Autoritratto '67
Sapunaro, robba vecchia

12/2018 — Mirra Giuseppe

€ 12,00

 

I ricordi personali si fondono con le memorie di un tempo che è passato e ci restituiscono l’immagine di un’epoca ancora ricca di valori e di tradizioni, oggi soppiantati da una modernità omologante che rischia di far scomparire molti aspetti di un’antica cultura come quella partenopea, e di alterare lo strumento più adatto a rappresentarla, quali la cultura napoletana.

In quest’ottica si pone l’accurata ricerca lessicale dell’autore che con le sue poesie in vernacolo ci lascia riscoprire il fascino di un idioma capace di esprimer sentimenti e sensazioni, di descrivere e tramandare usi e costumi di un popolo che potrà riconoscere le proprie radici più autentiche attraverso la lettura di un’opera che nella sua interezza ben ne interpreta lo spirito e il pensiero.

Giuseppe Mira nasce a Saviano il 12 gennaio 1943 da Nunzio, mastro muratore e Angiolina Allocca. Settimo di otto figli, due dei quali morto in tenera età, Peppe si troverà presto a dover fare a meno della presenza del padre, emigrato con il figlio più grande in Venezuela in cerca di lavoro, avrà così modo di vivere il disagio ma anche la forza emotiva della madre che in povertà e solitudine alleverà tutti i figli, trasferendo questi sentimenti forti, queste atmosfere di povertà e privazione, ma anche quei valori antichi e genuini della propria gioventù nelle sue opere, mettendole continuamente a confronto col mutare dei tempi e delle abitudini8 delle generazioni successive.

Appassionato delle melodie classiche napoletane, nel 1963 partecipa a un concorso canoro nazionale figurando tra i finalisti alla premiazione tenutasi al teatro Mercadante di Napoli la sera del 19 maggio di quell’anno. Fu microfono d’argento nella trasmissione radiofonica della RAI La radio è vostra, condotta da Silvio Gigli, con una delle sue prime liriche in vernacolo napoletano dal titolo Dormono ‘e bbarche.

ISBN 9788894211986

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