Egitto
Appunti di viaggio

09/2021 — Eça de Queirós

€ 15,00

 

Nel 1869, un ancor giovane Eça de Queiroz – in seguito uno dei massimi esponenti della Letteratura portoghese – parte per assistere all’inaugurazione del Canale di Suez con l’intento di raccontare tutto ciò che vede ai lettori della stampa portoghese. Affronta così un lungo viaggio, che lo porta a conoscere luoghi come Cadice, Malta, Alessandria d’Egitto, la Valle del Nilo, le rovine di Menfi, Giza, Suez, il deserto, traendone innumerevoli immagini e impressioni che fissa su carta nei suoi appunti precisi e dettagliati. Viaggiatore curioso e osservatore attento, registra con avido interesse tanto gli usi e i costumi delle terre egiziane, un tempo culla di nobili civiltà e ora testimoni di un impietoso declino, quanto la loro bellezza naturale così estrema e antitetica, rappresentata dall’eterna dicotomia Nilo-Deserto. Nella sua narrazione, sullo sfondo, emerge costante il confronto tra Oriente e Occidente, in una fase storica caratterizzata da un’intensa attività di scambi commerciali e di rapporti diplomatici tra i due mondi.

Dopo Almeida Garrett con «Viaggi nella mia terra» e Camilo Castelo Branco con «Cuore, Testa e Pancia», Tuga Edizioni recupera dal passato un altro grande autore portoghese, con un’opera finora inedita in Italia e a cura di Federico Giannattasio.

José Maria Eça de Queiroz nacque a Póvoa de Varzim il 25 novembre del 1845 da madre portoghese e padre brasiliano. Visse prima a Porto, dove studiò in collegio, poi a Coimbra, dove si laureò in Legge ed entrò a contatto con esponenti della cultura letteraria del tempo – la cosiddetta Geração de 70 – avviandosi alla scrittura, prima giornalistica e poi letteraria. Si trasferì quindi a Évora, dove fondò un proprio quotidiano. Rivestì anche importanti ruoli diplomatici, tra cui quello di console all’Havana, a Newcastle e Bristol, e soprattutto a Parigi, città nella quale dimorò fino al 16 agosto del 1900, giorno della sua morte. Tra le sue maggiori opere, ricordiamo: O mistério da estrada de Sintra (1870), O primo Basílio (1878), O mandarim (1880) e Os Maias (1888), considerato il romanzo realista portoghese per eccellenza.

«Dappertutto si osserva l’effervescenza della vita, il sentimento del lavoro, la pace, la felicità, la famiglia. Nessuna oziosità: i giovani lavorano, gli anziani, sostenendosi ai vincastri, osservano, danno l’esempio e consigliano. Non si vedono armi né lotte, soltanto scene di vita pura e di intimità. Tutto questo è di un’armonia divina: si riconosce il popolo forte, lavoratore, casto, attivo ed educato che ha creato secondo austere virtù una civiltà inattesa. Tutto l’antico Egitto, con la sua alta civiltà, si trova lì. Quello è il vero tempio, dove i dipinti sono il lavoro, la famiglia, i possedimenti, l’armonia. È quello l’esempio e lo spettacolo che deve riempire gli occhi contriti dei posteri. Tutta una morale inattesa emana da questo tempio che, in realtà, sembra dedicato alle austere virtù del cittadino e del padre.

Mentre scrivo ciò, i miei compagni dormono, raggomitolati ai piedi di una vecchia colonna geroglifica, e io veglio affinché scorpioni e vipere non li mordano…».

ISBN 9788899321369

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