo Nel nome del vino, alcuni libri con Dacia Maraini tra cui Dizionarietto quotidiano, edito da Bompiani; sillogi poetiche tra cui Fusione di frammenti, con la prefazione di Maria Luisa Spaziani, Canto a tre voci e A dir la poesia, introdotte da Dacia Maraini. È autrice anche di testi teatrali, tra cui Anime Nude. Per Giovane Holden Edizioni ha pubblicato il romanzo Quale amore, che tratta il tema della violenza contro le donne, L’ospite inatteso, Destinazione Tina Pica. Ha firmato monografie sull’arte antica delle campane, una tradizione millenaria che la sua famiglia di fonditori, continua a praticare con passione in Agnone, nel Molise.

ISBN 9788832925395

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