Le ragioni del fobantropo
Studio sull'opera di Guido Morselli

01/2011 — Domenico Mezzina

€ 18,00

 

Romanziere poliedrico e filosofo fuori dal coro, Guido Morselli (1912-1973) inseguì senza trovarlo il suo pubblico, fino al tragico gesto suicida, rimanendo quasi del tutto inedito: eppure, non appena è iniziata, dal 1974 in poi, la pubblicazione postuma dei suoi romanzi, da Roma senza papa a Il Comunista, da Dissipatio H.G. a Uomini e amori, passando per i saggi di Fede e critica e di La felicità non è un lusso, Morselli è divenuto un autore cult, guardato con crescente interesse da parte di chi cercasse nella letteratura il coraggio di fare piazza pulita di tutte le ideologie del suo tempo e di tutti i miti del senso comune, fino a ‘mettere fra parentesi’ la propria stessa vita e quella degli altri. Sulla scia dei suoi maestri elettivi (Montaigne, Leopardi e Proust), lo scrittore ha assunto la maschera del «fobantropo», colui che critica a fondo l’antropocentrismo occidentale e in ostinata solitudine declina con realismo e rigore le ragioni di un nuovo illuminismo.

Domenico Mezzina (1979) vive fra Giovinazzo e Bari, nella cui Università degli studi ha conseguito un dottorato di ricerca in Italianistica. Si è occupato di caratteri e problemi della narrativa contemporanea, dal primo Novecento al New Italian Epic, con particolare attenzione ad autori come Raffaele Nigro e Antonio Scurati, come dimostra il recente saggio Memoria, epica, inesperienza. Il romanzo storico negli anni Zero, compreso nel volume Notizie dalla post-realtà. Caratteri e figure della narrativa italiana negli anni Zero, a cura di V. Santoro, Quodlibet, Macerata 2010. Diversi suoi contributi sono stati ospitati su «Critica letteraria» e su «incroci», ‘semestrale di letteratura e altre scritture’, di cui è segretario di redazione. È autore anche di diverse voci del prestigioso Dizionario gramsciano 1926-1937, a cura di Guido Liguori e Pasquale Voza, Carocci, Roma 2009.

ISBN 9788864790398

Giacenza indicativa a magazzino Fastbook0