Bologna nelle storie della musica
Un itinerario in otto tappe per una visita al Museo della musica

06/2020 — Maria Chiara Mazzi

€ 10,00

 

IN APPENDICE: LA MUSICA IN BOLOGNA. DISCORSO DI GAETANO GASPARI [1858]. A guardare la storia musicale della città di Bologna dal Cinquecento in poi, ci accorgiamo che forse il momento più splendido è quello del grande barocco, tra la seconda metà del Seicento e il primo Settecento. È quello il momento in cui vengono fondate grandi istituzioni, alcune ancora vivissime ancora oggi come l’Accademia Filarmonica; è quello il momento in cui il magnifico apparato della religiosità controriformistica trova nelle basiliche della seconda città dello stato pontificio la massima espressione; è quello il momento nel quale iniziano la loro attività i teatri per l’opera. Successivamente, nella seconda metà del secolo, la città sembra invece quasi ritirarsi su se stessa, in attesa di un Ottocento che cambierà e in quale modo allargherà persino i luoghi di incontro e le occasioni per la musica. Tuttavia, in quella ‘quiete sotto la cenere’, brilla un faro che consente a Bologna di rimanere un polo d’attrazione per tutta l’Europa musicale. Questo faro si chiama Giovanni Battista Martini. È nel nome di questo musicista sapiente che compiremo il nostro viaggio dentro al Museo della Musica di Bologna.

Maria Chiara Mazzi, diplomata in pianoforte e clavicembalo presso il Conservatorio di Bologna, laureata in Lettere Moderne a indirizzo storico e in Discipline della Musica presso l’Università di Bologna, cura per Bologna Festival i Progetti di Note sul Registro. Collabora con Musica Insieme di Bologna e col Teatro Pavarotti di Modena. Insegna Storia della musica al Conservatorio Rossini di Pesaro, ha pubblicato saggi storico-musicali e articoli per riviste specialistiche e divulgative.

ISBN 9788893641807

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