IL PARTITO COMUNISTA ITALIANO DA LIVORNO ALLA BOLOGNINA

10/2019 — Paolo Garofalo

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Livorno dista dalla Bolognina, il quartiere del capoluogo emiliano dove ebbe inizio la “svolta” di Occhetto, appena 194 chilometri; per percorrere quei chilometri, i comunisti italiani hanno impiegato ben 70 anni; dal 1921, anno di fondazione del Partito Comunista d’Italia, al 1991 quando, come anticipato nella c.d. svolta della Bolognina, il PCI consuma il suo ultimo congresso e dà vita al Partito Democratico di Sinistra. Questi pochi e allo stesso tempo lunghi chilometri sono stati percorsi dal Partito Comunista più forte d’Occidente, quello di Gramsci e di Togliatti, dai rapporti con l’Urss di Stalin, dal Pci di Berlinguer, dei miglioristi, dal Pci delle scissioni, dai trotzkisti, da quelli del Manifesto e dell’MPL, dai cattolici e dal Pdup, dai movimenti del sessantotto, dal periodo dei Fronti Popolari, insomma . . . dai comunisti italiani. Settant’anni intensi, alcuni in esilio, altri sulle Alpi e nei campi di Sicilia; a Salerno come a Yalta; nelle manifestazioni nelle piazze delle grandi città e nei piccoli centri al motto di “una sezione per ogni campanile” come insegnò Pietro Secchia nel 1945, al V Congresso del Pci; all’opposizione nazionale e al governo delle cosiddette Regioni Rosse. Questi lunghi e intensi anni vengono ripercorsi, accompagnati dalla visione dei simboli grafici che hanno sostenuto le lotte e la politica delle diverse anime del comunismo italiano. Quei simboli, dei partiti comunisti e delle organizzazioni anche internazionali, che hanno segnato la politica comunista italiana, dalla visione sovietica alla socialdemocrazia attraverso la Terza via dell’eurocomunismo. Quei simboli che hanno reso riconoscibili ai molti, le donne e gli uomini, gli ideali e le ideologie, del movimento operaio più imponente nell’Europa atlantica del XX° secolo.

Paolo Garofalo, è nato e vive in Sicilia. Dopo una lunga pausa editoriale, torna a scrivere delle sue passioni per la politica e la comunicazione che trovano sintesi in questo lavoro. Interessato alla politica fin da giovanissimo, ha collaborato con diverse testate giornalistiche siciliane ed è stato autore di saggi sui diritti umani e sulla comunicazione, in particolare quella politica. Per i tipi dell'Officina della Stampa, ha pubblicato “Il Partito Socialista Italiano: dal Partito Socialista Rivoluzionario di Romagna a Bettino Craxi”.


Prefazione di

Fausto Raciti, siciliano, inizia la sua carriera nazionale a vent’anni, con l’elezione, nel 2004, a portavoce degli Studenti di Sinistra. Nel 2007 è l’ultimo segretario nazionale della Sinistra Giovanile, l’organizzazione dei Democratici di Sinistra, e poi, nel 2008, sarà il primo Segretario Nazionale dei Giovani Democratici, organizzazione costituita insieme al PD; ricopre questa carica fino al 2014, quando viene eletto Segretario Regionale del PD in Sicilia, carica che ricopre fino al 2018. Attualmente è Deputato alla Camera nel gruppo del Partito Democratico, dove è stato eletto, nel 2013 per la XVII legislatura e nel 2019 per la XVIII legislatura.

ISBN 9788894466867

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