Alla conquista del Brasile
1893, sulla rotta degli emigranti

04/2015 — Ferruccio Macola

€ 13,00

 

"Fuori delle stazioni, restaurants improvvisati portanti nomi italiani, spropositati, ma pieni di buone intenzioni. Accomodate dietro a piccoli banchi, contadine dal tipo veneto e ragazzi dietro assolutamente nostri, vendevano aranci e limoni, gridando la merce, come nelle sagre di campagna, senza curarsi di usare, almeno per pudore, un tantino di brasiliano per quanto contraffatto. L'illusione diventava allora completa. Fra i passeggeri, il tipo più comune, che scendeva, montava, spariva, si rinnovava, chiacchierava, o dormiva, era quello del fazendero. Cappello di feltro basso, giacca larga, panciotto con tanto di catena d'oro, calzone chiaro e un grande ombrello fra le mani; faccia rossa un po' abbrustolita dal sole, e barba grigia, quasi bianca, in contrasto col vigore ancora giovanile dell'organismo. Spedire caffè, ricevere lavoratori, contrattare, fare qualche acquisto, e spingersi a Rio o a San Paolo per lasciare nelle case da gioco le larghe banconote da 200.000 reis, ecco le cause di quell'andirivieni quotidiano lungo la linea, che segna l'arteria principale del movimento brasiliano."

Nato il 17 maggio 1861 a Camposanpiero (Padova), il conte Ferruccio Macola, dopo alcuni anni in Marina, intraprende la carriera di giornalista pubblicista; è politico e deputato; collabora con il «Progresso di Genova» e il periodico «Epoca», per poi divenire uno dei fondatori de «Il Secolo XIX». Dal 1888 è alla direzione della «Gazzetta di Venezia». Nel 1898 uccide in duello Felice Cavallotti. Muore suicida il 18 agosto 1910.

ISBN 9788894033038

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